21.

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Eravamo in auto ed ogni volta che ci guardavamo sorridevamo e ridacchiavamo. Mise la sua mano sulla mia coscia accarezzandola facendomi rabbrividire. Il silenzio regnava in quello spazio e ciò che si sentiva erano i nostri respiri, ma alla fine era meglio così, tutto questo rendeva l'atmosfera più intima. "Ti fermo al college?" sussurrò non facendo troppo rumore, mi girai delicatamente verso di lui a guardarlo. Il buio era calato e riuscivo a vederlo solo attraverso le luci e in quei pochi tratti vedevo il suo viso lineato alla perfezione quel pizzico di barba che lo rendeva più affascinante del solito. Potrei impazzire e baciarlo in qualsiasi momento. "Si." gli dissi per poi distogliere lo sguardo e appoggiarmi allo schienale. Non parlò e dopo un po' accese la radio e insieme cantammo le canzoni che passavano ogni volta. Dopo essere arrivati scendemmo e lui si avvicinò posando una mano sul fianco e mettendo le sue labbra sul mio collo tirando leggermente la pelle lasciandomi un segno. Dopo mi guardò negli occhi, mi sorrise e mi baciò nuovamente ma questa volta sulle labbra. In quei minuti nessuno dei due parlava avevano la meglio i gesti. Minuti dopo mi staccai, dovevo anche se non volevo farlo. "E' tardi, dovrei andare lo sai." Umidii le mie labbra con la lingua e guardai verso il cancello del college, sospirai. "Resta con me, ti prego." Mi fece girare di scatto osservandolo, inclinai leggermente la testa e sorrisi. "Non posso. Domani ci rivedremo, come abbiamo sempre fatto, no?" gli domandai. "Ovvio, e come faremo sempre, ogni minuto e secondo." Ridacchiai alla sua risposta e gli diedi un altro bacio. Poco dopo mi scostai leggermente per prendere spazio e allontanarmi da lui. "A domani Zayn." gli dissi piano, non potevo urlare perché era quasi notte fonda. "A domani piccola." Mi rivolse un sorriso e mi girai per andare in camera. "Ti amo." Sentii dire in sottofondo. "Anche io." Il mio sembrava più un sussurro mentre il suo un grido. Fortunatamente non mi vide nessuno oppure sarebbero stati guai seri. Entrai in camera e chiudendo la porta sospirai facendo un sorrisone. "Signorina, non mi sembra il modo di arrivare a quest'ora." mi rimproverò Violet, era in piedi con le braccia incrociate e il pigiama, mi fece ridere. "Smettila idiota, sembri mia madre." Le andai vicino e la abbracciai così forte da cadere a terra. "Qual è il motivo di questa felicità e perché siamo a terra come due ubriache. Mi stai stringendo forte, non sono un ragazzo." Rise e mi scostai alzandomi e aiutandola ad alzarsi, mi sedetti sul letto e infine la guardai. "Malik." La sua faccia cambio totalmente espressione e mise le sue mani sulle labbra cercando di controllarsi, sembrava tanto che avessi assassinato qualcuno. "Quel figo che oggi ti sussurrava all'orecchio, quello che ti ha salvata da Louis, quello che per poco non si picchiava con Louis. Oddio." Spalancò gli occhi e le sue braccia andavano all'aria. "Si..." stetti in silenzio per pochi secondi e poi presi il coraggio. "Mi ha baciata." Le mie guance si colorarono di un leggero rosso facendomi mettere le mani su di esse. "Oh dio., ti prego raccontami." Disse soltanto, nelle sue palpebre c'era stupore ed era energica. "Mi ha portato in un posto stupendo Violet, la location perfetta per dichiararsi. Eravamo soli in mezzo ad un campo di fiori. Mi ha fatto innamorare di nuovo." mi sorrise mentre le raccontavo. "Sono felice che vi siate messi insieme." prese le mie mani e le strinse. "Magari tra di voi può andare bene." finì di parlare e potevo sentire le sue parole come un vero augurio ed ero davvero contenta. "Oh basta, andiamo a dormire. Sto morendo di sonno, voglio riposarmi, è stata una giornata stressante ed emozionante." dissi mettendomi a letto dopo essermi cambiata. "Agli ordini signorina." Si buttò a letto e io mi cambiai facendo lo stesso. Mi addormentai in men che non si dica.

[Zayn's Pov.]

Il giorno dopo mi svegliai con un sorriso stampato sulle labbra, avevo troppa voglia di vederla e di baciarla. Non avrei mai pensato che alla fine saremmo arrivati realmente a questo, il mio poteva sembrare un amore impossibile, ma non sarò sicuro al 100% fin quando non gli avrò detto tutta la verità. Liam era seduto sul letto mentre si metteva le scarpe, io invece ero già pronto e lo aspettavo sulla soglia della porta. "Cos'è quel sorriso Zayn? Sembri stare fra le nuvole." Mi domandò il moro facendomi sussultare. "Oh beh, nulla. Una ragazza." Lo guardai mentre strofinavo una mano sul mento. "E sarebbe?" ricambiò lo sguardo alzandosi dal letto. "Harmony, non ho mai provato questi sentimenti ora come ora. L'ho sempre amata dal primo giorno, era così bella, innocente finché..." finii di parlare, non potevo pensarci, era un incubo se meditavo su ciò che era successo quel 22 settembre di 5 anni fa. "Ah, Harmony." sembrava irritato ma divertito allo stesso tempo. "Finché?" continuò. "Nulla, andiamo." Si accigliò e mi seguii chiudendo la porta. Camminavo, ero perso ancora con quel ricordo che infliggeva nella mia mente. Non potevo raccontarglielo io, dovevano farlo i loro genitori, non era un mio compito farla sentire male. "Merda Zayn ma mi stai sentendo?" quasi mi urlò Liam. "Oh ma cosa vuoi?" ringhiai. "Guarda che la tua ragazza ti sta chiamando da ore e tu sei fuori con i tuoi pensieri." Mi dice facendomi ritornare alla realtà. "A dopo stupido." Lo guardai e ridacchiai, lui ricambiò il mio stesso saluto. Mi avvicinai di fretta verso di lei dandole un bacio sulla guancia. Al suo fianco c'era la sua migliore amica e salutai anche lei con gentilezza e dopo ci avviammo verso la classe. Per tutta l'ora non feci altro che guardarla, era stupenda, rideva spesso a cose che dicevano in classe e si girava quasi sempre per sorridermi. Ora era tutto diverso, in modo positivo, potevo esprimere liberamente ciò che pensavo su di lei senza compromessi, lei sapeva che l'amavo quindi avrebbe accettato tutti quei ti amo, tutti quei "voglio stare per sempre fra le tue braccia", perché si, davvero voglio stare con lei e fare tutte quelle cose che fanno i fidanzati, anche qualcosa in più, qualcosa che non ha mai visto, qualcosa che la renda davvero felice. I miei pensieri furono distolti dal professore che urlò che la lezione era terminata e del rumore delle persone che sbatteva le borse sui banchi. Mi alzai e io e lei andammo fuori, Violet era andata via e ormai eravamo rimasti soli. Guardarla mi faceva anche venire in mente sempre quel fottuto ricordo, oggi è un inferno. "C'è qualcosa che non va? Sei strano, se devi dirmi qualcosa, fai pure." Aveva notato il mio umore strano in quest'ultimo istante e si notava che era preoccupata, potevo capirlo dal tono in cui ha inciso quelle parole. "Io..." non potevo farlo, l'avrei distrutta, lei non ricordava niente, devo far finta di niente... almeno per adesso oppure dovevo no, dovevo dirglielo. "Beh.."

Shadow➤ z.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora