VERONICA YVONNE COLLINSFinito il test di recupero, mi dirigo verso l'uscita dell'aula quando improvvisamente sento una mano afferrarmi il polso e tirarmi verso di sé. È Davide Nott, il mio migliore amico qui ad Hogwarts. «Ti sono mancato?» mi chiede accennando un sorriso; ha la schiena appoggiata al muro accanto alla porta di pozioni.
Io non gli rispondo e lo abbraccio; sento le sue braccia stringermi a sé e il suo viso nascondersi nella mia cavità tra la testa e la spalla.
Ci stacchiamo dall'abbraccio e gli dico con un sorriso sul mio viso «Me lo chiedi pure?»A rovinare quel momento è proprio Mattheo, che stava uscendo dall'aula e nel farlo ha provocato un rumore. Ho pensato che lo avesse fatto apposta, ma non ci ho dato troppo peso. Ci guarda infastidito, con una smorfia.
Ma che vuole.
Lui mi guarda dall'alto verso il basso e fa un ghigno e se ne va. Non capisco il suo comportamento bipolare.
Mi da fastidio.
«Conosci Riddle?» mi chiede il mio migliore amico con stupore. «Nah, e tu?» chiedo io a mia volta. «Si da il caso che sia il migliore amico di mio fratello, ricordi?», risponde guardando la figura di Mattheo scomparire dietro l'angolo del corridoio.
Io guardo il mio amico e nego con il viso.
«Vabbè, che mi racconti tu, Collins?» mi chiede lui, cambiando argomento. Entrambi ci incamminiamo in giro per Hogwarts e io gli racconto solamente in modo superficiale del mio periodo poco piacevole.
Io mi fido di Davide, è la persona che mi è stata accanto nel mio periodo qui ad Hogwarts l'anno scorso, ma soprattutto perché è sempre stato come un fratello per me.
«Ah, comunque eccoti le sigarette...» dice passandomi un nuovo pacchetto di sigarette, che avevo chiesto di portarmi.
«Da quando hai ricominciato?» mi chiede un po' rattristito.
«Da un po'» dico vaga, non ne volevo parlare.
«Mi rammenti il perché?»
Forse vorrei scappare da me stessa, ma forse non lo faccio nel modo giusto. È l'unico modo che non mi provoca dolore, ma mi rilassa. Forse ci sono giorni in cui non vorrei essere qui e mi basta un po' di nicotina per risolvere il mio dissidio. Forse perché riesce a farmi dormire la notte, pur di non lasciarmi cadere nei miei sensi di colpa più profondi. Quando mi lascio trasportare da questi ultimi, sembra di cadere in un abisso senza via di scampo.
«Non c'è bisogno» dico, prima di andarmene via, mentre trattengo le lacrime.
Piangere è da deboli.
Piangere è da deboli.
Piangere è da deboli.
Piangere è da deboli.
Piangere è da deboli.Mi ripeto tra me e me, mentre con passo svelto mi incammino verso il dormitorio.
Arrivata lì, mi rifugio nella mia stanza. Oggi non ci sarebbero state lezioni, dato che devo ancora ricevere l'esito per essere ammessa al sesto anno. Mi sciacquo il viso con acqua e sapone, poi mi stendo sul letto. Ora l'unica cosa che posso fare è dormire, perché non ho più forze per restare qui.
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Dark Hearts || Mattheo Riddle.
FanfictionVeronica Collins, una giovane anima segnata dall'ombra del padre, incontrerà Mattheo Riddle, figlio di Lord Voldemort, un essere che disprezza il sentimento e si diverte a manipolare gli altri. Egli scommetterà sulla vulnerabilità di Veronica, spera...