VERONICA YVONNE COLLINS;
La mia amica indossa un vestito scintillante, un tessuto che cattura ogni riflesso di luce, quasi fosse fatto di stelle. Le spalline sottili incorniciano delicatamente la sua scollatura a cuore, mentre la gonna si allunga fino a formare un piccolo, elegante strascico. È un abito che sembra creato apposta per lei, e non potevo immaginarla più splendida di così.Astoria cammina lungo la navata con grazia, e tutti gli invitati sono in piedi, gli occhi fissi su di lei. È come se il tempo si fosse fermato. Cassie, intanto, sparge petali di rose bianche davanti alla sposa, che li calpesterà senza nemmeno accorgersene. Il silenzio nella sala è assoluto, ma io sento un nodo alla gola e un leggero bruciore agli occhi. Osservo gli sposi: i loro sguardi si incontrano, le mani si sfiorano, e sorridono in modo così dolce che mi viene quasi da piangere. Chi l'avrebbe mai detto che da un matrimonio combinato sarebbe nato un amore così vero?
Quando gli invitati si siedono per ascoltare le promesse, mi ritrovo tra le due damigelle, Daphne e Pansy. Anche loro indossano un abito semplice, simile al mio, e i loro volti tradiscono lacrime trattenute a fatica. I testimoni, invece, sono più variopinti: Theodore sembra sempre più perso nei suoi pensieri, Lorenzo sorride come al solito, lanciando occhiate furtive a Daphne, e poi c'è Mattheo. Lui, a volte, sembra guardarmi con intenzione, altre volte mi ignora del tutto. Abbasso lo sguardo ai miei tacchi, cercando di calmare i pensieri, e osservo la sala colma di Mangiamorte e delle famiglie degli sposi.
Poi, sento uno sguardo su di me. Alzo gli occhi e vedo Tom, appoggiato allo stipite dell'ingresso. Mi fissa con uno sguardo vuoto, freddo, privo di emozioni. Distolgo immediatamente lo sguardo, ma il suo peso rimane su di me, opprimente.
«Ora lo sposo può baciare la sposa!» annuncia il celebrante. E io? Io ho perso tutto il discorso delle promesse solo per uno stupido contatto visivo con Tom, il fratello di quello che dovrebbe essere il mio fidanzato. Che razza di persona sono?
Più tardi, mi ritrovo seduta, lontana dalla folla. La sala è ancora animata, ma io mi sento fuori posto. All'improvviso, qualcuno mi afferra il polso. Una presa fredda, gelida. «Balliamo?» chiede Tom con la sua voce glaciale. Non attende nemmeno una risposta: mi trascina sulla pista e stringe le mani attorno ai miei fianchi con una fermezza che mi fa rabbrividire. Mi guardo intorno, cercando lo sguardo di Mattheo. Questa situazione mi mette a disagio.
Tom, però, non lascia spazio a esitazioni. Sistema le mie braccia attorno al suo collo come se fossi una bambola. Io lo fisso, confusa, ma lui sorride appena. «Chi tace acconsente, no? Sei rimasta in silenzio.» La sua voce è bassa, e la pelle mi si ghiaccia al contatto. «Non devi temere, non ti farò nulla... almeno per ora.» Quel sorriso malizioso mi lascia ancora più perplessa. Cosa intende con "per ora"?
Mentre cerco di mantenere il controllo, un movimento cattura la mia attenzione. Tra la folla, vedo finalmente Mattheo. I suoi occhi sono fissi altrove, i pugni stretti, e si allontana a passo svelto verso l'uscita. Il cuore mi si stringe. Mi stacco bruscamente da Tom. «Scusa, ma no.» Mi riprendo finalmente, come se qualcuno avesse tolto le mani dalla mia mente.
«Mattheo!» Lo chiamo, rincorrendolo fuori dalla sala. I miei tacchi mi rallentano, e il giardino sembra un labirinto. La musica del lento arriva ovattata, ma lui non si ferma. Aumento il passo e lo raggiungo, afferrandogli il polso. «Ehi, non andare così veloce! Ho i tacchi!» provo a scherzare, ma la voce mi trema.
Lui non si volta. «Non mi interessa.» Il tono è distante, perso.
Mi avvicino e poso le mani sulle sue guance calde, un contatto che mi fa rabbrividire. «Non volevo...» dico con voce mortificata, il mio sguardo si sposta dai suoi occhi alle sue labbra. Non riesco a resistere: ho una voglia tremenda di baciarlo.
«Allora baciami.» La sua voce si addolcisce, e un sorriso gli increspa le labbra mentre le sue mani si posano sulla mia vita. Senza pensare, mi avvicino. Lui si china leggermente verso di me, e le nostre labbra si incontrano di nuovo. Il mondo sembra sparire, e io sorrido sul bacio. Le sue mani scivolano verso il mio fondoschiena, e per un attimo, una parte di me vorrebbe reagire, ma questa nuova me non teme più il suo tocco.
«Bene, bene, bene...» Una voce ci interrompe. Non una voce qualunque: la voce di Lord Voldemort, il padre di Mattheo.
Mi irrigidisco all'istante.
Spazio autrice:
Ciaooo! Non nego di aver scritto questo capitolo in più giorni per renderlo più dettagliato, perché so che, prima o poi, si dovrà porre fine a questa avventura che mi ha formato davvero molto!
Se volete, sto scrivendo una storia su Louis Tomlinson, molto diversa da Dark Hearts, intitolata Little Things. Spero che qualcuno di voi possa darmi dei pareri!
P.S. Sto già pensando a come iniziare la OS di Abigail e Tom!
(Probabilmente pubblicherò sabato ma oggi è mercoledì e ora torno a studiare i promessi sposi più a fare i compiti per venerdì per alleviare il giovedì che è colmo di programmi aiutatemi! 😭)
~Tori!
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Dark Hearts || Mattheo Riddle.
FanfictionVeronica Collins, una giovane anima segnata dall'ombra del padre, incontrerà Mattheo Riddle, figlio di Lord Voldemort, un essere che disprezza il sentimento e si diverte a manipolare gli altri. Egli scommetterà sulla vulnerabilità di Veronica, spera...