Capitolo 30

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ALESSANDRO

"Sinceramente? No. Non è un gossip la nostra storia. Non è un passatempo e non è neanche più una botta e via se è quello che pensi." Disse serio. Come se sapesse già a ciò che stavo pensando in quel momento.

"E allora che cos'è?" Chiesi incuriosito dalla sua uscita.

"Per te che cos'è?" Domandò sarcastico quasi divertito da questa situazione.

"Sinceramente?" Chiesi con decisione e lui annuì. "Penso.. che avvolte stiamo correndo un po' troppo dimenticando che abbiamo due carriere in ballo.
Forse più la mia che la tua. È un po' egoistico da parte mia pensarlo ...ma forse sai già cosa vuol dire, no? Scegliere cosa è giusto da fare.." Dissi prendendo il mio bicchiere di vino che non avevo ancora toccato.

"Quindi mi vorresti dire ..che preferisci finirla qui?" Disse cupo.

"Non dico quello, dico solo che forse hanno ragione sia Marta che Stefano." Dissi grattandomi la fronte pensieroso.

"Vuoi tenere davvero nascosta la nostra relazione?" Chiese mordendosi l'interno della guancia, segnò che si stava innervosendo.

"Per adesso.. finché non siamo pronti. Finché io non sono pronto." Dissi prendendo la sua mano che poco prima stava sopra la mia. "So che tu vorresti urlarlo al mondo e anche io vorrei. Ma tu sei stanco morto per un tour che sappiamo entrambi che ti ha stremato e io sto cercando ancora un posto nella musica. Ho un tour da fare. Ho un sacco di cose imballo adesso. E poi sei tu che volevi privacy, no? Non ti sto lasciando..ma ti chiedo solo di aver un' po' di pazienza. Non ti chiedo molto." Cercavo di tranquillizzarlo ma dalla sua faccia sembrava che gli avessi appena dato un pugno allo stomaco. Aveva lo sguardo spento e quasi in irraggiungibile.

"Io.." incominciò a dire bloccandosi per guardarmi negli occhi.

"Marco..siamo adulti non siamo più dei ragazzini." Gli sorrisi.

Chiuse un attimo gli occhi "Io sono d'accordo." Disse alla fine.

"E solo per qualche .." mi bloccò stampandomi un bacio veloce sulle labbra.

"Ti prego non pensiamoci più adesso." Disse staccandosi di qualche millimetro da me.

Le nostre emozioni erano così trasparenti che danzavano tra di noi con un solo sguardo.

I nostri corpi nudi rimanevano attaccati tra di loro senza quasi prendere respiro.

MARCO

Alessandro si addormentò tra le mie braccia come un bambino.
Era così bello e così.. amorevole.
Sapevo che soffriva della sua decisione e questo mi feriva ancor di più di tutto il quanto. Il fatto che lui stava ancora sbocciando lo frenava e mi dispiaceva, mi dispiaceva essere così tanto egoista nel pensare in continuazione a noi.

Purtroppo andò via troppo presto quel giorno, aveva il compito di tener sotto controllo il profilo della radio e in più varie interviste quel giorno.

Il mio umore invece, peggiorava sempre di più, i vari gossip e il lavoro, che invece di diminuire, aumentavano.
Non potevo neanche andare tranquillamente in palestra.
Tutti avevano in continuazione gli occhi puntati su di me.
La mia privacy a quanto pareva non esisteva più.

"Dove sei?" Mi chiese all'improvviso Marta appena risposi alla sua chiamata.

"Sto tornando dalla palestra. Qualche problema?" Chiesi incuriosito.

"Si Marco. Anche grosso." Disse seria, quasi incazzata.

Mi fermai di colpo "È successo qualcosa ad Alessandro?" Chiesi preoccupato.

"Non l'hai ancora sentito vero?" Disse sospirando.

"Che cazzo è successo?" Dissi preoccupato.

"Marco, qualcuno durante la diretta ha scritto che ti hanno beccato in giro con un tipo." Incominciò a dire seria.

"E quindi?" Chiesi perplesso.

"In atteggiamenti intimi." Disse seria.

"Sai che novità...e quindi?" Chiesi divertito.

" E quindi dici tu... Alessandro l'ha letto durante l'intervista e non sembrava particolarmente felice di leggerlo." Disse quasi dispiaciuta.

"Ma va' tranquilla." Dissi ridendo.

"Non sto tranquilla e non c'è da scherzare. Era un giornalista." Disse seria.

"Un giornalista? Chi?" Dissi all' improvviso serio.

"Stiamo cercando di capirlo."

"Provo a chiamare ad Alessandro."

La salutai e provai subito a chiamarlo.

"Cazzo oggi è pure il compleanno della mamma." Dissi tra me e me.

Riprovai a richiamarlo, ma niente. Provai anche a chiamare la madre e addirittura Stefano, ma nessuno mi rispondeva al telefono. Finché non mi arrivò un messaggio di Alessandro.

Ale; Non ho voglia di sentirti.
Smettila di chiamare anche gli altri per parlare con me. Smettila di prendermi per il culo sapendo che i tuoi sentimenti non sono quelli che mi dimostri. Smettila di chiamare. Smettila di scrivermi. Smettila di intrometterti nella mia vita.

Io; Ale, parliamone. Non so neanche chi abbia inventato ste minkiate. Ale io non ti ho mentito.

Ale; 📸
Ale; 📸
Ale; 📸
Ale; Vuoi pure altre foto? Sul serio credi che io non sappia chi è quel cazzo di ragazzo? Ero ubriaco ma ciò non vuole dire che non mi ricordo chi sia. Quindi ti devo fare veramente i miei complimenti Mengoni. Sai come fottermi sul serio.

Io; Chi ti ha inviato ste foto?
Io; Ale, ma sul serio? Sul serio mi stai facendo una scenata per ste foto? Lui è semplicemente un mio amico e basta. E poi tanto che parli. Chi cazzo era il ragazzo con cui sei andato via il giorno? Io almeno non ci ho scopato.

Ale; Vai e lo scopri.
Ale; Certo certo io mi fotto tutti i miei amici.
Ale; 📸
Ale; Parli di lui?

Io; Vedi. Poi sono io il coglione.

Ale; Genio e dire che lo conosci pure.
Ale; Prima di parlarne assicurati chi siano le persone. Ciao.

Mi sentivo crollare il mondo addosso. Quelle foto non riuscivo ad immaginare chi mai le avesse inviate ad Alessandro.
Non sapevo veramente cosa pensare.

Mi arrivò nuovamente una chiamata da Marta.

"Ehi, Alessandro ti ha risposto?" Chiese nervosa.

"Si, mi ha inviato le foto."

"Settimana prossima saranno sui Giornali. Stiamo cercando di bloccare l'uscita." Disse cercando di consolarmi.

"Ormai il danno è fatto. Cerco di contattare il mio amico per avvertirlo." Dissi aprendo la porta del mio appartamento.

"Marco, mi dispiace tanto." Disse dispiaciuta.

"Sapevo che si sarebbe incazzato, ma venirlo a scoprire così ... Sono un coglione." Dissi sconsolato.

"Stai tranquillo.. già risolverete in qualche modo." Disse per consolarmi.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora