Capitolo 34

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MARCO

Il cuore mi si stringeva al petto.
I miei battiti acceleravano ad ogni frase che usciva da quella bocca che tanto volevo riassaporare.

Non sembrava più così tanto arrabbiato. Ma questa consapevolezza ché in un modo o nell'altro ero un pensiero fisso per lui mi rallegrò e mi tranquillizzò un poco la coscienza, che nell'ultimo periodo galleggiava in un mare di paranoie.

"...Volevo un cazzo di messaggio ogni giorno. Ogni fottuto giorno. Invece..."

La sua voce tremava e i suoi occhi erano umidi segno che tra non molto le sue lacrime sarebbero scese, anche se cercava di trattenerle.
Mi spezzò nuovamente il cuore alla vista di quel ragazzo che doveva odiarmi a morte anche in quel preciso istante.

"Non volevo essere pesante. Te l'ho detto sarei rimasto qui ad aspettarti." Dissi cercando di tirarlo su di morale. Non riuscivo a distaccare le mie mani dai suoi fianchi. Erano ipnotizzato dalle sue labbra che tremavano.

"Volevo la tua insistenza." Disse in un filo di voce.

"Ma io c'ero Ale. Solo perché non c'ero durante i concerti non vuol dire che non ero con te." Dissi sorridendo leggermente e alzando una mano per rimettere al suo posto una sua chiocca ribelle dietro il suo orecchio. "Te l'ho mai detto che adoro i tuoi capelli?"

Mi guardò stranito, sorpreso dalla mia uscita. "Non ricordo.." disse abbassando gli occhi.

"È strano vederli così lunghi, sai?" dissi sorridendo "..tua madre mi raccontava sempre che avevi i boccoli da piccolo.." alzai entrambe le mani per accarezzargli la nuca e i capelli "..e non pensavo..che prima o poi gli avrei toccati anch'io." Dissi cercando il suo sguardo "anche io vorrei i boccoli così". Dissi con un finto broncio.

La sua espressione era perplessa nel ragionare sulla mia uscita ridicola. Si Marco è proprio ridicola. Ma poi cambiò regalandomi un altro sorriso.

"Io ti parlo di quanto mi sei mancato e tu mi parli dei miei capelli?" Disse sarcastico.

Lo guardai divertito "Sei veramente un guastafeste, sai?"

"Io? E perché mai?" Disse spostando le sue mani dietro la mia nuca e costringendomi a riabbassare le mie di nuovo nei suoi fianchi. Mi sorrise aspettando la mia risposta.

"Mi farai impazzire, sai?" Dissi abbassando la mia fronte alla sua e chiudendo gli occhi.

"Quante cose devo sapere?" Chiese ridendo.

"Tante." Dissi frustato di me stesso.

"Tipo?" Chiese curioso.

Mi spostai leggermente per guardarlo meglio. Era così bello anche con gli occhi rossi di lacrime trattenute.

"Tipo...di quanto tu sia bello in questo momento." Dissi baciandolo sulla fronte.
Sentirlo ridere mi riempi il cuore di gioia. Ero davvero felice di stare con lui.

"Stai diventando veramente un paraculo, lo sai Mengoni?" Disse divertito.

"Potrei risponderti..ma non so dove sia la camera da letto." Dissi guardandomi intorno.

"È una frecciatina?" Chiese curioso.

"Mi sto chiedendo dove sia la stanza dedicata ai manga ed ecc" Dissi curioso.

"Infondo a destra" disse alzando le spalle.

"Hai aggiunto qualcosa?" Chiesi curioso.

"Uuuh non immagini" disse divertito sciogliendosi dall'abbraccio.

"Sono curioso." In effetti si. So ché era un appassionato dei Pokémon e anche a me in effetti mi piacevano. Era una passione che mi aveva contagiato.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora