Sincerità

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LUKE'S POV

''Sophie?'' domando sorpreso dal vederla praticamente attaccata a me, al mio corpo. Le sue mani sono sulle mie spalle che piano le massaggiano risalendo piano lungo il collo.

Le blocco quei movimenti fermandola per i polsi abbassandoli lungo i miei fianchi. Con la piccola luce sopra di noi non la riesco a vedere proprio bene. I suoi occhi sono resi scuri dalla scarsa luce e i suoi capelli biondi raccolti nella solita coda a cavallo sembrano avere dei riflessi rossi.

''Che cosa stai facendo?'' sbotto cercando di riprendermi.

''Come cosa sto facendo? Ti sto liberando da quel peso di quella povera sfigata.''

Si avvicina a me pericolosamente, le sue labbra sono a pochi centimentri dalle mie. ''Sophie allontanati subi...'' la mia voce si interrompe per la mancanza di fiato provocato dalla mano di Sophie sul mio... amichetto?

''Avanti ammettilo che ti manca tutto questo di noi due'' inizia a muovere la mano con movimenti lenti e verticali strusciando la sua mano per tutta la lunghezza. Chiudo gli occhi per assaporare quel tocco ma appena chiudo gli occhi l'immagine di Bianca che mi sorride a letto mi si sbatte in faccia riportandomi alla realtà.

Scaccio via la mano della Cheerleader schiaffeggiandola provocando un piccolo gridolino di dolore da parte sua.

''Toccami un'altra volta e per te è la fine'' la minaccio.

''Non mi fai paura Hemmings. So che ti manca tutta questa avventura negli sgabuzzini, nelle aule di notte... mentre con lei cosa fai? La posa del missionario?'' mi prende per il culo.

Mi trattengo dal tirarle una sberla nei denti solo perhcé è una ragazza, troia, ma è pur sempre una ragazza poi se lo faccio passerei dalla parte del torto.

Come se non lo fossi già, amico. Mi ricorda la mia coscienza. Stronza.

So di aver appena combinato un piccolo casino e che ora dovrò affrontare la furia di Bianca ma non è stata del tutto colpa mia. Sophie ha iniziato per prima, io l'ho respinta poi mi ha sorpreso ma non è stata colpa mia. Ok, ho avuto un piccolo cedimento ma mi sono ripreso subito.

''Quello che faccio con lei non ti deve interessare'' sbotto nervoso.

''Infatti non mi interessa perché so che lei non sarà mai come me, povera sfigata...''

Ora basta, non ci vedo più. La prendo per le spalle e la sbatto contro la piccola parete di quello stanzino. Mi avvicino a lei al suo orecchio, so che le piace quando lo faccio. Glielo sfioro con le mie labbra, sento il suo respiro farsi più corto e poi le sussurro: ''Hai ragione, lei non sarà mai come te. Perché tu sei una troia e con te era solo una semplice scopata tanto per svuotarmi l'uccello, mentre con lei faccio l'amore: assaporo ogni centimentro del suo corpo come se fosse l'ultima volta, la guardo negli occhi e sento che l'amo. Che sia la posizione del missionario o meno. Ecco la differenza.''

Mi stacco da lei guardandola negli occhi, che ora non sono più spavaldi, furbi e maliziosi. So di averla ferita dandole della troia, ma è la verità. Una ragazza che si fa l'intera squadra di football e mezzo college di sicuro non è una santa. E poi non deve più toccarmi Bianca.

Esco dallo sgabuzzino lasciandomi alle spalle ciò che è appena successo e vado alla ricerca di Bianca. Devo assolutamente spiegarle ciò che è successo prima che le giunga voce da altri e sbagliata magari. Sì perché queste notizie sono come il gioco del telefono: le parole, passaparola dopo passaparola, si confondono, si mischiano ad altre con il risultato di una versiona sbagliata.

Corro su per le scale senza curarmi che ho ancora addosso la divisa di ginnastica. Controllo l'ora sul telefono: 14.35 non ha lezione ora, sarà sicuramente in camera.
Corro alla sua porta e busso incessantemente.

Blue eyes ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora