Il Segreto di Regulus.

1.1K 27 1
                                    

VERONICA YVVONE COLLINS

VERONICA YVVONE COLLINS

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

INIZIO FLASHBACK;

Sentii dei rumori improvvisi provenire dalla stanza di mia madre, che condivideva con mio padre dal suo ritorno improvviso. Mi alzai di scatto, temendo cosa quell'uomo potesse fare a mia madre. Indossai la prima maglietta che trovai giù per terra nella mia stanza, sempre incasinata, e mi diressi a passo svelto verso la stanza di mia madre.

La porta era leggermente socchiusa e potevo vedere mio padre seduto sul letto. Aveva le mani alla testa e i gomiti appoggiati alle ginocchia, gemeva dal dolore allucinante. Mia madre era inginocchiata davanti a lui, accarezzandogli il ginocchio mentre l'uomo tremava visibilmente.

«Perché non me lo hai detto che ti controlla ancora?» chiese dolcemente mia madre. Le sue parole erano cariche di preoccupazione e amore. In che senso ancora? E poi chi?

Mio padre si alzò di scatto, dirigendosi verso la finestra che mostrava una notte tormentata: la pioggia picchiettava contro il vetro e i lampi illuminavano a tratti la stanza. «Lasciami in pace,» rispose con voce aspra.

Mia madre si alzò, cercando di avvicinarsi a lui. «Non puoi fare così, Regulus...» iniziò, ma fu subito interrotta dalla voce fredda e tagliente di mio padre. «Lo vuoi ficcare nella tua testa che non avevo scelta? Lo vuoi capire che noi siamo un cazzo di errore come lo è quella bambina?» disse, avvicinandosi minacciosamente a un centimetro dal suo volto.

Con rabbia, prese dei vestiti e si cambiò in bagno. Colsi l'occasione per rifugiarmi nella mia stanza; non volevo essere sgridata nuovamente da quell'uomo.

Dal corridoio, sentii la voce tremante di mia madre: «Regulus, non puoi scappare sempre.» I passi pesanti di mio padre risuonarono sulle scale mentre scendeva. «Non lo vuoi capire che Lui non mi lascerà mai? Io sono destinato a tutto questo, accettalo! Accetta che non potrò mai essere con te!» urlò dalla cima delle scale.

Solo delle parole risuonavano nella mia mente mentre mi rintanavo nel mio letto, tremando. L'uomo che avrebbe dovuto essere mio padre mi aveva appena definito un errore.

FINE FLASHBACK;

«Quindi è successo questo?» mi chiede Daphne mentre camminiamo per i corridoi della scuola. Oggi non ci saranno lezioni, quindi approfittiamo del tempo libero per dirigerci in biblioteca a studiare. Lungo il percorso, le avevo raccontato della scena di ieri sera nella stanza di Mattheo, scena che, stranamente, questa mattina mi era sembrata una déjà vu vissuto da mio padre.

Ma se con Lui mio padre intendeva Lord Voldemort?

«La cosa strana è il comportamento che ha avuto Mattheo con Abigail,» dico, cercando di nascondere i dubbi e i misteri che mi tormentano da un anno.

Dark Hearts || Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora