Capitolo 11

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Alessandro

Sentivo le sue mani accarezzarmi dappertutto lungo il mio corpo, mi rendevano come un biscotto sbriciolato.
Sentivo un fuoco penetrarmi fino alle ossa. Era così surreale questa situazione. Come siamo arrivati fin qui?
Se mi avessero detto prima ciò che sarebbe successo al mio arrivo l'Ariston, non ci avrei mai creduto.

Quante persone rincontrano il loro primo amore? E quante riaccendono la micia ogni volta? Mi ero ripromesso che non l'avrei più cercato, oppure sfiorato. Che sarebbe diventato un perfetto sconosciuto. Mi sono ripromesso che non mi sarei più fatto mettere come zerbino. Zerbino.

Per Marco, son sempre stato uno zerbino. C'ero sempre per lui. E lui guardava solo alla sua musica e basta. Non ha avuto neanche la sensibilità di dirmelo in faccia perché mi stava lasciando. Per lui due anni di relazioni non erano niente al confronto con la sua musica.

"Spero che rimaniamo in buoni rapporti. Capisco che sicuramente non vorrai più vedermi, lo so bene, ma sai quanto tu sia importante per me. Ti voglio bene Ale e non sai quanto mi odio di non aver coraggio di dirti questo. Ma sai bene quanto io tenga alla mia carriera, per me è un sogno che si avvera. Spero che anche tu realizzi i tuoi sogni. Con amore Marco"

Mi aveva distrutto con quella stupida lettera che mi aveva smollato sul letto come se niente fosse.
Come se io non potessi soffrire per lui.

Avevo un bellissimo rapporto con la madre che povera.. cercava sempre di chiamarmi per sapere come stavo dopo la rottura ma, non riuscivo a dirle mezza parola. A quei ricordi mi venne un'ansia dentro. Stavolta si doveva accorgere di chi poteva perdere.

"Marco, devo andare, sono in ritardo."
Mi staccai da lui senza rendermi conto che ero diventato freddo tutto in una volta. Lui mi guardò preoccupato.

"Ale? Stai bene?" Si alzò anche lui e gli accennai un sì con la testa e mi diressi verso la porta. Lui mi tirò nuovamente verso di sé controllondomi bene in viso.

"Non dirmi cazzate. Che cazzo hai?".

"Ti ho detto niente." Dissi calmo.

"Ale, ti conosco abbastanza bene, lo so quando hai qualcosa." Disse alzando un po' la voce.

"Non credo tu mi conosca bene. Ti ricordo che non sai più niente di me." Dissi sciogliendomi dalla sua presa.

"Che significa questa uscita ora?" Era confuso. Si passò una mano nei capelli. Lo faceva spesso quando era stressato o confuso, e vedo che non era cambiato nei modi di reagire.

"Niente, ci vediamo più tardi se riesco." Mi girai e senza neanche salutarlo me ne andai.

Ero più confuso di lui in quel momento.
Ma non potevo pensare alle sue scenate sul perché ero diventato cosi freddo. Non era il momento.

Andai alle prove, seppi che a presentarmi stavolta sarebbe stata Alessandra.

"Hai visto? Alessandra che presenta Alessandro" scoppiò a ridere.

"Ti prego non buttare anche tu palline di carta in giro" gli dissi ridendo anche io.

"Approposito di ieri...tesoro bello.... cos'era quel imbarazzo tra te e Mengo? Lo sai che su Twitter e TV non si parla d'altro? " Chiese curiosità.

"Ho letto anche io di questi presunti sguardi e fusioni che dice la gente..ma credimi che non c'ho fatto proprio caso. Era più la mia voglia di ammazzarlo che altro nella mia testa."

"Certo Certo e tu pretendi che ci caschiamo come gnocche?" Intervenne Emma che nel mentre stava litigando con il microfono.

"Beh gnocche siete gnocche. Se cadete voi non c'è rischiò che diventate un meme come lo sono diventato io grazie a Mengoni e la sua uscita comica." Dissi stranamente serio ricordando la serata precedente.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora