Adoro

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''Mamma, Papà... '' deglutisco nella speranza di soffocarmi, ma non accade nulla. Luke esce dal bagno con dipinto sul volto un'espressione poco, ma molto poco tranquilla. Non so se ridere per la sua faccia o piangere per la situazione.

Accidenti Luke non potevi prima guardare! I miei spostano lo sguardo da me a lui, lui sposta lo sguardo da me ai miei e i suoi... io invece sposto lo sguardo ovunque pur di non guardare in faccia nessuno! Mi sento avvampare dalla vergona. Questa non ci voleva proprio.

''Ciao Bianca...'' dice mio papà. Non so bene decifrare il tono con cui mi saluta, ma non mi piace comunque. ''Luke.''

''Signor Queen'' deglutisce.

Allora premetto: la situazione potrebbe essere molto meno imbarazzante e mal compresa solo se Luke INDOSSASSE UNA MALEDETTA MAGLIETTA! Ma da furbo ha deciso di scendere solo con dei pantaloncini da basekt addosso. Mi passo una mano tra i capelli sospirando, chiudo gli occhi. Ti prego fa che quando riaprirò gli occhi saranno tutti spariti nel nulla, ti prego fa che accada. Ma non accade.
Sono ancora li che mi fissano.
Vorrei piangere, anzi no, ridere tanto per sdrammatizzare un po'...

''Avete dormito bene?'' domanda sua madre ignorando tutta la situazione. Sembra quasi felice avermi in casa.

Luke risponde di sì, io invece me ne sto immobile come un palo incapace di battere ciglio. Lo giuro vorrei scappare via in questo preciso istante pur di non avere più gli occhi di mio padre fulminarmi in quel modo.

'' Bianca, ti dispiace se parliamo un minuto da soli?'' domanda mio padre prendendo sotto braccio anche la mamma. Annuisco guardando appena Luke che sta divorando un povero pancake. Come faccia a mangiare io non lo so.

Andiamo in cucina, anch'essa arredata in maniera molto moderna. Con la cucina e frigorifero in accaio inossidabile, un'isola in mezzo in marmo bianco con gli sgabelli in legno nero.

''Tesoro...''

''Mamma, papà vi prego... è già abbastanza imbarazzante.'' dico coprendomi il volto con le mani, i gomiti appoggiati all'isola.

Sento mio padre sospirare pesantemente, me lo immagino mentre abbassa lo sguardo alla ricerca di qualcosa di giusto da dire. ''Senti Bianca... non è facile nemmeno per noi però...''

''Siamo stati attenti, lui è stato gentile e premuroso e sono stata bene, ero e sono felice vi prego di non rovinarmi questo momento.'' dico tutto d'un fiato. E' inutile provare a girarci intorno, hanno capito, lo sanno basta. Spero solo che questo momento imbarazzante possa passare al più presto perché non reggo più.

Mamma mi abbraccia seguita da mio papà. ''Va bene tesoro, solo... Ecco, state attenti ogni volta ok?''

Preferirei togliermi gli occhi che continuare questa conversazione, ''Sì mamma...''

Papà di da un bacio sulla fronte per poi aggiungere, ''Sarà meglio che tu sia felice davvero altrimenti vedi che fine fa il tuo amichetto...''

''Papààààà!''

''Ed!'' dice in contemporanea a me mia madre.

Alza le spalle innocente, ''Che c'è, è pur sempre la mia bambina'' mi sorride dolcemente e ci abbracciamo un'ultima volta prima di tornare in salotto dalla famiglia Hemmings e servirci la colazione in quel tavolo di vetro che tanto ho paura di rompere solo a guardarlo.

Nel frattempo Luke è andato a mettersi una maglietta, grazie al cielo. Scendendo lo sento ridere al telefono, poi me lo passa mentre si siede accanto a me, ''E' per te...''

''Oh, ok...'' afferro il telefono. ''Pronto?''

''No dico! Ora tu mi spieghi attimo per attimo quello che è successo perché non esiste che io venga a sapere queste cose attraverso un dispositivo multimediale!'' Samantha. Sono costretta ad allontanare il telefono dall'orecchio per non rompermi il timpano. Accidenti si sente anche se lo tengo lontano, subito divento rossa. Chiedo scusa e mi alzo allontanandomi tornando in cucina.

Blue eyes ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora