Pov. Josh
Almeno in parte era vero, se non tutto. Ero teso, confuso e completamente sbandato, non avevo la più pallida idea di cosa mi stesse succedendo, non ero mai stato tanto fottutamente emotivo in tutta la mia vita. Ed era una cosa inevitabilmente orribile, avevo sempre odiato le persone emotive, e le odierò per sempre, per questo vorrei riempirmi la faccia di schiaffi. Odiavo la persona emotiva che avevo preso il mio posto. Tutto cambiò quando la sentii gemere e venire per la prima volta. Da quel giorno in poi la mia vita fu una vera merda. Non facevo altro che desiderare e provare cose contrastanti. Ogni volta che la vedevo, non potevo fare altro che desiderare di sfondargli il culo fino a sentirla urlare di dolore per poi venirle dentro e andarmene subito dopo, solo che ogni volta che accadeva io mi bloccavo e pensavo a quanto fosse bello ed eccitante il suo gemito di piacere, e a quanto volessi sentirlo, e provocarlo con il mio stesso corpo. Desideravo distruggerla mentalmente, farla soffrire in modi talmente orribili da far raccapricciare qualunque persona al mondo da quella più normale a quella mentalmente disagiata a quella completamente maniaca, ma al contempo volevo renderla felice, farla divertire e sorprendere in una maniera che mai prima d'ora avevo provato, il mio cervello stava andando a puttane. E l'unico modo che conoscevo per riflettere erano le sveltine nei bagni dei locali. E non potevo fare nemmeno quelle, perché in un modo o nell'altro finivo sempre per pensare a lei. O paragonavo la ragazza a lei, o pensavo a come la mia conquista aveva atteggiamenti o faceva dei movimenti simili ai suoi, oppure quando ciò non accadeva, pensavo a quanto fosse diversa da Ester. Quella ragazza mi aveva invaso il cervello, e non solo lo aveva fottutamente travolto, mandandolo a fanculo, ma mi aveva pure trasformato in un sentimentale del cazzo, emotivo come una checca tutta cuoricini e stupidi fiorellini. Condannandomi ad una futile vita di emozioni che non sarebbero servite ad una beata minchia.
Eravamo arrivati al punto di trovarci entrambi nudi sul letto, lei era sotto di me, in tutto il suo splendore. La sua carnagione era pallida e liscia, le sue gambe lunghe e affusolate, un po' come le sue mani, il suo ventre invece, per la gioia dei miei occhi, non era più piatto e ossuto, ma era in carne e paffuto, e in fine, c'era il seno, dio se mi aveva fatto sognare quel seno, era perfetto. Le persone che affermarono che il seno perfetto poteva essere contenuto in una coppa di champagne, non ci capivano proprio un cazzo. Il seno perfetto doveva essere tondo e morbido ma al contempo sodo e grande, molto grande, sicuramente abbinato ad un busto esile e magro, altrimenti non sarebbe stato un vero seno, ma solo la continuazione della pancia e ciò lo avrebbe reso solo vomitevole. Era proprio da lì che avevo iniziato, dai sani, prendendone uno in bocca e l'altro stuzzicandolo con la mano. Appena avvolsi la lingua attorno al capezzolo, leggeri gemiti iniziarono a uscirle dalle sue labbra, mentre le guance pallide iniziavano a prendere colore, adoravo vedere l'imbarazzo che prendeva piede dentro di lei, facendole distogliere lo sguardo e infiammandogli le gode di un rosso cremisi molto dolce e fascinoso, ma allo stesso tempo mi odiavo per anche solo pensarlo.
Dopo aver assaporato e divorato per bene quei seni che di piccolo non avevano nulla, passai al resto. Cominciai a lasciare una scia di baci umidi e bagnati su tutto il suo addome, alternandoli a piccole strisce di pelle leccata e succhiata. Appena arrivai sotto l'ombelico, alzai lo sguardo sul mio capolavoro, ammirando compiaciuto la scia di chiazze violacee una a fianco all'altra che tracciavano perfettamente la strada da me percorsa pochi attimi prima.
-beh, diciamo che ora ti ricorderai di dove sono passato per un po' di tempo-
Come supponevo non mi rispose, ma le sue guance avvamparono ancora di più mentre il suo sguardo che prima era timidamente posto nel mio, si era fatto sfuggente, l'avevo imbarazzata e questo mi spinse a continuare in modo più frettoloso e meno casto. L'erezione era turgida e pulsante, non aspettava altro che il momento giusto per liberarsi. Continuai allora la scia di baci, fino ad arrivare alla sua di eccitazione turgida, e non mi limitai nel provocargli piacere, leccando, succhiando e penetrando in modo rude e veloce, come dopo mesi avevo capito le piacesse. Appena la vidi sull'orlo dell'orgasmo mi fermai, lasciandola in attesa. Dopo di che mi alzai, e dopo essermi posizionato per bene sopra di lei entrai in nei con un movimento netto e deciso, pronto ad arrivare e a farla arrivare al culmine. Stavo per arrivare al culmine quando mi sentii spingere via. Accadde tutto in modo veloce, un attimo prima ero dentro di lei in piena euforia pre-orgasmo e un attimo dopo mi trovavo messo da parte su un letto con la vista di un culo alto e sodo che scappava in bagno. Ero infastidito e shoccato, non solo non ero arrivato all'orgasmo, ma ero anche stato messo da parte. In un attimo passai dal felice al furioso. In breve tempo mi alzai dal letto e quasi scardinai la porta del bagno per aprirla. Ero di fianco a lei, ma lei non se ne era nemmeno resa conto, troppo impegnata a vomitare, per accorgersi del resto... ora la mia collera superava di gran lunga il punto di non ritorno, quella ragazza mi nascondeva qualcosa, e in un modo o nell'altro avrei saputo cosa, anche se con la verità avrebbe dovuto sputare sangue.

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ESTER (#Wattys 2016)
HorrorQuesta storia racconta la vicenda tra Ester e Josh. Una storia cruda, con contenuti molto forti, sia riguardanti violenze: fisiche, sessuali o verbali..sia riguardanti la trama stessa. Josh, un ragazzo straordinariamente bello e all'apparenza buono...