VERONICA YVONNE COLLINS
«Te.» dice schietto il ricciolino, e non posso negare di essermi sciolta. Poso il mio bicchiere sul bancone, lo fisso sollevando un sopracciglio. «Non mentire, so che non mi vuoi.» aggiunge ridacchiando, con quel suo sorrisetto sfacciato. Lo fulmino con lo sguardo. «Sei uno stronzo.»«Uno stronzo che ti piace, ammettilo.» ribatte lui, facendomi scappare un sorriso, anche se a malincuore. Ma proprio in quel momento, una terza voce si intromette nella nostra conversazione. Non una voce qualsiasi, ma quella della mia insopportabile sorellastra, Abigail.
«Guarda chi si vede, i due piccioncini.» esclama con un tono beffardo. Io e Mattheo ci voltiamo verso di lei all'unisono. Sta lì, con le braccia incrociate e quell'aria provocatoria stampata in faccia. La guardo con disprezzo, ma lei non sembra minimamente infastidita. Anzi, sorride maliziosa.
«Carino il vestito, dove l'hai preso? Dai babbani? Un certo James?» prosegue, fissandomi con quegli occhi carichi di sfida. Il mio cuore salta un battito.
Indosso proprio il vestito che mi ha regalato due anni fa: un abito lungo color bordeaux, aderente, con sottili spalline. La parte superiore è arricciata, abbraccia il corpo perfettamente, mentre la gonna si allarga leggermente sul fondo, creando un effetto fluido ed elegante. Un vestito che adoro, che per me ha un valore speciale.
«Vuoi un premio?» sbuffo, alzando gli occhi al cielo. Mi giro verso il bancone, cercando di mantenere la calma. Nella mia testa, una vocina insiste, quella di Mattheo: "Chi è James?"
Non sono affari tuoi.
«Dovresti raccontargli chi è James, e soprattutto del bacio che c'è stato... Siete proprio carini insieme!» continua la vipera con un sorriso maligno. Sento crescere la rabbia dentro di me, stringo i pugni con forza. Ma questa non può stare zitta una volta nella vita?
«Sai, chi si fa gli affari suoi campa cent'anni.» le rispondo tagliente, cercando di non voltarmi. Sto contando fino a mille nella testa per non saltarle addosso e tirarle un pugno.
«Oh, ma guarda! Qualcuno non vuole raccontarci del suo primo amore!» ridacchiò la ragazza dai capelli rossi, con un sorrisetto complice che fece scoppiare una risata tra i presenti.
Sento un movimento alle mie spalle. Mattheo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si alza e senza dire una parola si dirige verso l'uscita. Il suo passo è deciso, quasi impaziente.
«Mattheo! Aspetta!» lo chiamo a gran voce, la mia voce spezzata dall'ansia.
Lui si ferma per un attimo. Si gira lentamente verso di me, ma il suo sguardo è spento, distante. Si guarda intorno con un'espressione annoiata, poi sbuffa, visibilmente infastidito.
«Perché non vai dal tuo ragazzo?» dice con voce monotona, priva di emozioni.
Il suo commento mi coglie di sorpresa e per un attimo rimango in silenzio. «Non è il mio ragazzo,» mormoro con un filo di voce, sentendo un peso crescermi dentro.
Mattheo fa spallucce, come se la cosa non lo toccasse minimamente. «Chiunque sia,» aggiunge, voltandomi le spalle senza nemmeno guardarmi negli occhi.
«Mattheo!» tento di fermarlo ancora una volta, la mia voce ormai incrinata dalla frustrazione e dalla tristezza.
Lui, però, non si volta più. Prosegue dritto per il corridoio con passo svelto, lasciandomi sola nel silenzio.
Rimango immobile, al centro di quel lungo corridoio ormai vuoto. Il rumore dei suoi passi si spegne lontano, e tutto ciò che resta è il battito sordo del mio cuore e il sapore salato delle lacrime che iniziano a scendere, lente, lungo le guance.
Sono sola, persa nei miei pensieri e nel vuoto che si è creato attorno a me.
[...]
«Non finire tutti gli alcolici che ci sono!» mi raggiunge Davide, il mio migliore amico, mentre mi trova al bancone, intento a sorseggiare l'ennesimo drink. Si avvicina al barman e ordina qualcosa anche lui.
«Cosa te lo fa pensare?» chiedo con un sorriso sfacciato, finendo l'ennesimo shot di vodka.
«Tutti i bicchieri vuoti che ci sono qui davanti a te,» risponde lui con un cenno della mano, indicando il disastro alcolico che ho lasciato sul bancone.
Scoppio a ridere, la testa mi gira un po', e forse è l'alcol, o forse no. «Aveva proprio ragione mia madre: l'amore è un'arma a doppio taglio!» continuo a ridere, questa volta più forte. Forse sto davvero esagerando, ma in questo momento non mi interessa.
Davide mi osserva per un attimo, poi sorride e butta un'occhiata distratta oltre la mia spalla. «Devi solo trovare la persona giusta,» mormora con un'aria sognante, i suoi occhi si posano su Blaise dall'altra parte della stanza, e vedo che Blaise gli ricambia lo sguardo con un sorriso leggero.
Accenno un sorrisetto malizioso. «E che mi dici di te e Blaise?» lo provoco, sapendo benissimo cosa sta per dirmi.
Il suo viso si fa improvvisamente più serio. «È complicato. Dobbiamo nasconderci da tutti, far finta che tra noi non ci sia niente...» ammette, lo sguardo fisso nel bicchiere mezzo vuoto. La sua voce si abbassa quasi in un sussurro, come se le parole fossero troppo pesanti per uscire liberamente.
Sospiro, sentendo il peso delle sue parole. «Che merda...» sussurro anche io, mandando giù un altro shot di vodka che mi brucia in gola. Tossisco leggermente e sento il mio corpo vacillare sotto l'effetto dell'alcol.
Proprio in quel momento, il fratello di Davide interrompe la nostra conversazione. «Ragazzi, venite a giocare a obbligo o verità?!» esclama, attirando l'attenzione di tutti. Davide mi lancia un'occhiata complice, facendomi segno di seguirlo, anche se, sinceramente, non ne ho molta voglia.
È ormai un'ora che non vedo i suoi occhi color miele e i suoi ricci ribelli che gli cadono disordinati sulla fronte. Il pensiero di Mattheo mi stringe lo stomaco, ma non posso permettermi di pensarci troppo.
«Va bene,» sbuffo, alzandomi dal bancone e finendo l'ultimo bicchiere che avevo davanti. Ci dirigiamo verso l'angolo con i divanetti, dove tutti sono già seduti in cerchio. Mi lascio cadere a terra tra Astoria e Pansy, che mi sorridono in modo gentile. Nessuna delle due ha la minima idea di cosa sia successo prima, né di quello che c'è stato tra me e James. Mi sento terribilmente in colpa per ciò che è successo con Mattheo.
Improvvisamente, avverto uno sguardo su di me. Non uno qualunque, è il suo sguardo. Mi brucia la pelle come se fosse fuoco. Alzo gli occhi e lo vedo, seduto proprio di fronte a me, con l'espressione vuota, persa. Mattheo è tra Malfoy e Theodore Nott, ma i suoi occhi non si distolgono dai miei. Mi guarda, ma è come se non mi vedesse davvero.
Il gioco comincia e una ragazza dai capelli scuri fa girare una bottiglia vuota di birra. La bottiglia si ferma su Daphne, che sceglie "verità" con un sorriso. La mora le chiede chi, secondo lei, sia il ragazzo più attraente nella stanza. Daphne arrossisce leggermente e risponde «Lorenzo». Lui sorride timido e lei ricambia.
Che carini, penso distrattamente, ma la mia mente è lontana. Non riesco a togliermi di dosso il peso dello sguardo di Mattheo. Sta soffrendo, e io... io non so cosa fare.
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Dark Hearts || Mattheo Riddle.
FanficVeronica Collins, una giovane anima segnata dall'ombra del padre, incontrerà Mattheo Riddle, figlio di Lord Voldemort, un essere che disprezza il sentimento e si diverte a manipolare gli altri. Egli scommetterà sulla vulnerabilità di Veronica, spera...