Welcome

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Sono seduta sul sedile dell'aereo vicino al finestrino con le cuffie nelle orecchie e la musica che cerca di perforarmi i timpani nella speranza che i miei pensieri possano disintegrarsi sotto le parole di "last night " dei Skillet.

Io e mio fratello non abbiamo preso per niente bene la notizia del trasferimento. Nemmeno fosse stato in un paese a qualche ora di aereo, no! A più di 12 ore di volo e dall'altra parte del mondo dove saremo avanti di un giorno.

Io non parlo con i miei dal momento della notizia, mentre mio fratello li ignora totalmente, nemmeno uno sguardo.

"Bianca siamo quasi arrivati, allacciati la cintura. Anche tu Jace! " ci dice la mamma.

Allaccio la cintura ma continuo a guardare fuori dal piccolo oblò.
Le nuvole bianche corrono ai lati dell'aereo accompagnandoci al nostro atterraggio e a darci il nostro benvenuto nel paese dei canguri.
Forse sono l'unica cosa che non vedo l'ora di vedere!

L'aereo inizia ad atterrare provocando dei piccoli vuoti d'aria.. ho sempre odiato l'atterraggio, mi fa salire la nausea.
Una volta atterrati scendiamo e ci avviamo al ritiro bagagli, un taxi è pronto per accompagnarci nella nostra nuova casa.

"Buon giorno signori. Siete la famiglia Queen? "

Mio padre annuisce e gli passa alcune valigie.
Una volta sistemate saliamo in macchina e sotto le indicazioni del navigatore arriviamo a casa.

La nuova casa.

È bella lo devo ammettere. Ha due piani, e da fuori sembra la classica casa delle vacanze al mare. Un piccolo porticato si affaccia sul giardino non messo poi tanto bene, ma la casa sembra essere in buono stato.

"È questo il massimo che ti hanno fatto scegliere? " brontola mio fratello.

"L'interno è molto più bello, il giardino lo possiamo sistemare insieme Jace, che ne dici? "

"Certo come no..."

Io e mamma ci guardiamo e scrolliamo le spalle. Nel giro di qualche settimana e nuova amicizia gli sarà passato tutto. In fondo lui è sempre stato bravo a socializzare, sicuramente non farà fatica come la farò io.

"Salve! Voi dovete essere i nuovi vicini! "

Ci giriamo verso quella voce stridula ma simpatica. Una ragazzina con i capelli biondi e occhi verde smeraldo ci sta venendo in contro.

"Salve, sì esatto. " conferma mio padre.

"Fantastico, non vedevo l'ora di vedere chi stesse arrivando come nuovo vicino! Oh, a proposito, io sono Samantha. " allunga la mano e uno alla Volga gliela stringiamo presentandoci.

Sofferma di più lo sguardo su mio fratello ma lascio scorrere certa che gli sarebbe passata ancora prima del previsto.

"Volete una mano con le valigie? Posso chiedere a mio cugino di darvi una mano "

"Non preoccuparti, grazie comunque " risponde papà.

Con l'aiuto di Jace portiamo le valigie davanti alla porta di entrata, papà la apre e papà aveva ragione era molto più curato dell'esterno.
I mobili erano il legno laccato scuro, la cucina era accogliente con le mura gialle e la tavola al centro decorata da piccole piante di fiori, il salotto era allegro dipinto di azzurro e bianco e piccole conchiglie sul mobile nero della tv.

Con la mia valigia in mano mi dirigo su per le scale alla ricerca della mia camera e scelgo quella con la vista sul retro, una vista bellissima. Posso vedere un pezzo di oceano e il giardino dei miei due vicini.
La mia stanza non è molto arredata a parte un letto matrimoniale e una scrivania in legno placcato di bianco.
Decido di lasciare tutto così com'è per ora. Mi sdraio sul letto, le cuffie nelle orecchie, cellulare alla mano e mando un messaggio subito sul gruppo.

*sono arrivata. Non sembra essere male. Qui sono le 13.45, da voi? Mi mancate già. *

Quando ho dovuto dare la notizia ai miei amici che mi sarei trasferita dall'altra parte del mondo nessuno di loro la prese bene, soprattutto Steve.
E ora mi mancano già.
Con la musica che torna a torturare i miei timpani mi addormento esausta dal viaggio.



Blue eyes ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora