08.

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Mi mancava già Luke, era un ragazzo adorabile, l'unico ragazzo che c'era quando ne avevo bisogno, uscivamo spesso insieme per non lasciarmi da sola e poi dall'ultima volta è diventato davvero molto carino, quasi non lo riconoscevo. Tornai al college poco dopo, entrando in camera non notai nessuno e non c'era neanche Violet. Avvicinandomi alla mia scrivania vidi un foglio, c'era scritto che non c'era perché era uscita con Niall, dopo questa notizia fui più tranquilla, quel ragazzo mi piace. Sembra molto gentile e si comporta da vero gentiluomo con la mia migliore amica. Dopo aver posato il post-it di nuovo sulla scrivania andai in bagno e feci una doccia veloce, lavai i denti e misi il pigiama.
Mi sedetti sul letto un'istante dopo e misi le auricolari, alzai la musica ad alto volume godendomi a pieno le canzoni preferite del momento. Avrei dovuto imparare qualche brano per la settimana prossima e siccome dovevo aspettare la mia amica decisi di prendere il testo della canzone e cominciare a provare. Ovviamente non potevo urlare anche perché era sera tardi quindi canticchiai solamente prima che qualcuno potesse uccidermi dal rumore che sto creando. Mi fermai di scatto quando aprirono la porta e già mi stavo preoccupando che fosse un vicino di stanza ma notai che era soltanto Violet, guardai l'ora ed era davvero tardi e la guardai con un sogghigno. Tolsi le cuffie e misi a caricare il cellulare. "Beh allora? Com'è andata l'uscita?" mi sedetti nuovamente sul letto e la guardai mentre si toglieva le scarpe, era più bella del solito. Un filo di trucco la faceva sembrare tutt'altra persona e il fatto che si sia preparata per andare a divertirsi mi metteva una certa allegria, ero davvero contenta che lei iniziasse ad essere nuovamente felice. "Bene, mi sono divertita è un ragazzo troppo simpatico. Tu cosa hai fatto per tutto questo tempo?" mi domandò, andò in bagno per struccarsi e lasciò la porta aperta per sentirmi. "Nulla di che a dire la verità, dopo canto non ho visto più Zayn anche se dovevamo incontrarci e quindi mentre stavo ritornando al college da sola ho incontrato Luke, il biondino." sorrisi istintivamente, non sapendo il perché. "Luke?" si fermò per un istante a pensare, girandosi verso di me mentre si metteva la crema per il viso.
"Ah!" alzò un dito come se gli fosse venuto un lampo di genio. "Quello li con gli occhi azzurri alto quanto un grattacielo?" scoppiai a ridere alla sua risposta e annuii. "Oddio, Niall ti avrà infettata!" Continuai a ridere facendomi quasi sentire da tutti. Cazzo, non ci sono riuscita con il cantare adesso mi uccideranno perché sto ridendo come una pazza. "Ma è la verità, senti, per stare vicino a lui senza che passi inosservata dovrai metterti dei tacchi alti 30 centimetri!" tornò in camera e dopo essersi messa il pigiama si intrufolò nel letto. "Mi stai dando della nana per caso?" sbuffai seccata guardandola un po' offesa. "Si, lo sei, non provare a contraddirmi." mi guardò. "Tutti sono nani affianco a lui." ribattei.
"Hai ragione" sbadigliò." Vai a dormire, magari avrai fatto qualcosina con Niall e non mi hai detto niente." ridacchiai. Mi lanciò il cuscino e ne prese un altro. "Buonanotte stronza." Mi infilai sotto le coperte e dopo un po' mi addormentai.

Era sabato, finalmente avrei rivisto mio fratello dopo tanto tempo. Lavorava in una grande agenzia immobiliare di Parigi, una delle più importanti al mondo. Dopo l'università decise di fare vari colloqui e grazie al suo ottimo rendimento lo assunsero subito. Ero davvero fortunata ad avere Michael come fratello, mi aveva sempre dato consigli ed ero davvero ammaliata dal suo modo di fare, era un grandissimo esempio per me. Dopo aver passato quasi l'intera mattinata ad organizzarmi tra studio e riordinare la stanza mi resi conto che erano già le quattro del pomeriggio. Volevo abbracciarlo fortissimo e dirgli che mi era mancato da morire, quello fu uno dei miei unici pensieri negli ultimi giorni. Presi la mia borsa con le solite cose dentro e uscii dal college aspettando mio padre. Dopo qualche minuto arrivò ed entrai in macchina, lo salutai con un semplice bacio sulla guancia e partì. Il rapporto con i miei genitori era ciò che mi aspettavo, ci vado molto d'accordo, soprattutto con mio padre perché condividevamo lo stesso hobby del calcio e non passava anno in cui non andavano a guardare la nostra partita del cuore allo stadio. Anche loro erano felici che andavo a corsi di canto, amavano che io facessi ciò che desideravo dalla vita, ma feci una premessa ed era quella di finire gli studi oppure mi avrebbero uccisa. Nel tragitto ridemmo per qualsiasi cosa ci capitasse per strada e parlammo del più e del meno. Arrivati a casa entrai, ero emozionatissima, feci un sospiro e aprii la porta. Presi uno spavento perché me lo trovai davanti ma alla fine gli saltai addosso. "Quanti mi sei mancato Michael!" quasi piansi per la felicità in quel momento, era come se non lo vedessi da anni e il calore delle sue braccia mi fece sentire al sicuro come non mai. "Anche tu piccina!" si limitò a dire stringendomi così forte da soffocare. "Beh, e alla mamma non si saluta?" spuntò una voce all'improvviso che mi fece sussultare. Scesi da Michael e mi diressi da mia madre, anche lei non c'era quasi mai ma, fortunatamente la mia era una famiglia compatta e felice. Non avrei desiderato altro dalla vita se non loro.

Shadow➤ z.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora