LUKE'S POV
Promozione, Londra. Due parole nella stessa frase che sono riuscite a spaccare il mio cuore in mille pezzi. A tavola è calato il silenzio, la mamma di Bianca sposta lo sguardo da suo marito ai suoi figli e dai suoi figli al capo di Ed.
La sedia accanto a me spostata violentemente fa attirare l'attenzione di tutti a tavola poiché cade a terra, mi volto: Bianca si è alzata in piedi con gli occhi pieni di lacrime, i pugni lungo i fianchi. Fissa per qualche secondo suo padre poi ci volta le spalle correndo via da noi.
Per qualche secondo rimango a guardarla scappare via da me. Guardo i suoi e sua mamma mi sorride triste. Tolgo il tovagliolo dalle gambe e lo poso sul tavolo per poi alzarmi e andarle dietro.
La raggiungo in camera sua sdraiata sul letto con la faccia nascosta nel cuscino, le sue spalle sussultano ai suoi singhiozzi, la voce rotta.
''Bianca?'' mi siedo accanto al suo fragile corpo accarezzandole la schiena.
''Vattene...''
''Non madarmi via'' la supplico. Odio quando lo fa, l'ha fatto poche volte, ma tutte le volte che lo fa mi ferisce.
''Che senso ha che rimani qui? Tanto me ne andrò... Dovrò lasciare tutto di nuovo. Dovrò lasciare il college, questa casa, le amicizie, voi... Tu...'' la voce le si rompe per un forte singhiozzo che si impadronisce della sua gola.
Cerco di mandare giù il magone che mi sta salendo insieme al dolore che provo all'altezza del cuore, cerco di non pensare alla nausea che si sta impossessando di me.
''Troveremo la soluzione''
''Non esiste soluzione con me e i miei casini''
''Possiamo farcela'' cerco di convincerla ma sembra non ascoltarmi. ''Bianca ti prego guardami''
Si gira sulla schiena, ha gli occhi tutti rossi, il trucco sbavato sulle guance e un'espressione di dolore e paura stampato in faccia. Odio vederla così, odio vederla piangere e non avere la possibilità di risolvere la causa delle sue lacrime poiché la causa, per una volta, non sono io.
Mi sdraio vicino a lei facendola appoggiare al mio petto, con una mano dietro la nucca le accarezzo i capelli e con l'altra l'esile braccio che mi sta circondando la vita.
Rimaniamo in silenzio, sta ancora piangendo silenziosamente. Lo capisco dalle piccole scosse che le spalle fanno, dal respiro trattenuto e da come tira su con il suo dolce nasino.
Tutto questo mi sta facendo veramente male.Chiudo gli occhi nella speranza di trovare un po' di pace ma tutto ciò che vedo sono i momenti stupendi che abbiamo passato insieme: i suoi occhi che mi sorridono, le sue labbra tirate mentre mostrano i bellissimi denti bianchi e perfetti, i suoi baci, i suoi abbracci, il suo profumo. Il suo modo di pronunciare il mio nome quando è arrabbiata.
Non posso trattenere il magone che ormai ha deciso di fuoriuscire e come lei piango in silenzio con le lacrime che mi riagano le guance.
Poche volte mi è capitato di piangere, non mi ricordo nemmeno il motivo, ma questa volta me lo ricorderò per sempre. Il dolore è davvero troppo forte.
Le deposito piccoli baci sulla testa inspirando il suo dolce profumo di lavanda. Stringo gli occhi per sopprimere il dolore, vengo scoperto per colpa di un singhiozzo.Bianca alza di scatto la testa per guardarmi negli occhi. Se qualcuno dovesse entrare in camera in questo momento vedrebbe forte e chiaro due ragazzi che stanno soffrendo, che hanno paura.
''Luke... no...'' mi abbraccia forte depositando un bacio umido di lacrime sulla mia fronte.
''Non riesco...'' provo a dire, ma la voce mi si blocca in gola. Nessuno dei due ha più voglia di dire nulla.
Rimanimao così: abbracciati stretti a piangerci addosso senza sapere come fare.
La stringo più forte che posso tra le braccia e assaporo quel momento come se fosse l'ultimo.
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Blue eyes ~Luke Hemmings
Fiksi PenggemarMi chiamo Bianca Queen, vivevo a Londra con la mia famiglia fino a quando mi sono dovuta trasferire in Australia... e la mia vita è totalmente cambiata per via di un ragazzo dagli occhi azzurri, il quale nome è Luke Hemmings.