Sentire la sua voce, la sua risata era un toccasana per i miei nervi. Mi sentivo appagato come se tutto ciò non fosse mai successo.
Sentivo che il mio corpo avesse necessità di sentire il suo.Avevo bisogno di sentire le sue labbra contro le mie.
Avevo bisogno di sentire le sue mani sfiorarmi tutto il corpo.
Avevo bisogno di quel fuoco che solo lui sapeva accendermi dentro.
"Comunque..mi hanno detto che hai rotto il telefono..." Disse all'improvviso.
"Ah sì...mi è caduto l'altro giorno dal divano" dissi distaccato, cercavo di nascondere la mia vergogna, ci mancava solo che sapesse il motivo di quella caduta.
"Azz..pensavo fosse una scusa" disse scherzando.
"Per non chiamarti?" Chiesi curioso e allo stesso tempo divertito.
"No" disse secco, sembrava quasi imbarazzato "Mi riferisco al fatto che tua madre mi ha tartassato di chiamate in questi giorni. Voleva sapere se stavi con me e perché rifiutavi le sue chiamate" Disse all'improvviso cupo.
"Addirittura?" Dissi ridendo "Sta rifacendo le veci da suocera?"
"Suocera?" Chiese curioso quasi spaventato dalla mia improvvisa uscita.
"Ehi, tranquillo scherzavo..." Dissi serio, non sapevo come interpretare la situazione.
"No! Non è quello e che ...mi fa strano rivederla in quella maniera.." disse stranito.
"Infatti scherzavo.." dissi cercando di riderci sù ".. non prenderla sul personale..lo so che dobbiamo andare entrambi con i piedi di piombo." Dissi sarcastico sorprendendo anche me stesso.
"Si, purtroppo è così Marco. Non possiamo rifare gli sbagli che abbiamo fatto fin'ora." Disse serio, sospirando tristemente.
Quanto può essere bello il mio nome detto da lui?
"Hai letto gli articoli che stanno girando?" Chiesi curioso, cercando di cambiare discorso.
"Del mio presunto ragazzo? O del tuo?" Disse sarcastico. "Oppure parli di quanto io sia diventato all'improvviso un tuo caro amico intimo? Che cerca di consolarti? Aspetta per cos'era? Ah si. Per una tua presunta rottura." Chiese incuriosito e irritato dalle sue stesse domande.
"Di tutto" dissi alzando gli occhi.
"Il nostro ufficio stampa è sempre stato molto bravo, no? Mi mancava questa, stavolta gli devo fare davvero i miei complimenti. La prossima notizia quale sarà?" Disse ironicamente.
"Non saprei" dissi pensandoci sù.
"Se siamo solo amici che motivo c'è per non facci vedere?" Disse ancora irritato.
"E come facciamo con la nostra gelosia?" Dissi divertito.
"Se ti vedo non solo geloso. Anzi.."
"Io si." Dissi serio, interrompendo il suo discorso.
"L'importante è che siamo insieme, non credi?" Disse serio.
"Aah Alessà mi farai uscire fuori di testa, lo sai?" Dissi disperato.
"Anche tu." Disse ridendo.
I giorni passavano, Alessandro tornò in Italia e con lui i suoi impegni, non sapevo quando l'avrei rivisto, ma almeno ogni tanto riusciva a mandarmi un messaggio e questo mi rendeva molto più tranquillo.
Io tornai in studio per completare un pezzo che tra non molto sarebbe dovuto uscire.
Mi presi anche qualche giorno per andare in montagna, avevo bisogno di qualche giorno di stacco.
Al mio ritorno mi sarebbe aspettato un incontro di tennis e poi sarei potuto andare tranquillamente a trovare i miei genitori e la mia famiglia per carnevale.
Ero stanco, ma purtroppo non mi potevo ancora fermare.
Cercavo di stare il più possibile poco pariscente, ma con scarsi risultati, qualcuno riusciva sempre a riconoscermi.
Dopo che finì la sfilata, salutai i miei per poi dirigermi verso casa.
Per fortuna non era così tanto distante e potevo tranquillamente andare subito a riposarmi.Arrivai in camera mia, ero talmente stremato che mi buttai direttamente a letto e senza batter ciglio mi addormentai.
Sentivo che il mio telefono non smetteva di suonare, non ricordavo nemmeno di aver lasciato si o no la sveglia quella mattina, nel dubbio la staccai, ma continuò a suonare con insistenza.
Stufo del continuo ronzio cercai di staccarla dalle impostazioni, notando ché tutte le sveglie erano staccate.
In quel momento comparve un numero nel display, guardando l'ora risposi all'istante."Pronto? Con chi parlo?" Dissi preoccupato.
"Allora stai bene! Cazzo Marco mi stavi facendo preoccupare." Disse una voce preoccupata.
"Scusami, non so chi tu sia in questo momento." Dissi ancora in dormi sveglia.
"Sono Alessandro" disse serio.
"Alessandro?" Chiesi confuso.
"Marco, sei sicuro di stare bene?" Disse nuovamente preoccupato.
"Si, sto cercando di connettere, mi hai svegliato." Dissi strofinando gli occhi.
"Scusami, non volevo e che mi stavo preoccupando.. Ti ho scritto tre ore fa. Pensavo te la fossi presa perché ti ho scritto che andavo con Noah a cena.." disse dispiaciuto.
"Sei andato a cena con chi?" Chiesi cercando di ricordarmi chi fosse Noah.
"Lo sai chi è." Disse serio.
"In questo momento non mi ricordo manco il mio nome." Dissi sarcastico cercando di tenere gli occhi aperti.
"Ti richiamo domani?" Chiese curioso.
"Non puoi venire direttamente?" Chiesi chiudendo gli occhi.
"Mi vuoi li?" Chiese stupito.
"Ti vorrei ovunque. Soprattutto in questo momento." Dissi malizioso e assonnato allo stesso tempo.
"Vorrei essere anche io lì con te" disse sottovoce.
"Perché parli sottovoce?" Chiesi curioso.
"Sono in giro con gli altri.." Disse nuovamente sottovoce.
"E non vuoi che scoprono che sei a telefono con me?" Dissi divertito.
"Non lo so, lo sai quanto io ami la mia privacy." Disse serio.
"Ricordo che nelle tue canzoni mi rifacci sempre che sono io che voglio molta privacy in amore e non." Sbuffai scherzosamente.
"Voglio che almeno finché possiamo..." Si interrompo per rispondere a qualcun altro.
"No I don't want another drink" disse ridendo.
"Who are you on the phone with?" Disse una voce divertita.
"With no one why?" Disse Alessandro, come al solito troppo protettivo.
Il ragazzo gli rispose divertito della sua improvvisa gelosia e se ne andò subito. Scoppiai a ridere dopo aver sentito Alessandro imprecare per non avere due minuti tranquillo.
"Mi capisci perché non voglio?" Disse esasperato.
"Ma non c'è bisogno di fare il geloso." Dissi divertito "Immagino già quando ci faremo vedere insieme." Scoppiai a ridere.
"Noah ti ha già adocchiato a Sanremo e credimi già se lo immagina che sto parlando con te." Disse scocciato.
"Addirittura adocchiato?" Dissi ironicamente.
"Non ironizzare. Sai quanto mi possa dare fastidio questa cosa." Disse infastidito.
"Io penso che non dovrebbe infastidirti se lui fantastichi su di me, sai?" Dissi sorridendo.
"E perché mai?" Chiese serio.
"Perché non sto con lui in chiamata in questo momento."
Mi piaceva quando si ingelosiva per queste stupidaggini.
Sapeva strapparmi un sorriso anche se eravamo distanti e questo mi rendeva orgoglioso del nostro rapporto.
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RAPIDE (Mahmood&Mengoni)
FanfictionIn questa coppia di amici e non amici, si nascondono tante similitudini, che portano a pensare che non sempre ci sia il caso di mezzo. Sarà così? Oppure saranno soltanto coincidenze? _____ Ciao a tutti, sono Andromeda. Questa è la mia Fanfiction s...