Shadow➤ z.m.

31.

[Harmony's pov.]

"Zayn sto sanguinando alla pancia" gli sussurrai mentre lentamente guardai ella e mi resi conto di tutto ciò che stesse accadendo. Mi sentivo come se stessi andando in un altro mondo, non sentivo più le gambe e tremavo leggermente vedendo il sangue che colava a terra. Era davvero questa la fine che dovevo fare? Non potevo finirla proprio adesso dopo essermi rialzata dal mio brutto periodo. Avevo incontrato la felicità, avevo di nuovo il mio migliore amico affianco a me, avevo Zayn, avevo una carriera da portarmi avanti, la mia passione. Ma in quell'istante mi ritrovai lì, molto probabilmente tra la vita e la morte, spostando il mio sguardo verso Zayn e fissandolo, forse quella sarà la mia ultima volta che l'avrei visto e quindi nonostante tutto gli sorrisi. Ma questo sorriso durò soltanto pochi secondi. "Harmony, ti prego non chiudere gli occhi." Mi ripeteva milioni di volte mantenendomi il viso e poco dopo prendendomi in braccio.

[Zayn's pov.]

"Harmony, non mi abbandonare ho bisogno di te." Le urlai mentre correvo in cerca della mia macchina, nessuno purtroppo sapeva nulla e per adesso non dovevano saperlo. La mia piccola Harmony, cosa aveva fatto di male. Doveva sparare me e non lei, non è mai centrata in tutta questa storia, l'ha usata come esca le ha fatto del male e non posso perdonarmi il fatto che io non sia mai riuscito a capire che sotto ci fosse qualcosa, che sotto ci fosse Liam. Arrivai dopo pochissimo in macchina e la posai dietro con delicatezza togliendomi la giacca e stringendole la ferita per non farla sanguinare molto. Lei tutto quello che faceva era fissare ogni movimento che facessi e guardandomi sempre negli occhi ogni volta che le incrociavo lo sguardo. Non doveva morire, non dovevo farla morire. Entrai subito in macchina e cercai di andare più veloce possibile cercando di fregarmene di qualsiasi ostacolo avessi davanti. Dopo pochi minuti sentii la sua mano da dietro stringermi leggermente la mia maglietta e sentirla sussurrare "Zayn, ti amo.", in quel momento il mio cuore si sciolse e non potei fare a meno di piangere. "Anche io ti amo amore mio, ti prometto che andrà tutto bene." Dissi singhiozzando e continuando ad andare ancora più veloce nella speranza di andare in fretta in ospedale. Arrivammo cinque o dieci minuti dopo e notai ancora che Harmony mi stesse guardando e qualche secondo dopo fece un breve sorriso, rassicurandomi leggermente. Scesi dalla macchina e presi anche lei di conseguenza correndo verso la porta principale. "Per favore qualcuno mi aiuti, la mia ragazza sta sanguinando." Urlai per farmi sentire dai medici e fortunatamente qualcuno corse verso di me. "Cosa è successo alla ragazza?" domandò un medico mentre la guardava dalla testa ai piedi. "Le hanno sparato alla pancia e sono corso subito qui, vi prego fate tutto il possibile per lei." Appena sentì quelle parole l'unica frase che disse fu "Prendetemi subito una barella, deve essere portata in pronto soccorso e subito operata. Forza!" urlò e immediatamente arrivò la barella dove la appoggiarono correndo verso la sala operatoria. "Lei aspetti qui, vedrà andrà tutto bene. Nel mentre vada dall'infermiera a fare la cartella clinica." Sospirò e mi guardò nuovamente. "Non si promette mai ma, deve andare tutto bene." Neanche il tempo di risponderlo che corse verso la barella e io non feci altro che restare immobile nella speranza che qualcuno mi svegli e che dica che è tutto un sogno, che Harmony è a casa e che si sta preparando per andare a Sydney. Ma invece, la persona che mi chiamò fu un'infermiera che mi chiese gentilmente di accomodarmi in sala d'attesa raccontandomi della bravura dei medici e che quindi sarebbe andato tutto alla grande. Lo speravi davvero tanto. Mi avvicinai alla sedia e per tutto il tempo non feci altro che fissare il vuoto e cacciando qualche lacrima pensando sempre a tutto ciò che era successo qualche ora fa. "Harmony non mollare" ripetevo stringendo il suo bracciale tra le mie mani.
Qualche ora dopo avevo compilato la cartella clinica e stavo aspettando ancora l'esito dei medici, erano passate più o meno quattro ore dall'accaduto e tutto ciò mi stava preoccupando. Ero sfinito, non facevo altro che piangere e pensare a lei e al colpo di pistola, ai suoi piccoli sorrisi e al suo ti amo. Spero con tutto il cuore che quello non sia stato il nostro ultimo ti amo e il nostro ultimo sguardo. Pochi minuti dopo si presentò il medico, camminava lentamente verso di me mentre si toglieva degli strani guanti verdi e aveva un viso un po' più pallido rispetto all'ultima volta che l'ho visto. Venne vicino a me, aveva uno sguardo molto serio. "Prima di tutto mi presento, prima era un po' tutto in fretta e non abbiamo potuto far altro che non presentarci, ovviamente. Sono il dottor Sullivan." Si fermò e mi presentai di conseguenza. "L'operazione è andata, adesso sta a lei reagire, si vede che è una ragazza molto forte ma.." si fermò sospirando. "Ma cosa dottore?" ero impaziente di sapere. "Ma il problema è che ha perso davvero molto sangue e questa cosa mi preoccupa tantissimo, ho paura che se la signorina Harmony non reagisce a tutti i medicinali che potremmo darci, potrebbe morire." In quell'istante mi cadde il mondo addosso.