Sogno o Realtà?

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LUKE'S POV

La cena fortunatamente è filata liscia senza litigi, senza domande imbarazzanti e senza riportare a galla il periodo più scuro di tutti quanti noi.
Durante la cena il più delle volte tenevo stretta la mano di Bianca nella mia come se avessi paura di lasciarmela scappare di nuovo.

Era adorabile con quel vestitino esitvo con quelle sfumature azzurre che mettevano in risalto i suoi dolci occhi sorridenti, rilassati e soprattutto felice.
La osservai molto durante la cena: il modo fine di quando si portava il bicchiere alla bocca per bere l'acqua, in quei momenti volevo molto essere quelle particelle fresche a rinfrescarle la bocca, la lingua. La osservai mentre liquidava gentilmente, con un gesto cauto della mano, l'offerta di prendere altre verdure o altre porzioni.
Il sorriso gentile che aveva nel parlare con tutti quanti, la sua risata che riempiva il mio cuore quando scoppiava a ridere per una delle battute sceme di Calum o per i modi buffi di ridere di Ashton che ha una risata a dir poco contagiosa.
Come si puliva piano gli angoli della bocca con il tovagliolo bianco in stoffa.

E ora sono qui la osservo mentre si è appena addormentata tra le mie braccia. Orai i nostri genitori non si sorprendono più a vederci dormire insieme.
E' diventata quasi una necessita di cui non possiamo farne a meno, le poche volte che dormo senza di lei sono notti lunghe senza sogni senza sonno consumato. Sono rigiramenti nel letto fastidiosi per la mancanza del suo corpo piccino accanto al mio che anche se ci sono quaranta gradi sotto il sole ha bisogno di scaldarsi i piedini piccoli.
La stringo ancora di più a me quando si sistema la coperta al livello dell'orecchio, mi piace quando lo fa perché sembra così indifesa, così piccola che ha bisogno di essere protetta e averla tra le mie braccia mi fa sentire il suo eroe pronto a proteggerla.
Da fuori può sembrare una ragazza minuta, perché per la mia stazza è davvero piccola, ma dentro è forte come una roccia che anche se si crepa rimane in piedi con le radici ben fondate nel pavimento.

Ovviamente non ho potuto assistere com'era durante il mio coma, ma a sentire i racconti dei miei quando lei non era presente ho capito quanta forza ha tirato fuori per andare avanti, quante energie ogni giorno consumava per farsi vedere forte quando dentro stava morendo. Quando piano piano dentro un dolore lacinante la stava consumando fino a renderla quasi polvere.
Ma non è mai arrivata a essere polvere, è arrivata a essere piccoli sassolini facili da schiacciare senza però, possibilità di essere calpestati.

Poi si è ricomposta nella sua splendida fortezza tornando ad essere la roccia che io conosco, e questa roccia ora è forte tra le mie braccia tanto quanto è morbida e tenera mentre le poso piccoli baci sulla spalla.
La sento rabbrividire, sorrido al pensiero dell'effetto che le faccio. Vorrei saltarle addosso in questo momento ma non lo faccio, è stanca morta. E' stata una giornata lunga per tutti e due, e io inizio ad avere mal di testa.

Mi allungo verso il comodino e prendo una delle ultime pastiglie che mi ha prescritto il dottore. Tra qualche giorno avrò l'ultima visita del mese dopo di che si vedrà che cosa dovrò fare.
Spesso sono stanco, ma hanno detto che è normale: devo recuperare ancora completamente le forze e lo tress psicologico può influire molto sulla stanchezza fisica.

Prendo il cellulare, mi accorgo di avere poche foto insieme. Ho dovuto cambiare telefono dato che l'altro era stato distrutto al momento dell'impatto.
Così ne approfitto della sua stanchezza e le scatto diverse foto, ognuna è diversa dalla precedente e una più bella e tenera dell'altra.
Imposto quella che mi piace di più come sfondo del telefono poi lo riposo sul comodino e provo a chiudere gli occhi stringedola a me.

Senza successo.

Nulla non riesco a dormire.

Ogni volta che chiudo gli occhi mi rivedo i fari della macchina venirci incontro, io che urlo ad Ashton della macchina, lui che sterza e poi il buio più totale. Cerco di fare respiri profondi e pensare agli occhi di Bianca, ai suoi sorrisi, alle sue labbra, ai suoi baci alle sue carezze.

Blue eyes ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora