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"Ora perché non mi lasci andare?" chiesi mettendomi le mani tra i capelli, sospirai sentendomi ancora scossa da quelle notizie assai estenuanti. "Non posso, lui deve darmi ciò che devo e credo farebbe qualsiasi cosa per averti di nuovo al suo fianco." dice con voce rauca facendomi rabbrividire. Toccò il mento con un dito e mi fissò con un ghigno. "Cosa credevi che facessi, sarei stato così compiaciuto da lasciarti andare? Pensavi che fossi un ragazzo gentile che ti aveva rapito per questo? Non ti avrei mai portato qui per dire una cosa che potevo dirtela anche fuori." rise malvagiamente facendomi rabbrividire. "Tu sei tutto ciò che vuole lui e non posso lasciarti andar via." In quel momento rimasi immobile con la consapevolezza che mi fossi cacciata in un grossissimo guaio. "Ora andrai li fuori, lo farai soffrire, oppure io farò soffrire te facendo cose peggiori." continuò iniziando a rendermi la vita un inferno. Mi alzò con furia mettendomi contro il muro. Il suo sospiro era vicino al mio collo, in quel momento iniziai a tremare, sia per quello che mi aveva raccontato sia per quello che adesso è successo. Mi prese il collo non facendo troppa pressione, guardandomi non rabbia. "Stai a sentire me e nessuno si farà male, saranno guai seri se scoprirà cosa è appena successo in questa stanza." Dopo aver lasciato il collo mi strattonò fuori la porta, trovandomi in un posto abbastanza tetro e buio. In quel momento avrei dovuto chiamare la polizia ma le sue parole mi opprimevano al tal punto di non riuscire neanche a prendere il cellulare e a digitare il numero di qualsiasi altra persona... anche se ricordai di averlo rimasto al college. Iniziai a camminare e dirigermi verso la struttura come se non fosse successo nulla, dovevo risultare impassibile ma nella mia mente si svolgeva tutt'altra storia, cercavo sempre e comunque di ricordare quella sera ma fu invano come tutte le altre volte. Tornata al college, un forte mal di testa mi colpì e mi catapultai in fretta in stanza per rilassarmi un po' fui anche molto fortunata nel non trovare nessuno perché non avevo decisamente voglia di parlare e dalla stanchezza mi addormentai. Mi svegliai direttamente il giorno dopo con un forte mal di testa, decisamente dovuto per via della botta che mi ha dato Liam, cercai di massaggiarla lentamente per calmare il dolore. Ero davvero molto arrabbiata e triste, non sapevo se credere o meno a quelle parole, sembravano frasi fatte per farmi soffrire ma era molto serio ed è stato questo a farmi preoccupare, perché Zayn non me ne aveva mai parlato, perché voleva spararmi se ero la sua migliore amica e perché adesso mi ama? Non potrei mai perdonare una cosa del genere, per colpa sua rischiavo di morire. Liam mi ha chiesto esplicitamente di farlo soffrire ma anche se dovessi non ce la farei, è vero, ho una mente contorta, neanche il mio subconscio sarebbe in grado di reggere questa cosa, non volevo più vederlo ma l'idea di doverlo far soffrire rendeva la situazione ancora più difficile, ma ero costretta. Dopo queste riflessioni mattutine mi alzai dal letto e notai Violet ancora che dormiva, nel mentre che si svegliava andai in bagno a fare una doccia, mi vestiti e preparai già la borsa con i vari libri dei corsi della giornata, questo fine settimana ci saranno già i primi esami e notai di essere abbastanza arretrata, ma con tutto ciò che sta succedendo non riesco a concentrarmi per niente. Erano le otto in punto, giusto in tempo di uscire dalla stanza e con me portai anche gli auricolari anche se non era mio solito ascoltare la musica durante lo spacco delle lezioni. Nel tragitto che mi portava nella classe di disegno e arte cercai di evitare tutte le persone che mi conoscevano e cercavo un modo per affrontare Zayn. Mi sedetti senza badare nessuno e posai i miei libri sul banco. Pochi minuti prima dell'inizio delle lezioni notai Zayn varcare la soglia della porta per poi incrociare il mio sguardo, a questo abbassai automaticamente la testa e morsi il labbro dalla rabbia e dalla tristezza che in pochi secondi invase tutto il mio corpo, non riuscivo più a guardarlo negli occhi. Cercai di evitarlo in qualsiasi modo ma fu impossibile dopo che si sedette al mio fianco. Aveva l'aria abbastanza allegra, un sorriso smagliante che faceva invidia al mondo intero ed era davvero in forma. Dopo essersi seduto mi diede un bacio sulla guancia che non ricambiai allontanandomi leggermente e non riuscii a ricambiare neanche una singola parola che mi diceva e neanche tutte le domande che mi poneva. La mia testa era altrove, ancora non potevo crederci. Finita la lezione andai subito via da quella classe e da lui, soprattutto. Continuava a chiamarmi mentre io facevo finta di niente, non sapevo cosa dirgli finché ad un tratto non vidi Liam in lontananza che mi lanciò un'occhiataccia al punto da farmi bloccare istantaneamente. Nello stesso tempo Zayn mi prese mettendo una mano sulla mia spalla girandomi verso di lui. "Mi spieghi cosa ti ho fatto? Non ti sei degnata neanche di un saluto Har. Cosa pensi che io sia stupido a non pensare che non stai affatto bene?" Eravamo a pochissimi centimetri di distanza, la mia espressione era vuota fino a quando non ricordai testuali parole "lo farai soffrire oppure io farò soffrire te ". Con questo poggiai la mano sulla sua e la tolsi con ruvidità dalla mia spalla. Colsi anche l'occasione di non trovare nessuno in quel corridoio. Presi coraggio man mano e lo guardai negli occhi con uno sguardo fulmineo "Zayn, mi hai rovinato la vita." quelle parole mi uscirono senza pensarci due volte, in quel momento la rabbia ribolliva dentro me al tal punto da stringere i pugni. "Non avrei mai pensato che tu potessi farmi una cosa del genere, e invece, è tutta colpa tua se sto sempre male. Con quale coraggio sei stato al mio fianco per tutto questo tempo?" Non fece neanche in tempo di rispondere che andai subito via, adesso, non sapevo cosa potesse accadere a me tanto meno a lui.

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