Capitolo 43

50 4 0
                                    

Era un modo per sollevare il nostro umore, forse più il mio che il suo. Erano quei ricordi a tenerci uniti in un modo o nell'altro. "Perché hai scelto proprio questo film?" Mi domandò portandosi il suo bicchiere alla bocca. "Mi andava." Risposi senza distogliere i miei occhi dalla TV. Lui sospirò ma non disse altro. Il mio stomaco incominciò a brontolare, quindi decisi di alzarmi e di preparare qualcosa da mangiare lasciando il ragazzo da solo in salone. Appena buttai la pasta vidi con la coda dell'occhio che il mio bicchiere di vino era affianco a me, mi girai facendo in tempo a vedere il ragazzo che usciva dalla cucine, sorrisi. "Grazie" gli urlai per farmi sentire.
Appena fu pronto portai i piatti in salone. "Aglio e peperoncino, va bene?" Dissi appoggiando i piatti sul tavolo e tornando in cucina per riprendere il mio bicchiere ormai vuoto. "Stai diventando bravo.." disse sorridente, appena tornai a sedermi vicino a lui.
"Oggi stai in silenzio per tutto il giorno?" Domandò filandosi un'altra forchettata in bocca. Lo guardai divertito e alzai la mia forchetta per fargli capire di sì sarei rimasto in silenzio. Sentivo gli effetti del alcol salire, ma decisi comunque di aprire un'altra bottiglia essendo che avevamo deciso di guardare anche il sequel, e poi l'alcol mi rendeva più tranquillo. "Mi passi la bottiglia?" Mi chiese serio. Non gli avevo più rivolto la parola e so quanto gli infastidiva. "Prego Signore." Dissi divertito e lui alzò gli occhi verso di me perplesso "Addirittura.." disse pensieroso versandosi da bere gli avvicinai anche il mio e lui sospirò. "Lo sai vero che l'alcol non aiuta?" Disse girandosi verso di me, era seduto sul pavimento, appoggiò il suo braccio sul mio ginocchio e mi guardo con uno sguardo triste e preoccupato. "In questo momento mi aiuta." Dissi senza distogliere gli occhi dai suoi e gli presi il mio bicchiere dalle mani finendolo in un batter occhio. Lui chiuse leggermente gli occhi, come se quella vista di me gli potesse far male. Appoggiai il bicchiere davanti a lui ormai finito e mi soffermai vicino al suo orecchio "Ho voglia." Dissi mordicchiandogli il lobo, si girò di scatto sfiorandomi le labbra, i suoi occhi erano diventati di ghiaccio. "Smettila." Disse in un sussurro infastidito.
Sorrisi "Perché?" Dissi allungando una mano verso la sua guancia, sentivo il suo respiro che divenne più pesante. "Non voglio farlo così." Disse alzandosi in piedi e portando le varie stoviglie in cucina. "Mi hai portato via il bicchiere." Dissi scocciato, spegnendo la TV. "Da oggi dormo nella stanza degli ospiti." Disse serio uscendo dalla cucina. Lo guardai alzando un sopracciglio "Ma ché stai a di?" Domandai scettico.
"Non voglio vederti così." Rispose indicandomi quasi schifato. Scoppiai a ridere "Alessà avrò anche bevuto, ma non toglie il fatto che io abbia voglia di te." Dissi alzandomi dal divano e stiracchiando la schiena.
"Stai rifacendo come prima." Disse scorbutico, scoppiai a ridere "Tu puoi chiedermelo e io no?" Dissi avanzando perso le scale ancora ridendo. "E poi non sto facendo come prima, se mai sei tu che puoi andartene il giorno dopo - sollevai un dito e lo feci volteggiare- è il mio appartamento." Dissi sarcastico salendo gli scalini. Entrai in bagno e incominciai a spogliarmi pigramente. "Che stai facendo?" Domandò entrando in bagno come una furia che non capivo. " Mi faccio una doccia?" Dissi alzando gli occhi al cielo.
Lui sospirò "Non ti reggi manco in piedi." Disse infastidito, alzai il mio sguardo verso di lui togliendomi i jeans tranquillamente "Non mi pare." Dissi divertito," se non ti dispiace dovrei spogliarmi del tutto... oppure hai cambiato idea?" Dissi togliendomi anche la maglietta e gliela tirai addosso. "A me non dispiacerebbe essere preso in doccia." Dissi ridendo togliendomi anche i boxer e aprendo l'acqua. Gli diedi un'occhiata di sfuggita ed entrai in doccia chiudendo le porte senza prestare molta attenzione alla faccia sbalordita di Alessandro, sembrava quasi incazzato nel guardarmi. "Adesso cosa c'è?" Domandai alzando la testa verso il flusso d'acqua. "Vedo che non ti sono mancato come mi hai fatto credere." Disse serio appoggiandosi al lavandino senza togliere il suo sguardo dal mio petto. "Parli dei succhiotti?" Domandai tranquillo, sapevo che gli avevo, Teo cercava ogni volta di lasciarmi i segni del suo passaggio. Non è che mi infastidiva, anzi non ci badavo e basta, alla fine non sapevo che prima o poi il ragazzo che mi guardava come una furia sarebbe tornato da me. "Alza lo sguardo." Dissi serio, adesso sì che mi sentivo brillo.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora