Tra Le Sue Braccia Ho trovato Casa~MR

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MATTHEO MARVOLO RIDDLE

MATTHEO MARVOLO RIDDLE

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"8/11/1996

"Caro diario,
(mica tanto) potrai pensare che sia sdolcinato e pure disgustoso. Stasera ho vissuto qualcosa che non avevo mai provato prima. Per la prima volta, mi sono sentito davvero a casa tra le braccia di una ragazza. E non parlo di una ragazza qualsiasi, ma di quella di cui ti parlo da anni, quella che continuo a dirti quanto sia speciale per me. Finalmente, questa ragazza è mia, solo mia. È assurdo come possa sentirmi così completo e a casa con lei. Non avrei mai creduto di arrivare a questo punto, ma eccoci qui, insieme, e non potrei essere più felice.

~Mattheo Marvolo Riddle"

La prendo per il polso. Non posso più aspettare, il desiderio è troppo forte da quella sera alla festa di Pansy, da quando i miei occhi hanno incontrato i suoi, verdi e pieni della speranza che cerco da tempo.

La guido verso la mia stanza, chiudendo la porta dietro di noi per essere sicuro che nessuno possa disturbarci. Voglio che questo momento sia solo nostro, nessun intruso, nessun rumore, solo noi due.

A volte mi domando cosa mi attragga così tanto di lei. C'è chi dice che l'amore nasca dall'aspetto fisico, dalla bellezza esteriore. Ma non è così, non per me. In Veronica vedo molto di più. Non mi soffermo sulla sua estetica, anche se la trovo irresistibile. È il suo dolore, le sue cicatrici, i suoi segreti che voglio conoscere, voglio condividere con lei ogni parte di sé, ogni angolo nascosto. Tra noi c'è una chimica che non riesco a spiegare, è come se il mio corpo volesse essere sempre accanto al suo, come se fossimo due calamite destinate a stare insieme.

Con un gesto deciso, le afferro il viso e lo avvicino al mio, posando la mano sulla sua nuca. Le nostre labbra si incontrano con urgenza, si cercano, si desiderano.

Lei si stacca per un istante, con un sorriso divertito. «Ma la tua festa?» mi chiede con quegli occhi grandi e dolci, quasi maliziosi.

Le sorrido a mia volta, senza esitare la porto verso il letto. «Non mi interessa nulla, se non tu» le sussurro. La aiuto a sdraiarsi e mi posiziono sopra di lei, spostandole una ciocca di capelli dal viso prima di sfiorare la sua mandibola con un bacio leggero. La mia mano scivola sul suo corpo, accarezzandolo con delicatezza, fino a notare il suo braccio che si stringe intorno alla pancia. Mi fermo un attimo, sollevando un sopracciglio.

«Biondina, smettila...» dico con tono divertito mentre le sposto delicatamente il braccio. «Per me sei arte.» Lei sorride, un sorriso dolce ma pieno di complicità, e si alza leggermente per darmi un bacio delicato ma carico di passione. Le sue mani si insinuano tra i miei capelli mentre io le slaccio con lentezza la zip del vestito, aiutandola a liberarsi dei vestiti.

Comincio a baciarle il collo, lasciando qualche segno violaceo lungo la pelle. «Così tutti sapranno a chi appartieni.» Le mie parole sono piene di soddisfazione. Ma lei mi guarda con aria di sfida, sorridendo. «E chi ha detto che ti appartengo?»

Dark Hearts || Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora