Aveva ragione: non potrà mai funzionare tra noi due. Mai.
Lui non è fatto per avere una relazione, io sì ed è quello di cui ho bisogno. Non sono la solita ragazza che va con un ragazzo per solo una notte solo per piacere, se lo faccio è perché voglio continuare a sentirmi con quella persona, a stare con quella persona.
Davanti a lui mi ritrovo ad annuire, ad annuire sempre più forte ingoiando quel groppo che persiste a farmi compagnia.
Luke abbassa lo sguardo mentre gli passo davanti, non ci salutiamo nemmeno. Prendo le scarpe da terra e me ne esco.Per mia fortuna non trovo nessuno per le scale ne mentre attraverso il salotto; uscita dalla confraternita prendo un bel respiro profondo e mi avvio verso la mia stanza, guardo il cielo prima di fare il primo passo: il sole deve ancora sorgere ma dall'orizzonte si vede una luce giallina e azzurrina, segno che il sole sta per darci il buongiorno.
Con calma arrivo al mio edificio ma al posto di entrare cambio direzione e mi dirigo verso l'edificio vicino al mio. Raggiungo la porta e busso... busso ancora perché nessuno mi apre, quando faccio per bussare un'altra volta la porta si apre e davanti a me compare il viso assonnato di Daniel.
''Bianca? Che ci fai qui? Sono le 5.30 del mattino neanche...'' gli occhi socchiusi dal sonno e... oh è a petto nudo con indosso solo dei pantaloncini da basket.
So che non dovrei ma è difficile resistere alla vista di un ragazzo già bello di suo che in più ti si presenta alla porta a petto nudo... e che petto! Spalle larghe per il nuoto, pettorali sodi, addominali pure per non parlare dei bicipiti. Quindi è questo quello che si nasconde sotto una camicia eh!
''Bianca?'' mi riporta alla realta questa volta grattandosi il copino.
''Sì, scusa.. senti posso entrare? So che è un'ora assurda ma ho assolutamente bisogno di parlare con qualcuno e andare in camera mia era l'ultimo posto dove volevo andare.'' dico spostando il peso imbarazza da una gamba all'altra.
''Ehm... sì certo, entra.'' dice spostandosi dalla soglia e facendomi entrare.
Quasi scoppio a ridere alla vista del suo compagno di stanza dormire con la bocca spalancata e russare come un trattore, allo stesso tempo sembrava così innoquo.
''Non fare caso a lui, non lo sveglierebbe nemmeno una sirena per annunciare la terza guerra mondiale. Allora.. che succede?'' mi indica il suo letto per sedermi.
''Io... non so da dove partire Daniel...''
''Beh perché non parti dal fatto che indossi ancora il vestito del nostro appuntamento e non hai per niente una bella cera? Non fraintendermi, non che tu non sia bellissima, ma si vede che ti è successo qualcosa.'' Dice sedendosi sul letto davanti a me, il materasso che si abbassa sotto il suo peso.
Strofino le mani una contro l'altra portandomi entrami gli indici sulle labbra mordicchiando le unghie. Prendo un bel respiro profondo e gli racconto di come mi sono sentita a vedere Luke uscire dalla stanza di Sophie, di come Samantha, se pur con le migliori intenzioni mi ha fatta bere fino ad essere molto, molto ubriaca. Poi gli racconto di come da stupide ci siamo avviate alla confraternita e una volta entrate Sammy ha voluto salire le scale facendoci beccare da mio fratello ancora sveglio. ''E poi spunta lui... come se tutto non fosse mai successo e presa dalla rabbia gli sono saltata addosso spingendolo via, picchiandogli sul petto diversi pugni, urlandogli contro che mi faceva schifo.... poi non ricordo più nulla, fino a quando non mi sono svegliata e me lo sono ritrovato che dormiva sulla sua scrivania....'' prendo un respiro profondo per spiegargli la nostra litigata, ripetendo la frase che più mi ha distrutta.
Daniel mi ascolta per tutto il tempo e quando finisco di raccontare sul volto ha dipinto un'espressione che non riscuscirei a decifrare, è tra il sorpreso e lo sconcertato. Fa per dire qualcosa ma poi si ferma, poi socchiude gli occhi e dice:
''Ma davvero vi siete urlati dietro in quel modo?''
Ma che... -.-
''Ti sembra una domanda da fare Daniel?'' non so perché ma mi viene da ridere.
''No, beh... voglio dire... è sorprendente come appena avete aperto gli occhi vi siete subito urlati dietro. Sono dell'idea che come ha detto lui: siete partiti con il piede sbagliato, dovreste provare a parlare senza urlarvi contro e soprattutto senza avere dei pregiudizi. Vedi: lui ha subito pensato che io ti avessi invitata a cena fuori solo per provarci ma ha sbagliato, ti ho invitata fuori perché mi sei sembrata subito simpatica nient'altro.''
Gli sorrisi.
''Senti, andiamo a fare colazione inisme? Tanto ormai sono sveglio... '' dice scrollando le spalle.
''Non volevo disturbarti ma avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno.''
''Figurati. Dammi due minuti che mi vesto e sono pronto.'' Va in bagno si veste e torna da me.
Prima di raggiungere la caffetteria passiamo dalla mia stanza dove mi cambio e indosso la mia divisa, mi raccolgo i capelli in una crocchia sopra la testa e mi sciacquo il viso e i denti velocemente, non ho tempo per farmi la doccia.
Insieme raggiungiamo la caffetteria e per fortuna non è ancora piena di studenti. Oridiniamo ad una cameriera che sembra essere molto interessata a Daniel, quasi ignora il mio ordine pur di guardare per qualche secondo di più dalla sua parte. Disinteressato lui gli dice anche il mio ordine, lei gira i tacchi e finalmente decide di lasciarci da soli.
Non parliamo molto, ma non è un silenzio imbarazzante è più un silenzio fatto apposta per pensare, per capire, e io ho davvero bisogno di pensare e di capire. Capire che cosa ho sbagliato con Luke, capire come devo comportarmi, capire perché ci sono rimasta così male per ogni suo comportamento.
Certo, sì, ho ammesso a me stessa che qualcosa per lui potevo provare, come una semplice attrazione; non si può negare che non è attraente... ma provare un'attrazione così forte da starci male? La cosa sarebbe seria.''Stai ancora pensando, non è vero?'' mi domanda Daniel dopo che la cameriera ci ha portato i nostri ordini e soffermandosi un pò troppo di nuovo su Daniel.
Scrollo le spalle, ''Sto solo cercando di capire...''
''Che cosa?'' domanda addentando un pezzo di brioche. Sembra avere davvero molta fame.
''Secondo te come dovrei comportarmi con lui?''
Finisce di mangiare la brioche e bere il suo cappuccino, poi si pulisce la bocca con un tovagliolino ad una lentezza mortale..
''Daniel!''
''Scusa stavo cercando di temporeggiare.'' Ho notato. Ridacchia. ''Comunque secondo me dovresti aspettare. Non cercarlo, lascia passare del tempo. Se siete fatti per urlarvi ancora contro l'occasione verrà a trovarvi, ma per il momento ignoralo.'' dice guardandomi negli occhi.
''Ne sei sicuro?''
''Se vuoi facciamo una scommessa.''
''No grazie, mi fido.''
''Bene.'' dice. Si alza e mi da un bacio sulla fronte. ''Devo andare, ho allenamento di nuoto, ci vediamo a pranzo. Ho una persona da farti conoscere.'' dice con un sorriso a trentaduemila denti.
Lo saluto ringraziandolo almeno altre trenta volte.
Lo conosco da solo un giorno, ma questo giorno è bastato per farmi capire che persone è, e mi ricorda molto Steve in alcune cose. Già lo ritengo un buon amico e cercherò di conservare questa amicizia al meglio possibile.
Con un leggero peso in meno grazie alla chiacchierata con Daniel mi avvio alla lezione di musica cercando di applicare il piano di Daniel: Luke sarà lì e io lo ignorerò... Anzi, ho un piano migliore. Prima vediamo come procede la lezione.
*sorride terrorizzata per le vostre reazioni*
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
In serata, se riesco, aggiornerò.
Bacioni,Linda <3
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Blue eyes ~Luke Hemmings
FanfictionMi chiamo Bianca Queen, vivevo a Londra con la mia famiglia fino a quando mi sono dovuta trasferire in Australia... e la mia vita è totalmente cambiata per via di un ragazzo dagli occhi azzurri, il quale nome è Luke Hemmings.