Piano piano e lentamente

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Parcheggia davanti a casa sua: è una casa elegante bianca con un porticato simile al mio solo più grande. Le luci all'interno sono spente, guardando l'ora non è ancora troppo tardi, magari i suoi sono ancora fuori.

Mi aiuta a scendere ed entriamo in casa. A differenza della mia la sua è arredata più modernamente: i mobili sono bianchi e neri, tavolini in vetro e mensole in ceramica bianca. Accidenti, questa casa deve costare una barca di soldi, penso. Mi guardo intorno ancora un po', poi Luke mi prende per mano e mi accompagna su per le scale in marmo scuro. Wow.

Arriviamo davanti ad una porta in legno bianco, la apre. La sua camera è completamente diversa dal resto della casa: le pareti vanno sfumate dal blu all'azzurro dei suoi occhi, in alcuni punti ci sono delle scritte fatte con il colore nero sul colore più chiaro e bianco sul quello più scuro. Ha diverse mensole sopra la sua scrivania con qualche libro... Diciamo che è più tipo da musica che da libri a giudicare dalle varie chitarre appense alla parete bianca e i diversi spartiti sparsi sulla scrivania.

Ammetto di essere un po' nervosa.

''I miei sono fuori a cena, con i tuoi...'' dice mentre si toglie la giacca in pelle e la poggia sulla sedia della scrivania.

''Insieme ai miei?''

''Yep... Ti ricordi la sera dove ci siamo incontrati? Beh mio padre e tuo padre si conoscono da molto...'' Ah.

''Non lo sapevo...'' confesso.

''Sì beh, i miei hanno l'abitudine di chiamarmi anche quando stanno per andare a fare la spesa quindi... beh non dobbiamo preoccuparcene ora.'' si avvicina e mi fa scivolare il mio giacchino dalle spalle per poi metterlo sopra la sua.

''Sei nervosa?'' mi domanda prendendomi il viso tra le mani.

Sorrido nervosa e imbarazzata mentre mi fa avvicinare a lui cingendomi la vita con un braccio. I nostri corpi sono vicini e si toccano appena. Abbassa il viso sul mio posando leggermente le labbra sulle mie, subito sento il suo piercing solleticare il mio labbro, poi il calore e la morbidezza delle sue labbra. E' un bacio delicato, ma passionale. La sua lingua cerca e infine trova la mia invitandola in una danza lenta, troppo lenta per i miei gusti ma perfetta per i miei nervi.

Sono tesa, se ne accorge pure lui perché posa le sue mani sulle mie spalle e inizia a farmi un massaggio delicato. Poi mi prende per mano accompagnandomi verso il letto grande. Scoppio a ridere appena vedo il suo copriletto con un enorme pinguino stampato sopra.

''Senti, non prendere in giro Pinguin... mi accompagna da tutta la vita, fa parte di me.'' dice quasi offeso ma scherzando. Alzo le mani in segno di resa che non avrei detto nulla. Luke tutto arroganza e stronzaggine ma così bambino davanti a dei pinguini.

Siamo davanti al letto, nessuno dei due dice nulla. ''E ora?'' domando io. Spero che abbia capito che ho esperienza zero perché io davvero non ho il coraggio di ammetterlo.

''E ora... beh, ti... spoglio. '' le guance gli si colorano di un leggero rosa più scuro, mentre le mie diventano fuoco e il cuore batte all'impazzata con lo stomaco in subbuglio. Deglutisco. Forza Bianca stai tranquilla, di che hai paura? Cerco di farmi caraggio.

Entrambi ci togliamo le scarpe senza slacciarle e le lanciamo di lato, velocemente si toglie i calzini togliendoli anche a me. In ginocchio alza lo sguardo pronto a prendermi in giro per i miei calzini con le ciliegine disegnate sopra. ''Ehi, io non ti ho preso in giro per Pinguin, tu non prendermi in giro per i miei calzini.'' dico sorridendo appena.

''Non ti prendo in giro, mi piacciono. Sono teneri.'' toglie i calzini e mi bacia il collo del piede. Un brivido già mi percorre lungo la gamba anche se indosso ancora i pantaloni. Si tira più su con la schiena rimandendo sempre in ginocchio, mi alza appena il bordo della maglietta per trovare il bottone dei pantaloni, lo sbottona e cala piano i jeans verso le caviglie rivelando il mio intimo in pizzo blu.

Blue eyes ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora