Battute amare

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LUKE'S POV

Prima di svegliarla voglio guardarla dormire beata e tranquilla senza vedere nei suoi occhi sempre quella piccola ombra di preoccupazione che ha ogni volta che mi guarda.

So che l'incidente ha provocato in lei e non solo, anche alla mia famiglia e ai miei amici, paura e angoscia, ma ora sono qui accanto a lei e non ho intenzione per nulla al mondo di lasciarmela scappare.

In quelle settimane di buio totale ovviamente non ho pensato a nulla, ero incoscente, mi ricordo solo della macchina che ci stava venendo contro, Ashton che sterza e poi la botta e dopo il buio più totale.
Secondo quello che ho raccontato i medici: e cioè che durante il mese non ho sentito nulla di tutto ciò che mi dicevano o facevano, era come se non esistessi; poi quando mi sono svegliato e ho sentito Bianca cantare è stato perché probabilmente mi stavo già svegliando altrimenti avrei dovuto sentire anche prima, ma non è una risposta certa. Il coma è sempre stato e sempre sarà una domanda senza una risposta.
Come se c'è un altro mondo dopo la morte.

Appena ho aperto gli occhi ammetto che non ricordavo il motivo per cui ero li, non sapevo nemmeno dov'ero, poi Bianca mi aveva guardato negli occhi, con le lacrime che le scendevano lungo le guance, gli occhi pieni di gioia e di sollievo e in quel momento capii.

Io e Ashton avevamo rischiato molto.

So che tutti hanno paura che stiamo ancora male e che ci succeda di nuovo qualcosa ma devono stare tranquilli, io mi sento alla grande, forse mai stato meglio. E ora che ho Bianca tra le mie braccia dopo una bellissima nottata passata insieme potrei quasi definirmi di essere in paradiso.

Ieri sera ho sentito proprio la mancanza, non solo fisica ma anche psicologica. Passare del tempo insieme in quel modo ha ritrasmesso in me un benessere di cui ne avevo bisogno, mi sa che stavo quasi per diventare matto se non fossi riuscito a cucirci dei minuti solo per noi ogni tanto. Durante una visita quando i dottori uscivano cinque minuti e lei era in stanza con me, me la tiravo addosso e le rubavo più baci possibili prima che i medici tornassero, a riabilitazione era quasi impossibile e a casa sembrava di essere circondati da baby sitter.

Poi ieri sera il momento magico. Averla tra le mie braccia, vederla riempirsi di gioia, sollievo, sentire il mio cuore esplodere e battere contro il suo ad un ritmo irregolare è stato fantastico. Mi ero quasi commosso perché non sapevo più trattenere l'emozione.

La sto abbracciando da dietro, il petto contro la sua schiena e con un braccio le cingo la vita accarezzandole il ventre morbido e piatto.

Mi brontola la pancia e lei brontola per il fastidio del rumore. ''Scusa musa, sono umano pure io'' so che è sveglia perché ora sta sorridendo.

''Da quanto tempo sei sveglio?'' mi domanda con la voce assonnata e rauca, estremamente sexy.

''Da un po'...'' dico sincero. Almeno due ore.

Lei si gira di scatto tenendosi il lenzuolo fisso al petto per mantenere il seno coperto. Perché? Vorrei strattonarlo però mi trattengo. Sbuffo dentro di me.

''Stai bene?'' domanda preoccupata.

''Bianca anche se dormo due ore in meno di te non penso che sia un problema. Penso di aver dormito abbastanza per un mese...'' cerco di sdrammatizzare con un risultato però del tutto contrario.

Il suo sguardo si fa buio e cupo, si allontana da me. ''Scusami'' dico prendendole il braccio.

''Non mi piace che scherzi su una cosa così Luke. Non è stato bello...'' cerca di accusarmi.

''Ho detto che mi dispiace ma non c'è bisogno di farmelo pesare. Sono qui ora, non sono morto!'' alzo il tono nervoso. Mi infastidisce quando mi fa pesare dell'incidente. So che sbaglio e che forse ho pregiudizi  ma questo è quello che lei mi manda ed è il segnale che colgo.

Blue eyes ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora