Il Ritorno a Hogwarts: Nuovi Inizi e Vecchi Demoni.

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6:30 a.m. Londra, 1996

VERONICA YVONNE COLLINS;

«Veronica, ti prego di stare attenta

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«Veronica, ti prego di stare attenta. Non voglio ricevere nessuna lettera da Silente dove salti ancora le lezioni. Impegnati e recupera il tempo perso...» mi fa la solita ramanzina mia madre.

Ci troviamo alla fermata 9¾ perché il giorno seguente dovrò iniziare il mio sesto anno ad Hogwarts.

Il quinto anno l'ho trascorso principalmente a casa per motivi di salute, e di conseguenza quest'anno dovrò recuperare tutto il programma del quinto anno per poter proseguire con quello del sesto.

Due anni fa, si vociferava del ritorno di Lord Voldemort. Ne ebbi la prova quando mio padre tornò a casa dopo una riunione dei Mangiamorte e mi disse che dovevo essere marchiata, così da diventare una servitrice del Signore Oscuro, come lui.

Mio padre, se così si poteva chiamare, è Regulus Black, l'uomo che ho sempre disprezzato più di chiunque altro al mondo. Quando nacqui, lasciò mia madre, che aveva solo diciassette anni, a crescermi da sola senza alcun sostegno né dalla sua famiglia né da lui, e riapparve solo quando compii quindici anni.

L'anno scorso, contro il mio volere, sono stata marchiata, diventando una servitrice per la seconda persona che disprezzo al mondo: Lord Voldemort.

«Sì mamma, non c'è bisogno che mi ricordi quel periodo...» le dissi, riferendomi al periodo di sofferenza dopo il ritorno di mio padre. Solo a pensarci, mi vengono i brividi.

FLASHBACK;

Dopo l'ennesima litigata con mio padre, durante la quale mi rifiutai di diventare una Mangiamorte, mi rinchiusei in bagno. Iniziai a vomitare tutto quello che avevo mangiato, sentendomi in colpa per averlo provocato e allo stesso tempo per aver mangiato.

«Yvonne Black, non osare rinchiuderti in bagno mentre stiamo parlando.» disse mio padre, forzando la porta con la magia. Entrò in bagno e mi tirò per i capelli.

«Fai schifo, ingrassi sempre di più, dovresti mangiare di meno» disse, stringendomi le guance fino a penetrarle con le sue unghie.

«Tu tra una settimana verrai marchiata che ti piaccia o no» continuò, stringendo ancora di più la presa, tanto che sentivo il sangue uscire dalle guance.

Sentii le urla di mia madre, che cercava di staccare le mani di mio padre dal mio viso, ma senza successo.

Mio padre la spintonò giù per le scale. In quel momento volevo solo sparire. Qualche lacrima rigò il mio viso, ma cercavo di non farlo notare, cosa impossibile.

Mio padre si accorse che stavo piangendo. «Sei solamente una codarda e frignona, non devi piangere, perché noi Black non piangiamo mai» disse, tirandomi uno schiaffo sulle guance, ferendomi ancora di più.

Dark Hearts || Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora