12.

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[Zayn's pov]

"E' proprio bella" mi disse quasi cacciando a fatica quelle parole.
Stavo per risponderla quando sentii tutto il suo peso venirmi addosso, mi girai e notai che era svenuta. Guardando quella scena mi salì il panico, in fretta la presi prendendola in braccio, corsi sopra e la appoggiai sul letto agiatamente per poi toglierle le scarpe e metterla sotto le coperte. Mi sdraiai anch'io vicino a lei accarezzandole una guancia, "ti sveglierai presto tesoro". Il suo mancamento sarà dovuto forse dalla stanchezza o addirittura dalla paura per quello che è successo prima. Guardandola notai che era bellissima, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Nel suo viso si poteva notare quel pizzico di fragilità che l'ha accompagnata in tutto questo tempo. La fragilità è qualcosa di cui si rompe subito lasciando le crepe all'esterno; lei era un tipo così. Harmony non si ricordava di me, ma io si. Eravamo ragazzini di tredici anni, molto amici che si incontravano al parco ogni giorno per passare del tempo insieme. Già da quel tempo era molto solare, scherzosa ed estroversa, mentre adesso si può definire l'esatto contrario, come se avesse paura persino della sua ombra. Sfortunatamente sapevo il perché lei non si ricordasse di me e dovevo dirglielo, prima o poi dovevo dirgli tutta la verità... anche se probabilmente mi ammazzerà. Da quell'ultima volta dentro di me sentivo che non l'avrei rivista mai più ma non fu così, il destino ci ha fatto rincontrare ed è per questo che non dovevo perdere la mia occasione. D'un tratto mi addormentai con lei tra le mie braccia.
Fui svegliato da lei che mi sussurrava "Ehy Zayn svegliati! Non dovremmo andare al college?" mi spingeva facendo si che aprissi gli occhi ma fu il contrario, mugolai delle parole incomprensibili e mi girai dalla parte opposta e stetti meglio quando non mi chiamò più, finché ad un certo punto mi buttò l'acqua addosso facendomi quasi urlare. "Ma sei pazza!" scattai all'improvviso infuriato mentre lei se la prendeva a ridere con il secchio tra le mani. Era davvero così bella quando rideva? "Mi scusi signor Malik, oh." rideva ancora quasi piangendo. "Hai rovinato i miei capelli." Piagnucolai cercando di sistemarli al meglio anche se il mio tentativo fallì miseramente.
"Smettila idiota." Alzo le braccia, uno col secchio tra le mani mentre mi guardava ancora divertita, intenta a farmi nuovamente un altro scherzo.  "Vado a cambiarmi." infine ridacchiai anch'io prendendo una camicia, un pantalone e facendo una coda minuscola ai capelli uscii dal bagno. "Cosa facciamo?" mi propose mentre era appoggiata sull'arco della porta con le braccia incrociate. "Non ne ho idea, tu come ti senti?" le domandai, ricordandomi ciò che era successo ieri sera all'ingresso. "Io bene o male me la cavo, facciamo ciò che vuoi." Si scostò da lì prendendo le scarpe che aveva di fianco al comodino e se le mise in fretta aspettando ancora una mia risposta. "A me basta stare con te." la guardai sorridendo. Da dove cazzo mi era uscita quella frase, Zayn ma sei proprio matto. Il suo volto diventò rosso dall'imbarazzo, risi vedendola in quello stato e mi rilassai nonostante i miei pensieri. Mi avvicinai a lei e la abbracciai. "Sei così carina quando diventi rossa in viso." la adagiavo avanti e indietro. "Ti prego, se continui mi imbarazzo di più." Mi spinse leggermente per guardarmi e mi sorrise a trentadue denti. "Cuciniamo? Tanto ora è tardi per andare al college e ho fame." Alla fine propose lei qualcosa, era sempre stata così. Prendeva decisioni quando qualcun altro non lo faceva e cercava sempre da fare. "Certo, vieni, andiamo in cucina." scendemmo e ci recammo li, la vidi correre verso le dispense per vedere cosa ci fosse e vide del cioccolato bianco, degli oreo e cacao. "Che ne dici di fare un dolce?" prese queste poche cose che c'erano e le mise sul davanzale. "Ma non è poca come roba? Nel senso, sapresti fare un dolce con quegli ingredienti?" mi avvicinai a lei e aprii il frigo bevendo dell'acqua. "Mi hai presa per ignorante per caso?" sbuffò iniziando a spezzettare la cioccolata. "Forse." la presi in giro sedendomi sulla sedia del bancone. "Fanculo." mi guardò molto seriamente per poi girarsi e scoppiare a ridere. "Piuttosto che stare seduto dammi qualche vassoio e il burro." mi puntò un dito facendo la faccia dello chef cattivo. "Agli ordini capitano." mentre prendevo quegli ingredienti bussarono la porta. "Vado io." mi disse.

[Harmony's pov.]

Mi avvicinai alla porta e aprii notando una ragazza, era quella di ieri, come se non bastasse. Avevo voglia di stare da solo con lui e ovviamente doveva esserci qualcuno a rovinare la mia giornata. "Prego" mi limitai a dire quasi nervosa mentre Zayn ci raggiunse. Lei camminò verso di lui e lo salutò con un bacio all'angolo della bocca non facendo caso minimamente a me, come se la porta l'avesse aperta un fantasma. Che scostumata, pensai con una faccia piena di ribrezzo. "Allora Marjana cosa mi racconti?" le disse. "Cosa mi racconti tu tesoro, ho visto che c'è una ragazza qui, non me la presenti?" mi guardò da capo a piedi facendo una faccia quasi disgustata, peggio della mia di prima, nel vedermi, sbuffai leggermente. "Lei è Harmony, la mia amica, Harmony lei è Mirjana." ci presentammo e loro continuarono a parlare. In quei pochi minuti che precedettero rimasi da sola in cucina mentre loro continuavano a parlare come se io non ci fossi, per questo motivo mandai un messaggio a Violet di chiamarmi e dirmi che era una cosa abbastanza urgente. Così fece e dopo staccai la chiamata. "Io devo proprio andare, ciao ragazzi." lasciai tutto com'era in cucina e li salutai in modo a dir poco freddo e senza che loro dicessero una parola, presi la borsa che era vicino all'appendiabiti e in fretta andai via. Ero diventata un po' gelosa di Zayn, potevo considerarlo come una delle persone più importanti che avessi ma a lui, a lui sembrava non importarsene nulla quando c'è quella ragazza. A lui non importava di me. Aveva soltanto bisogno di qualcuno quando si trovava da solo e a me questa cosa faceva salire i nervi a fior di pelle.

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