Quello fu l'unico segnale che Harmony diede per reagire di lì in poi sembrava che non ci fosse la luce in fondo al tunnel. Passavano giorni, settimane e anche mesi e i medici non dicevano altro che "Sta rispondendo ai farmaci, ci vuole pazienza." Pazienza? Qui l'unica cosa che ci vuole è speranza e io la sto perdendo man mano. Era sempre immobile, con una faccia da angelo che però mi faceva soltanto rattristire, avevo passato quasi tutta la mia estate qui convinto che tutto sarebbe andato per il meglio. Quella loro affermazione ormai la stanno dicendo da qualche settimana ma non ci sono miglioramenti. Cercavo di dare forza oltre che a me stesso anche ai suoi cari e soprattutto a Luke, in quest'ultimo periodo avevamo chiarito le cose che c'erano state in passato e ora ci diamo forza a vicenda per non destabilizzarci. Prendevo sempre tra le mani il suo bracciale e passavo ore a guardarlo, a piangerci sopra, a darmi un motivo per non crollare del tutto. E nonostante sia solo un misero accessorio, questo mi permetteva di essere accanto a lei anche da lontano.
Era il 16 agosto, probabilmente il giorno che avrebbe cambiato la mia vita, quella di Harmony e dei suoi genitori. Erano le 8:00 di mattina quando ci recammo in ospedale tutti insieme, silenziosi come se fosse realmente morta. Tre mesi esatti dal suo coma e tre mesi di insonnia per tutti noi per la paura che ci chiamassero da un momento all'altro. Arrivati in ospedale ci dissero subito che lei era migliorata, non di gran lunga ma poteva succedere di tutto. Oggi era il mio turno di visita e nel mentre che passava il tempo come al solito speravo che tutto andasse per il meglio. Arrivarono le 2:00 del pomeriggio ed entrai da lei, nonostante tutti quei macchinari era splendida come sempre. Mi sedetti e come al solito le accarezzai le mani. "Ciao Harmony, oggi sono esattamente tre mesi che sei qui e spero che ormai tu ti stia riprendendo realmente. Io sono sempre al tuo fianco fin quando non ti sveglierai ma non ce la faccio più a vederti in questo stato..." iniziai a piangere all'improvviso abbassando la testa e appoggiandola con cura sulla sua pancia, nel lato apposto alla ferita. Avrei voluto tanto abbracciarla in quel momento. "Abbiamo passato metà della nostra conoscenza distanti quando il nostro destino era quello di rimanere sempre uniti. Abbiamo sofferto entrambi, abbiamo deciso di prendere strade diverse ma poi stare sempre sul punto di partenza, insieme. Abbiamo deciso di amarci e non lasciarci mai, abbiamo discusso, ci siamo arrabbiati, abbiamo risolto e infine di amarci più di prima. Quello che vedo io adesso è soltanto un "piccolo" ostacolo che supereremo insieme, Harmony sei tutta la mia vita..." non riuscivo più a parlare e ormai le lacrime avevano avuto la meglio. Sentivo morire dentro una piccola parte di me che neanche pensavo ci fosse, il mio cuore ormai era il suo e non riuscivo a capacitarmi di tutto questo. "Amore mio ti prego, svegliati." Ripetevo tantissime volte dentro di me e poi le sussurravo singhiozzando nella speranza che le mie parole potessero avverarsi da un momento all'altro.
Dopo qualche minuto sentii qualcosa che mi fece sobbalzare, sentivo di nuovo la sua mano che stringeva leggermente la mia e alzai lentamente il capo per guardarla negli occhi. Aveva ancora gli occhi chiusi ma vedendo tramite il macchinario che il cuore aveva iniziato a pulsare in modo normale rispetto a qualche giorno fa. Mi aveva nuovamente sentito. Le strinsi più forte le mani e a guardandola nuovamente gli occhi notai che stava cercando di aprirli e notai anche che aveva una lacrima che stava scendendo dal suo occhio. Iniziai a sospirare e a sorridere come non mai nonostante stessi ancora piangendo. "Dai che ci riesci Harmony" gli ripetei incoraggiandola a svegliarsi. Ci riuscì. Non potevo crederci. Ce l'ha fatta. Stava aprendo lentamente gli occhi e vidi che mi stava fissando, incredula forse anche lei a cosa stesse accadendo. "O mio dio." Dissi ad alta voce avvicinandomi verso di lei e dandole un piccolo bacio sulle labbra mentre lei poteva soltanto alzare di poco il braccio e stringermi la maglia, come fece l'ultima volta da sveglia. Finalmente potevo rivedere i suoi occhi che guardavano i miei e finalmente potevo urlare al mondo che lei ce l'ha fatta. Dopo essermi staccata da lei andai fuori la stanza e urlai ai medici "Harmony è sveglia! E' sveglia." Iniziavo a sorridere mentre un medico venne verso di me e mi abbracciò con forza. "Le avevo detto che la signorina Lee fosse una guerriera, adesso andiamo a controllarla." Corse nella stanza con altri due medici e io non potei far altro che andare nella sala d'attesa correndo e dare la bella notizia agli altri. "Signori Lee, Luke, Michael devo farvi un annuncio importante." Dissi con calma e serietà quando mi avvicinai a loro e li vidi con tanta preoccupazione. "Harmony è.." mi fermai. "Harmony cosa Zayn?" dissero tutti all'unisono quasi sul punto di piangere. "Harmony è sveglia." Sorrisi per la milionesima volta mentre mi avvicinai a loro per abbracciarli calorosamente. "Non ci posso credere, la mia bambina ce l'ha fatta." Esclamò la madre mentre abbracciava il marito. Potevo considerarmi il ragazzo più felice del mondo in questo momento, posso riavere di nuovo la mia ragazza tra le mie braccia e in più era proprio vero, questo giorno cambiò davvero la vita di tutti quanti.
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Shadow➤ z.m.
FanficHarmony Lee è una ragazza del college che ha vissuto gli ultimi anni della propria vita alla ricerca della verità del suo incidente avvenuto circa 5 anni fa. Durante questo tempo ha davanti a sé mille ostacoli che dovrà superare con tutta la sua for...