Veronica Collins, una giovane anima segnata dall'ombra del padre, incontrerà Mattheo Riddle, figlio di Lord Voldemort, un essere che disprezza il sentimento e si diverte a manipolare gli altri. Egli scommetterà sulla vulnerabilità di Veronica, spera...
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«Mattheo che consola una ragazza, mai sentito parlare», dice lei seduta sul letto, tutta gasata per la mia situazione, ma le ho chiarito che non c'è nulla.
«Lo fa con tutte, dai smettila», dico io mentre stringo i miei capelli in una coda alta e mi infilo sotto le coperte.
«Sì certo, Mattheo Riddle che consola una ragazza al posto di scoparla mi fa strano», dice mentre anche lei si infila nelle coperte del suo letto.
«Vabbè, buona notte, Draca», dico io chiamandola con il femminile di Draco perché ormai si sapeva che quei due si sarebbero messi insieme anche se ormai lo sono per via degli affari tra le loro famiglie. La sento ridere e ricambia a sua volta la buonanotte.
FLASHBACK;
«Veronica, non lasciare che i tuoi sentimenti prendano il sopravvento.» disse mia madre dopo che mio padre se ne era andato dopo l'ennesima discussione.
Io deglutii ancora con le lacrime agli occhi. «Soprattutto l'amore. L'amore è l'arma che ti uccide, l'uomo è l'assassino. Non ti innamorare mai, rischierai di finire come me.» disse impassibile prima di andarsene via. Rimasi ancora accasciata a terra, sotto la finestra che faceva entrare l'aria calda dell'estate.
FINE FLASHBACK;
Mi sveglio presto, sono le cinque. Mi alzo e mi butto sotto l'acqua fredda della doccia. Non riesco a dormire e tra tre ore ci saranno le lezioni. Oggi non lavo i capelli, quindi mi insapono velocemente e mi sciacquo via ogni residuo di sapone.
Odio fare sogni legati al mio passato, odio il fatto che mia madre abbia tremendamente ragione. Per Riddle sarò sempre e comunque una delle tante. È meglio lasciarlo perdere.
Mentre continuo a riflettere, mi metto la divisa subito dopo essermi asciugata con l'asciugamano e poi mi sistemo bene i capelli, legandoli in una coda alta. Aggiungo un filo di mascara e esco dalla stanza in totale silenzio. Mi dirigo verso l'uscita del dormitorio femminile, dove davanti ad essa vi si trova quello del maschile. In mezzo alle due entrate c'è una enorme vetrata. Mi siedo sul davanzale di quest'ultima e mi accendo una sigaretta, con la schiena contro il muro e le gambe verso il petto.
«Perché non dormi, biondina?» mi chiede una voce che riconoscerei tra mille.
«Potrei farti la stessa domanda», rispondo impassibile mentre guardo il panorama fuori dalla finestra.
«Ci siamo svegliati male?» chiede, sedendosi accanto a me e coprendo le mie gambe con la sua giacca della divisa. Lo guardo stranita.
«Ti si vede tutto, biondina», osserva, e alzo gli occhi al cielo.
«Non c'è nessuno», preciso, togliendo la cenere dalla sigaretta.
«Proprio per questo», dice con un ghigno malizioso.
