Schegge di Rabbia

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VERONICA YVONNE COLLINS

«Aspetta che ti mostro il cazzo che me ne frega,» dice la mia amica bionda con sarcasmo, accompagnando le parole con un sorriso finto

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«Aspetta che ti mostro il cazzo che me ne frega,» dice la mia amica bionda con sarcasmo, accompagnando le parole con un sorriso finto. La frase scivola via come acqua sul vetro; la rossa non batte ciglio, il suo sguardo rimane fisso su di me, sperando di provocare una reazione.

Mi volto verso Daphne e le faccio cenno di lasciar perdere. «Buon per te, Abigail,» dico, cercando di mantenere un tono distaccato, come se tutta questa scena non mi toccasse affatto.

Abigail si avvicina e mi sussurra all'orecchio, con un ghigno malizioso sul viso: «Io mi preoccuperei, non vorrai mica perdere il tuo ragazzo dopo nemmeno cinque minuti.»

Mi volto lentamente verso di lei, il mio volto a un centimetro dal suo. «Forse la mia amica non è una stronza come tutti pensano... ma io lo sono.» Le parole escono gelide, accompagnate dal mio palmo che atterra sulla sua guancia con un sonoro schiaffo.

L'attenzione di tutti, compresi i professori, si sposta su di noi. Mi alzo, fissando gli sguardi curiosi che mi circondano. «Fottiti, stronza!» le urlo in faccia, prima di girarmi e dirigermi verso l'uscita della sala grande. Prima di andarmene, incrocio lo sguardo di Mattheo. Lui osserva la scena, immobile, senza dire o fare nulla.

Mentre esco, sento dei passi rapidi dietro di me e una mano sulla mia spalla. Mi giro e vedo Astoria, che mi abbraccia forte. Ricambio l'abbraccio, e insieme ci dirigiamo verso il nostro dormitorio.

[...]

«Che sia chiaro, rimango solo per voi ragazze,» dico, mentre sistemo i miei vestiti nell'armadio.

«Non devi mentire,» ribatte la mia amica, sorridendo mentre si siede sul suo letto. Mi siedo anch'io, di fronte a lei.

«Oh, quanto odio quel ragazzo...» mormoro, abbassando lo sguardo.

Astoria mi lancia un'occhiata di rimprovero, e io continuo a parlare, mordendomi il labbro inferiore: «Ma quando si avvicina, sento i brividi... mi sento al sicuro.»

Ci interrompe un bussare alla porta. Entrambe ci voltiamo, mentre la porta si apre lentamente, rivelando Draco sulla soglia.

«Oh, emh, credo che sia meglio che io vada,» dico, cercando di sorridere con imbarazzo mentre mi alzo dal letto. Ma il biondino mi ferma: «Devo parlare con te, Veronica.»

Se l'intenzione era di rassicurarmi, non ci è riuscito.

Lo guardo stranita, poi volgo lo sguardo verso Astoria. Lei annuisce, prima di uscire dalla stanza.

Draco rimane vicino alla porta, guardandosi intorno con una certa esitazione. «So che non abbiamo mai avuto modo di parlare,» comincia, «anche perché sono sempre stato crudele con te, ma ora credo che devo mettermi in pace con me stesso...»

Cerco di alleggerire la tensione, incrociando le braccia e rispondendo con tono ironico: «Non mi sono specializzata in confessioni, ma spara.»

Il ragazzo non sembra colpito dal mio tentativo di sdrammatizzare. Apre la porta dietro di sé, e fa entrare l'ultima persona che avrei voluto vedere: Mattheo.

Dark Hearts || Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora