VERONICA YVONNE COLLINS
Questa sera, per la prima volta, ho conosciuto il vero Theodore Nott: un semplice ragazzo che ogni giorno cerca di rendere orgoglioso il proprio padre, un ragazzo che tiene più alla sua famiglia che a se stesso. Non è sicuramente il classico ragazzo stronzo ed egocentrico che ho sempre visto e che mi aspettavo fosse.
Per tutta la sera non abbiamo fatto altro che parlare e ridere assieme a Daphne, travestita da strega con indosso un tubino nero e lungo fino a metà coscia, e Lorenzo, travestito da fantasma con il viso truccato da Daphne con una tinta color bianco pallido. Sospetto che tra i due possa esserci sicuramente qualcosa, ma ovviamente la mia amica non mi dice nulla se non: "Siamo soltanto amici" e altre cose del genere. Non le credo perché non avevo mai visto Daphne presa così tanto da un ragazzo.
Tra battute e risate varie, non mi sono resa conto della presenza di Mattheo: indossa un completo nero, che lo rende terribilmente bello e perfetto, se non fosse con Abigail, come già sospettavo. In fondo so che, in confronto a lei, non sono nulla: ha dei lunghi capelli rossi che tendono a schiarirsi quando vengono baciati dai raggi del sole e che le risaltano gli occhi castani. Indossa un vestito scuro che le evidenzia il suo corpo da urlo. Lei è proprio l'opposto di me, è il tipo di ragazza che attira Mattheo: sicura di sé e molto attraente.
«A che pensi?», mi richiama Theodore dai miei pensieri. Anche lui indossa un completo scuro e sul viso è truccato da scheletro. È sicuramente bellissimo, ma in lui non c'è quel qualcosa che in Mattheo mi ha catturato.
«Guarda...», dico, mentre indico col viso il ragazzo ricciolo affiancato dal mio migliore amico e da Abigail.
«Forse ti dovrei dire che non sei l'unica a essere gelosa», mi confonde Theodore, dando delle occhiate al ricciolino che sorseggia la sua bevanda mantenendo gli occhi costantemente su di noi.
«In che senso?», chiedo confusa, aggrottando le sopracciglia. Lui ridacchia, avvicinandosi al mio orecchio, e sento il suo respiro caldo solleticarmi il collo. Con la sua voce profonda, dice: «In stanza non ha fatto che rosicare per il fatto che ti ho tecnicamente chiesto di andare al ballo con me». Poi si allontana dal mio orecchio, facendo un occhiolino accompagnato da un ghigno divertito.
Ma se fosse così geloso come dice il suo amico, perché mai è con Abigail ora?
I miei pensieri vengono interrotti da una voce profonda dietro di me che mi fa rabbrividire. Non è una voce qualsiasi, bensì la sua.
«Forse perché sono uno stupido», risponde alla mia domanda, lanciando uno sguardo a Theodore, che ci lascia da soli, con le mani alzate e divertito allo stesso tempo. Io lo fulmino con lo sguardo e mi giro verso il diretto interessato. Da vicino è ancora più bello e affascinante, con i suoi ricci morbidi e ben fatti che gli ricadono sulla fronte. Il suo sguardo, profondo e carico di emozioni, mi congela, facendomi tremare le gambe.
«Togli il forse», dico con tono tagliente, riprendendomi dai miei pensieri e incrociando le braccia al petto. Ferma sulla pista, mentre tutto attorno a noi ballano un lento, mi sembra un déjà vu.
Lui mi porge la mano come invito a ballare e, dopo minuti di silenzio, gliela stringo. Mi trascina delicatamente verso di lui, facendo combaciare i nostri fianchi. Poi posa le mie mani attorno al suo collo e infine le sue attorno ai miei fianchi. Sento il suo profumo invadere le mie narici e la sua stretta salda, come se avesse paura che scappassi. Lo guardo persa nei suoi occhi color miele.
«Vedo che ti faccio lo stesso effetto, biondina», dice lui ridacchiando. Io distolgo lo sguardo, imbarazzata. «E io invece vedo che continui a essere presuntuoso», dico alzando gli occhi al cielo mentre guardo tutti ballare attorno a noi.
«Dimmi perché lo hai invitato?», mi chiede lui seriamente e io lo guardo stranita. «Chi, Theodore?», chiedo io con un ghigno divertito. «Chi se no?», risponde lui ancora più serio, il suo sguardo mi fa rabbrividire. «Un invito amichevole, e in più così avrebbe potuto far ingelosire Pansy», dico io sospirando. Tanto lo avrebbe scoperto lo stesso.
«Anche farmi ingelosire? Sai, ci sei riuscita, biondina.» La sua risposta mi sorprende. «Non vedo il perché farlo.» fingo io, anche se dentro sto sudando freddo. «Perché non ammetti i tuoi sentimenti per me?» mi chiede avvicinandosi di più a me, facendo sfiorare le nostre labbra e io mi irrigidisco.
Non lo so nemmeno io, ho paura di fare la fine dei miei, ho paura di fidarmi di nuovo.
«Riddle lasciami perdere.» dico io cercando di liberarmi dalla sua presa. Non voglio essere una delle sue tante fan arrapate.
«Solo perché ti ho scopato, è questo il problema?» mi dice ad alta voce, stringendomi a sé. A quelle parole tutti posano lo sguardo su di noi, mi sento le guance arrossire dall'imbarazzo e dalla rabbia allo stesso tempo. Pensavo che fosse cambiato, ma in realtà un Riddle rimarrà sempre egoista ed egocentrico.
Dopo svariati secondi, la mia mano colpisce la sua guancia, lasciando il segno rosso che accarezza col suo palmo della mano con uno sguardo sbalordito e stupito dalla mossa che ho appena fatto. La gente attorno a noi inizia a bisbigliare all'orecchio degli altri, deridendo Mattheo, che in questo momento è davvero incazzato.
«Smettila di trattarmi come se fossi una ragazza ossessionata da te» dico io liberandomi dalla sua presa e facendomi spazio tra la folla per uscire dalla sala, che stava iniziando a essere troppo soffocante e piena di persone che mi osservavano.
Le lacrime iniziano a rigarmi il viso e le gambe non possono tollerare il peso che mi porto: quel bastardo mi piace fino al midollo e non posso accettare ciò.
Mi siedo sulle scale con le gambe al petto, con il respiro irregolare e la voce di mio padre che mi ricorda di essere una delusione.
«Veronica, io non volevo giuro, è che ho bevuto, non volevo ferirti...» sento nuovamente la sua voce raggiungermi, ma appena sento i suoi passi vicini a me, io mi alzo e raggiungo la fine della scalinata.
«Però lo hai fatto!» gli sbraito addosso appena mi prende il polso per farmi girare verso di lui, e per la prima volta mostro il mio lato vulnerabile all'ultima persona a cui dovevo farlo vedere.
«Perché sono uno stupido e mi fai un effetto strano, cazzo...» dice facendo un passo verso di me, facendo sì che i nostri visi siano a un palmo l'uno dall'altro.
«Quando ho sentito che tu saresti andata al ballo con Theodore, mi sono incazzato con me stesso, perché avrei voluto essere stato io al posto di quel cretino. Mi infastidisce il fatto che tu stia con altri ragazzi che non siano me e vederti sorridere senza di me mi fa sentire ancora di più una merda. Lo so, sono l'ultima persona su cui puoi contare o comunque amare, ma volevo solamente farti capire come mi sento ogni volta che ti vedo: riesco a essere me stesso...» mi dice guardandomi dritto nei miei occhi, asciugandomi le guance con entrambi i suoi pollici, per poi sistemare un capello ribelle dietro al mio orecchio, cosa che mi fa impazzire, oltre al fatto che le nostre labbra si sfiorano e con gli occhi ci divoriamo entrambi.
«Stai zitto.» non lo faccio finire e mi poso sulle labbra che tanto desideravo da troppo tempo. Le sue mani si posano sui miei fianchi facendo combaciare i nostri bacini, le mie mani lo stringono verso di me attorno al suo collo.
«Mi dispiace averti fatto piangere,» dice appena ci stacchiamo per la mancanza d'aria, mentre le nostre fronti si poggiano l'una sull'altra. Io sorrido, imbarazzata. «Non fa niente,» dico, prima di essere nuovamente baciata dal ricciolo.
SPAZIO AUTRICE:
Pubblico presto per paura di scordarmi di pubblicare. Comunque, vi sta piacendo? Se sì, mettete una stellina! Grazie ancora per i 7mila lettori e le 200 stelline, vi ringrazio infinitamente 🫶🏻
ig: darksheartson_
tiktok: darkhearts_on
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Dark Hearts || Mattheo Riddle.
FanfictionVeronica Collins, una giovane anima segnata dall'ombra del padre, incontrerà Mattheo Riddle, figlio di Lord Voldemort, un essere che disprezza il sentimento e si diverte a manipolare gli altri. Egli scommetterà sulla vulnerabilità di Veronica, spera...