Capitolo 7

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MENGONI

"Ora è il turno di Mahmood." Disse Fiorello sedendosi al mio fianco.

Non spostai il mio sguardo dai fogli che avevo in mano. "Si, dopo di lui c'è la Mannoia." Dissi guardando quanti cantanti mancassero dopo di lui.  

Mi guardò divertito. "Avete litigato di nuovo?" Domandò curioso.

Lo guardai con la coda dell'occhio e sbuffai "Come al solito provoca la mia pazienza." Dissi semplicemente.

"Quando mai non mi dici così?" Chiese curioso. Non risposi per il semplice fatto che in quel momento vidi entrare Alessandro con il viso tirato come se fosse costretto a sorriderci.
La sua canzone parlava di amore, amicizia e di gioventù e il ritornello invece mi ricordava molto un fattaccio di noi due dell'anno scorso, quando mi chiese di cancellare per una volta per tutte il suo numero di telefono. Ovviamente non lo cancellai neanche sotto tortura.
Ogni tanto il mio sguardo lo sorvegliava da lontano.

Son sicuro che spaccherà le classifiche in pochissimo tempo.

Sentivo la sua voce troppo titubante mentre parlava con i tecnici e con chi doveva presentarlo. Non era energico come le altre volte, forse era colpa della nostra discussione?
Non scherzava neppure con Fiore che gli lanciava le battute sulla canzone...era stranamente serio, accennava qualche sorriso ogni tanto con una cordialità forzata.

Dopo la sua performance, ci saluto senza guardare nella nostra direzione.

Decisi di tornare pure io, alla fine ero rimasto per vedere le sue prove.

Mi serviva una scusa plausibile per lasciare il teatro senza far sorgere sospetti che fossi rimasto solo per lui.

Salendo sul palco, notai ché sul pavimento c'erano un paio di chiavi dell'hotel, erano sicuramente le sue. Le raccolsi, era una scusa accettabile, no? Feci un sospiro.

"Vado a portare le chiavi a Mahmood" dissi a Fiorello.

"Mi raccomando non tardare. " Disse ridendo.

Andai a cercarlo dietro le quinte con scarsi risultati. Mi avvicinai direttamente ad Emma che stava seduta insieme ad Annalisa aspettando il loro turno.

"È andato via poco fa" disse Annalisa.

Emma mi guardò divertita "Se vuoi lo chiamo."

"Probabilmente avrà il telefono buttato da qualche parte " dissi distrattamente. "Potete avvertire ad Ama e a Fiore che sto tornando?" Domandai quasi incerto del da farsi.

"Certo, come se non lo sanno che stai tornando.." rispose Emma ridendo.

"Dubito che succeda quello che stai pensando." Alzai gli occhi al cielo.

"Io spero che stavolta fatte gli adulti e vi fatte un esame di coscienza entrambi." Disse seria guardandomi.

"Essere adulti?" Domandai divertito.

"Marco, secondo me ti stai facendo paranoie che non esistono e si ..mi hanno avvertito della situazione e credimi se ti dico che ci devi parlare." Stavolta fu Annalisa a parlare, mi guardava come una leonessa guarda la sua preda.

Dopo averle lasciate in teatro mi incamminai verso l'hotel più in fretta che potevo, ma di lui non c'era nessuna traccia. Chiesi addirittura al personale.

"Scusate avete visto il signor Mahmood?"

"Buonasera signor Mengoni, no mi dispiace. Ha bisogno che chiamiamo?" Chiese la ragazza appoggiando la sua mano sul telefono di servizio.

"No, stia tranquilla, salgo direttamente."

Questo ragazzo ha la capacità di provocare la mia pazienza.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora