23.

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Mi svegliai di soprassalto e non riuscivo a muovere le braccia. Era tutto buio, potevo soltanto intravedere quel filo di luce dalla finestra che era di fianco a me era piccola e sporca. Mi facevano male le gambe, faceva freddo, molto freddo. Mi girava la testa. Avevo paura. Iniziai a tremare, potevo sentirmi male nuovamente. Chiusi gli occhi. Volevo pensare che tutto sarebbe passato, che sarebbe stato un sogno. Ma invece, non era così. Tutto ciò che potevo fare era stare immobile, aspettare che chiunque sarebbe venuto qui a prendermi. "Non succederà mai." pensai a voce alta. Abbassai la testa dal dolore. Il pensiero mi tormentava, non sapevo cosa fare per andare via di qui. La luce si accese all'improvviso così che potessi vedere l'interno di quella stanza, pareti di color blu mi fecero strizzare gli occhi, era quasi del tutto vuota, minuscola e potevo sentire il respiro di chi era quasi di fronte a me. Iniziava a camminare avanti e indietro, il rumore dei suoi tacchi era così assordante che iniziavo ad innervosirmi. Nessuno dei due parlava, l'unica cosa che poteva fare e guardarmi facendo un ghigno e io seguire il suo sguardo lentamente mentre nella mia mente si infiggevano un sacco di domande senza risposta. Il terrore mi aveva decisamente tolto le parole di bocca. "Bene." sospirò lui facendomi sobbalzare per la voce alta. "Cosa vuoi? Mi spieghi cosa ti ho fatto? Non ti conosco e non ho la minima intenzione di farlo." lui si accasciò davanti a me mentre cercavo di divincolarmi per togliere quella corda che legava le mie mani. Tutto fu invano quando lui mi prese le gambe e le strinse facendomi urlare leggermente e fermare. "Non voglio farti niente. Devo solo parlarti, anche se so che non ci crederesti mai." Spostò le mani che aveva sulle gambe per prendermi il viso e mi fissò, nella sua espressione c'era odio, eccitazione. Io stavo iniziando a preoccuparmi, non avrei mai creduto che volesse solo parlarmi.. "Parlarmi di cosa?" "Del fatto che sapevo che tu ti saresti innamorata di Zayn, di nuovo." feci una faccia sconvolta. "E cosa c'entra ora tutto questo?" mi fermai un attimo per rielaborare la sua frase. "E perché ancora?"
"Non sai cosa ti ha fatto ma io ero con lui."
mi stava iniziando a far male il petto ma non sapevo se credere a ciò che stava per raccontarmi. Non potevo fidarmi di uno come lui, poteva parlarne amichevolmente e non facendo tutta questa scenata. Mi confonde le idee tutto questo, non so se perché stia andando tutto troppo in fretta oppure troppo lento. Potevo iniziare ad imprecare da un momento all'altro per il nervosismo che mi stava attraversando tutto il corpo e anche del silenzio che si era creato perché lui non si decideva a parlare. Forse si sta creando una storiella per farmi cascare in pieno o addirittura sforzarsi di fare una faccina dolce e carina durante il racconto. Sospiravo in fretta e picchiettavo il piede sul pavimento dall'ansia. Mi guardò con uno sguardo cupo. "Perché non parli." sussurrai mentre lui si sedette di fronte a me con una faccia abbastanza divertita. Sentivo un male allo stomaco che non immaginavo ci sarebbe stato in tutta la mia vita. "Beh, ti stavo dicendo che..." si blocca. "Te la racconto in breve, più o meno." annuii. "Eravamo in una specie di bar e c'eri anche tu li, si poteva percepire tensione. Tu non sapevi nulla ovviamente, e non dovevi. In cinque minuti ci sarebbe stato un caos totale in quelle quattro mura, Zayn aveva una pistola in mano, vi conoscevate, potevate affermarvi come "migliori amici" o forse anche qualcosa di più, dipende dalla prospettiva. Ti salutò, tu feci lo stesso e ti sedetti su una sedia vicino al bancone. Pochi minuti dopo iniziarono a sparare e con essi anche Zayn. Tutti uscirono fuori tu rimanesti l'unica lì dentro, eri immobile e impaurita. Era tutto ubriaco e se la prese con te puntandoti la pistola in contro. Indietreggiasti fin quando non toccasti il muro. Stava per spararti, io ero dietro e purtroppo non potevo fare nulla o avrebbe sparato anche me." Si fermò un attimo a guardarmi, capendo che forse quello che mi avrebbe detto dopo sarebbe stata la parte peggiore. "Aveva il dito sul grilletto e sparò. Tu ti spostasti in tempo ma cadesti, la tua testa finì sul pizzo di un tavolo facendoti perdere la coscienza. Zayn rimase immobile sentendosi in colpa poco dopo, ma scappò via lasciandoti li. Pensava che non c'era nulla da fare. E si iniziava ad odiare dopo aver smaltito la sbornia." si fermò facendomi perdere un battito, potevo morire da un momento all'altro. Era tutta colpa sua. "Cosa? Zayn non può avermi fatto questo." le lacrime minacciavano di scendere, alla fine vinsero. Era tutta colpa sua se persi la memoria, mi aveva rovinato la vita facendomi chiudere in me stessa per molti anni, non potevo credere che una persona come lui avesse addirittura il coraggio di ritornare da me dopo quello che mi ha fatto. Iniziai a piangere a singhiozzi mentre lui mi tolse la corda che teneva legate le mie mani. Mi accasciai a terra dal dolore. Non potevo crederci. Mi faceva male il cuore. Poggiai una mano su questo e strinsi forte, batteva lentamente e sembrava sentire la morte a pochi passi, mi sono innamorata del ragazzo che ha cambiato la mia vita in peggio, di quello che mi ha puntato la pistola e mi stava facendo sentire la morte a due passi. Non volevo pensare ad altro, a come mi ha manipolato per questi mesi, ci sono cascata. Quanto sono stata stupida. Chiusi gli occhi cercando di calmarmi, ma tutto fu inutile. "Mi dispiace." iniziò quasi a compiacermi, ma non avrei perdonato neanche lui. "L'ha fatto, ha sempre avuto questo tormento. Ma non ha mai avuto il coraggio di dirtelo, tutto è andato contro di lui da quando è successo." finì di parlare guardandomi tristemente. "Ah si? È tutto merito suo se fino a due anni fa ero sempre nella mia stanza a capire del perché non riuscivo a rendermi conto di che razza di posto ero. E del perché quella donna che è mia madre faceva di tutto per farmi ricordare cosa era successo quella notte. È colpa sua se ho dei mancamenti a causa del forte mal di testa. Forse dei vecchi ricordi. Preferivo non saperlo perché sarei rimasta all'oscuro di tutto e sarebbe filato tutto liscio come l'olio." gli urlai contro come se fosse un punto di sfogo per me. "Io credo che prima o poi te l'avrebbe detto comunque, forse sarebbe stato diverso o..." non finì neanche di dire la frase che replicai istantaneamente. "O forse no." Lo guardai dritto negli occhi. La mente stava cercando una pausa, come se volesse rielaborare tutte le informazioni appena prese da Liam, o meglio, come se volesse ricordare l'accaduto. Ma non ci riuscivo, nonostante tutto non riuscivo neanche a capire cosa ne sarà dopo che sarò uscita da qui e ancora mi faceva male il petto ma più di tutti il dolore peggiore era quello che Zayn mi stava causando anche senza la sua presenza.

Shadow➤ z.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora