Capitolo 10

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MARCO

Tra una chiacchiera e l'altra, Ale si addormentò tra le mie braccia, era così adorabile, così bello, che non volevo svegliarlo, ma il dovere mi chiamava, purtroppo.

"Ale? Io dovrei andare, ho la conferenza tra poco" dissi dispiaciuto.

"Di già?" Si alzò sù con i gomiti passandosi una mano sul viso per cercare di svegliarsi.

"Purtroppo si, ho varie interviste da fare e in più devo andare a pranzo con i miei, prima che partono." Dissi dispiaciuto.

"Abbiamo lo stesso programma a quanto pare, solo che mia madre arriva oggi" mi disse ridendo.

"Si?" Mi avvicinai per dargli un bacio, lui sgranò gli occhi per la sorpresa, era ancora mezzo addormentato .

"Ci sentiamo per telefono? Credo che oggi sarai molto impegnato e dubito che riusciremo a vederci prima che sali sul palco." dissi un po' dispiaciuto.
Le nostre fronti si toccarono dolcemente. Non volevo lasciarlo.

"Si da oggi sarà molto impegnativa la situation" mi disse facendo una smorfia.

"Vedrai che la canzone spaccherà e ti vedrò ogni giorno in TV e radio. E soprattutto ti dovrò sopportare ogni giorno." Dissi scherzando.

"Addirittura?" Disse ridendo e io semplicemente lo tirai a me e lo baciai "Ovviamente sì".

Lo salutai e andai verso la mia stanza per cambiarmi al volo.
Lasciai il telefono in carica, purtroppo era scarico e l'avrei ripreso poi a fine della sala stampa.
Per fortuna, era l'ultima volta che avrei affrontato quei giornalisti molesti.

Spero che non mi chiederanno di Ale. Non vorrei dire qualcosa di sbagliato. Alla fine non so nemmeno io cosa siamo o cosa saremmo in futuro.

Finalmente finì la rogna, per fortuna non mi fecero domande importune, solo una domanda generica su come è stata la mia prima presentazione.

I miei genitori mi aspettarono all'uscita della sala, erano impegnati a parlare con Fiorello.

"Suo figlio è stato bravissimo! Ogni tanto lo beccavo in ansia, ma devo dire che ha controllato bene le sue emozioni." Disse Fiorello a mia madre.

"Stai sparlando di me con mia madre?" Gli dissi scherzando.

"Ovviamente! Gli stavo raccontando proprio il momento che ti ho beccato in ansia perenne." Disse ridendo.

"Per favore no che poi mi stressa. Ciao mamma" gli diedi un bacio sulla guancia e poi andai ad abbracciare mio padre.

"Dov'eri ieri sera? Ti stavamo aspettando." Mi chiese mio padre.

"Mi sono addormentato ero stanchissimo"

Salutammo Fiore, che doveva parlare urgentemente con Amadeus di questioni per la serata e ci dirigemmo fuori dalla struttura.

"Allora? Come ti senti?" Mi chiese mia madre appena arrivati al ristorante.

"Bene mamma e voi? Vi son piaciuto?"

"Ovviamente tesoro! Non si vedeva per niente che eri nervoso" Mi rispose con un sorriso affettuoso.

Incominciai a raccontare cosa tutto fosse successo in quei giorni dietro le quinte. Gli raccontai di quanto fossero bravi gli artisti e che quest'anno era un gruppo davvero tosto con grandi bei lavori, di quanto eravamo tutti quanti nervosi, compreso io.
Evitai di parlare di Ale, anche se mia madre sapeva di lui. Sapevo che ne sarebbe stata contenta, ma non ero pronto per affrontare l'argomento.
Lei mi guardava felice e forse dentro di sé sapeva, ma voleva evitare di chiedere.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora