25.

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Girovagavo per le strade non avendo intenzioni di tornare al college per il momento quando ad un tratto mi fermai e sentii che la rabbia dentro di me ormai era quasi svanita e iniziai a piangere. "Cosa sto combinando?" mi ripetevo mentre avevo le mani tra i capelli andando avanti e indietro per la strada, ero fuori controllo e non sapevo che fare. Qualche momento dopo tornai al college solo per prendere alcuni libri per studiare e decisi di andare a casa dei miei con la consapevolezza che mi avrebbero fatto milioni di domande sul mio stato. Andai a piedi a casa, arrivando dopo mezz'ora bussai trovandomi mia madre sulla soglia della porta e vedendomi in quello stato mi abbracciò senza però fare alcuna domanda e mi sorprese. Mi recai in camera mia, la mia amatissima camera, quella che mi ha fatto compagnia per tutti quegli anni quando non ero in grado neanche di riconoscere il nome dei miei genitori. Arrivata posai la borsa con i rispettivi libri e mi buttai sul letto supino guardando il soffitto e pensando a quanto in questo momento stesse soffrendo e quanto io stessi soffrendo. Non potevo davvero crederci che l'uomo che amo mi avesse fatto soffrire così. "E se non mi amasse davvero?" pensai. Se davvero non l'avesse mai fatto perché mi ha detto quelle cose? Per rendermi ridicola? Anche perché ci riuscì senz'altro. E poi, Liam, l'artefice di tutto, senza di lui non avrei mai scoperto la verità, non mi sarei comportata in quel modo con Zayn e adesso non starei qui a pensare quanto la mia vita faccia schifo in questo momento. So che questo era il suo scopo principale e lo è ancora e so altrettanto che non è finita qui. Non finirà mai se lo avrò sempre davanti ai miei occhi. Dopo una piccola riflessione mi addormentai e quando mi svegliai il giorno dopo sentii la porta aprirsi trovandomi Luke alla soglia di questa e lo invitai a sedersi di fianco a me. "Cos'è successo piccola?" mi chiese preoccupato dandomi un bacio sulla tempia e accarezzando poi la guancia siccome ero ancora mezza addormentata nonostante quando guardai l'orario erano le 11 del mattino. Presi la sua mano e iniziai a stringerla tra la mia iniziando a piangere al ricordo, lo guardai dritto negli occhi. "È stato lui a rovinarmi la vita Luke, non mi sarei mai aspettato che tra tutte le persone del mondo mi sarei innamorata di quello che stava per uccidermi." mi alzai dalla posizione precedente e mi sedetti vicino a lui, abbracciandolo di lato. "Mi hanno raccontato che mi ha puntato una pistola e mi ha s-sparato, ma io sono riuscita a scansarmi e finendo però sul pizzo di un tavolo." continuai. "Non mi ha mai parlato dell'incidente e posso soltanto pensare che tutto ciò che ha detto fino adesso è stato tutto una menzogna, voleva soltanto farmi soffrire ancora." Dopo aver finito di parlare sentii le mani di Luke stringersi in due pugni e si staccò da me con furia. "È stato lui a renderti la vita difficile rischiando anche che tu ti dimenticassi di me, è stata colpa sua se son stato male anche io perché avevo paura di perderti. Adesso so chi è stato e giuro che gliela farò pagare." non lo avevo mai visto in quello stato, la sua rabbia mi faceva quasi paura che mi alzai di scatto e andai vicino a lui con l'intento di calmarlo. "Luke ti prego, non fare cazzate. Non voglio che succeda qualcosa, ti prego tesoro, ragiona." cercai di dirgli ma fu tutto invano. "Piccola, lascia fare a me." furono le ultime parole che sentii da lui prima che sparisse dalla stanza. Avrei dovuto fermarlo, ma l'unica risposta del mio corpo fu quello di accasciarsi a terra e mettersi le mani tra i capelli, ancora una volta.

[Luke's pov.]

"Piccola, lascia fare a me." dopo aver detto quelle parole corsi giù per le scale e mi recai in macchina, sapevo con certezza che adesso sarebbe stato al college quindi accesi la macchina e corsi li. Quel ragazzo in fin dei conti non mi era mai piaciuto, aveva sempre avuto un'aria negativa e quando ci presentammo in ospedale puzzava di alcool. Potevo anche passarci sopra, ma non sicuramente dopo quello che ho sentito da Harmony qualche minuto fa. La mia rabbia aveva preso il sopravvento, mi sentivo così nervoso che mi sembrava stringere di più il volante rispetto alle altre volte. Durante il tragitto cercavo di pensare cosa dovevo dirgli, ma avevo la mente annebbiata come se dovessi andare lì e picchiarlo soltanto. Ma alla fine cercavo di ripetermi che non ero un ragazzo che affrettava le cose prendendo a botte qualcuno ma che cercava di parlarne. "Ma ha toccato Harmony." Pensai ad alta voce. Arrivato notai subito che lui era lì, fuori all'edificio e mi sembrava spaesato, aveva le mani appoggiate ad entrambi i fianchi e sembrava infuriato quanto me, ma che motivo poteva mai avere per stare così? Ridacchiai ironicamente. Parcheggiai e lui mi salutò come se nulla fosse successo. A quella sua reazione mi avvicinai a lui, avevo l'adrenalina a mille mescolata con la rabbia, gli tirai la maglia avvicinandolo verso di me. "Non provare mai più a toccare Harmony, non devi neanche mai più avvicinarti a lei o ti porto in tribunale per tutto quello che le hai fatto, stronzo. È tutta colpa tua, ricordatelo. Solo colpa tua." ero arrabbiato come non mai a tal punto da tirargli un pugno in faccia così forte da fargli uscire il sangue. Lui reagì di conseguenza e mi diede un pugno sullo stomaco e poi sulla faccia. "E avresti anche il coraggio di difenderti? Come se avessi ragione? Sei un lurido bastardo." risi ironicamente.  "Non hai il coraggio neanche di rispondermi, non so come hai potuto fare una cosa del genere ad una ragazza così genuina e solare. Mi fai schifo." lasciai la presa dalla sua maglia e tornai in macchina. "Ti giuro Harmony che ti porterò via di qui il più presto possibile." dissi tra me e me.

[Harmony's pov.]

Rimasi in quella posizione fin quando non sentii la macchina di Luke spegnersi e bussare giù nella porta di ingresso. "Cosa hai combinato?" sentii mia madre. "Niente signora, sto bene." notai che stava salendo le scale e volevo alzarmi ma non ci riuscii, ero ancora li a terra a fissare la porta. Luke l'aprì e vidi la sua guancia rossa come il fuoco e che si manteneva lo stomaco. Vedendo quella scena mi alzai di scatto e corsi verso di lui facendolo sdraiare sul mio letto. "Non dovevi farlo Luke, non ti avrei mai permesso di conciarti in questo modo. È tutta colpa mia..." dissi appoggiando la mia testa sul suo petto. "Sei la mia piccolina, non vorrei mai che nessuno ti facesse del male. Non potevo stare li impalato quando tu mi raccontavi quelle cose. Quel Zayn, lo odio." mi accarezzò i capelli con le sue mani per poi trascinarmi vicino a lui. "Grazie." limitai a dirgli. "Ti porterò via con me al più presto." mi disse, le sue parole mi fecero sorridere. Lui sa come riuscirci.

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