Ancora nessun aggiornamento da allora, continuavamo a cercare e io cominciavo a sentirmi meglio anche se qualcosa ancora mi turbava. Avrei voluto parlare con Zayn, farmi spiegare tutto quello che è successo quella sera e magari mettermi l'anima in pace una volta per tutte. Quel giorno era a casa mia, aveva finito di lavorare per mantenersi il suo nuovo appartamento acquistato qualche settimana fa e mi venne a trovare. Dovevo cogliere l'occasione anche se so che mi avrebbe fatto male lo stesso.
"Zayn, ho bisogno di parlarti." chiesi spezzando il silenzio che c'era in quella casa. Mi guardò con uno sguardo confuso, non capendo cosa si sarebbe aspettato da lì a poco. Gli indicai di raggiungermi nella mia stanza in modo da non farci disturbare da nessuno e lentamente salimmo le scale e dopo esservi arrivati la chiusi con gentilezza. Mi sedetti sul letto e lui fece lo stesso in attesa della mia domanda e mi guardava con occhi preoccupati e stavo per iniziare a preoccuparmi anche io perché devo fare una scelta importante. "Bene Zayn, voglio che mi rispondi francamente, che mi dici esattamente tutta la verità perché io ho bisogno di capire. Perché questa storia voglio lasciarmela alle spalle per sempre ma fin quando non saprò anche della tua parte continuerò a pensarci." mi rivolsi a lui con calma e mi guardò facendo un sospiro profondo capendo di cosa stesso parlando. Mi appoggiai allo schienale del letto con l'intento di dedicarmi esclusivamente a lui e preparandomi a ciò che stesse per dirmi. "Harmony, quello che ti ha raccontato Liam è tutto vero, purtroppo, e io non starò qui a dilungarmi su cose che già sai. Posso soltanto spiegarti il perché." annuii e lui continuò il discorso. "In quel tempo, dopo la malattia e la morte di mia madre non riuscivo più a ragionare, le cose andavano male e decisi di avvicinarmi a questi ragazzi che alla fine non si sono dimostrati altro che un branco di idioti pronti a fare soltanto casini. Ma a me andava bene, mi andava bene qualsiasi cosa pur di stare lontano dalla mia casa, dalla scuola, da tutto ciò che mi facesse ricordare la mia famiglia e soprattutto mia madre. Quel fatidico giorno che riesco a ricordare benissimo ci sei entrata anche tu in mezzo ai guai per colpa mia. Ti avevo riconosciuta, sapevo che tu eri lì, sapevo che correvo il rischio di farti del male, di ucciderti ma l'ho fatto lo stesso e non so se potrò mai perdonarmi una cosa del genere." sapevo che mi avrebbe fatto di nuovo del male sentirmi dire queste cose ma non pensavo così male, distolsi la sguardo da lui guardando in basso e giocherellavo con le mani in attesa che mi dicesse qualcosa, impaziente e bisognosa di sapere altro perché sapevo che lui doveva dirmi altro. "Ti lasciai lì dopo averti puntato la pistola e averti sparato e di te non feci nient'altro che guardarti e andarmene via, rimanendoti lì in attesa che qualcun altro venisse a salvarti. Non avrei mosso un dito e ancora oggi non mi domando neanche perché io non l'abbia fatto. Eri la mia migliore amica ma c'era qualcosa di più potente che mi tirava indietro e soltanto dopo essere tornato in me sentii un dolore nel petto che se ci penso fa male ancora adesso." sospirò per tutte le cose che mi stava raccontando e bevve un sorso d'acqua che prima aveva appoggiato sulla scrivania. "D'allora non ho mai voluto tue notizie, se fossi viva oppure no e passarono tre anni, fino a quando non ti incontrai causalmente in quella stanza, sollevato dal fatto che tu fossi viva, dall'altro sapevo che tu non mi avresti mai riconosciuto considerando il tuo sorriso cordiale e scusandoti, se ti fossi ricordata di me mi avresti ucciso all'istante." dopo quelle parole ebbi il coraggio di rispondere rielaborando tutto quello che mi avrebbe detto e mi sedetti bene. "Allora perché hai cercato di riavvicinarti a me, sapendo tutto quello che mi hai fatto. Non ti sei sentito male al pensiero di esserti avvicinato alla tua migliore amica che stavi per uccidere?" domandai con cautela, non volevo litigare, non mi andava di perderlo di nuovo ma sto ricevendo finalmente tutte le risposte che mi aspettavano. "Non volevo riavvicinarmi a te per niente ma tutto mi rendeva impotente quando mi guardavi, mi sorridevi e mi ringraziavi che così non iniziai ad affiancare quello che avevo fatto a te quella notte e quindi starti affianco per cercare di ristabilire quello che era un tempo il nostro rapporto." mi rispose frettolosamente e con la voce tremante mentre si avvicinò di più a me. "Io non riesco ancora a rendermi conto come tu abbia potuto fare una cosa del genere. Zayn, io ti amo davvero tanto e so che anche tu provi qualcosa per me, l'ho capito quando mi hai guardato l'ultima volta prima di andare in coma. Ma ho paura che non riuscirò mai a perdonarti una cosa del genere." gli si spalancarono gli occhi quando ascoltò le mie ultime parole e voleva ribattere subito. "Har-". "Non ho ancora finito Zayn. Non sto dicendo di voler troncare subito il nostro rapporto, neanche io riesco a farlo perché di te mi sono innamorata prima ancora di sapere tutto, ma l'idea di avere vicino il ragazzo che stava per uccidermi mi fa stare davvero male e mi dispiace anche che abbia fatto aspettare tutto questo tempo ma è stata una decisione, o meglio, una scelta difficile soprattutto per me." mi alzai lentamente dal letto e girai avanti e indietro per la stanza per quanto mi rendevano nervosi e triste le parole che avevo appena detto a Zayn. Lui mi guardò per un po' di tempo prima di rispondermi. "Harmony, avevo paura che questo giorno sarebbe arrivato, che te ne saresti resa conto. Che avresti fatto mente locale. Io lo capisco, dal profondo del mio cuore lo capisco ma ho troppa paura di perderti per sempre." Si alzò di conseguenza e venne vicino a me, appoggiò le sue mani sulla spalla e consecutivamente una di essa mi toccò il viso facendomi rabbrividire. "Non voglio andarmene dalla tua vita Harmony, ho sbagliato è vero, ma io ti amo davvero tanto, non potrei sopportare questa mancanza non più ormai che ti ho ritrovato." aveva la voce tremante e le lacrime agli occhi. Guardandolo così mi salì un nodo in gola che non mi faceva neanche più parlare, mi limitavo a guardarlo negli occhi. "Farò in modo di non farti soffrire più, vorrei rimediare a tutti gli errori che ho commesso in questi anni." A quella frase lo abbracciai istantaneamente. "Sai Zayn vorrei davvero che fosse così ma la mia mente mi fa pensare a quello che è successo quando sono davanti a te e io ho bisogno di pensarci, di stare da sola. Mi dispiace." mi distaccai da quell'abbraccio e lo guardai, forse non lo avrei guardato più in quel modo per molto tempo ma era qualcosa che dovevo fare, per il mio bene. "Harmony, io ti aspetterò, ma farò in modo, se tu vorrai, almeno di perdonarmi e di avere un giusto rapporto con te."
Dopo aver affermato queste parole prese il mio viso e mi diede un bacio delicato sulle labbra che non esitai a ricambiare anche se durato pochi secondi. Dopodiché si allontanò da me e si avvicinò sempre di più alla porta. "Spero di rivederti presto Harmony." mi disse girando il suo sguardo verso di me accennando un sorriso. "Ciao Zayn." ricambiai il saluto con le lacrime agli occhi.
Per quanto potessi metterci tutta la mia anima ho paura di non amarti più come prima e questa cosa mi fa star male.
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Shadow➤ z.m.
FanfictionHarmony Lee è una ragazza del college che ha vissuto gli ultimi anni della propria vita alla ricerca della verità del suo incidente avvenuto circa 5 anni fa. Durante questo tempo ha davanti a sé mille ostacoli che dovrà superare con tutta la sua for...