Capitolo 29

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ALESSANDRO

Guarda questo cretino che continua a mandarmi messaggi. Non era con i suoi amici? Che cazzo vuole da me? Sbuffai.

"Mmm che cazzo c'hai?" Disse la mia migliore amica ridendo.

"Ti sembra normale?" Gli mostrai i messaggi.

"Però sei tu che gli hai detto di non venire. Povero.. si è solamente dimenticato." Disse sorridendo.

"No è solo quello e come mi ha trattato stamattina in chiamata che mi ha fatto girare le palle. E poi non mi ha ancora detto con quali amici sia uscito." Dissi irritato bevendo la mia birra.

"Hai paura che sia con qualcuno di particolare?" Chiese curiosa.

"L'ultima volta l'ho beccato con i suoi amici ..fu in quella discoteca che siamo andati due anni fa insieme, ricordi? E sai cosa stava facendo dopo una settimana che ci siamo lasciati? Stava baciando un tipo praticamente davanti a me." Dissi infastidito.

"Quale delle tante volte? Prima o dopo che vi chiudevate in bagno?" Domandò ridendo.

"Non c'è da scherzare sorella. Era nemmeno un mese fa. E lui se n'è fregato altamente subito di me." Dissi sospirando.

"Ma stai parlando di quella volta che ho dovuto mandarti tuo cugino a prenderti?" Disse pensierosa.

"No è la volta che mi hai mandato tuo fratello. Povero gli ho imbrattato la macchina." Dissi dispiaciuto.

"La mia macchina." Disse precisando schifata.

"Dovrei comprarmi sul serio una macchina." Dissi ridendo.

"Tocca Ale, poi mi toccherà davvero riprenderti in qualche burrone." Disse ridendo.

Dopo quella chiacchierata non guardai più il telefono, decisi che dovevo divertirmi e non pensare a quante cazzate mi stava scrivendo per farsi perdonare.

MARCO

Non so quante volte rimasi a guardare la nostra chat con la speranza che forse e dico forse sarebbe spuntato un suo messaggio. Ma ormai erano le tre e mezzo del mattino. Tutto l'alcool che avevo bevuto quella sera stava incominciando a darmi un po' di tregua allo stomaco.
Decisi quindi, di farmi una bella doccia calda prima di mettermi a letto.
Sono stato uno stupido e sapevo che sarebbe stato difficile farmi perdonare da lui.
Era così felice di farmi conoscere i suoi amici più cari anche se molti di loro già gli conoscevo per lavoro.
L'acqua mi scorreva addosso come un lenzuolo, un toccasana per i miei nervi.

Dopo essermi asciugato e vestito, mi sdraiai sul letto.
Non sapevo se guardare o meno il telefono, tanto sapevo che non mi avrebbe risposto almeno per quella sera e invece mi trovai un suo audio su WhatsApp.

Ale; "Ciaoo Mengoni! Sto tornando adesso... Ehi non correte! Minkia quanta fretta. Comunqueee sono nelle vicinanze di casa tua...non è che hai voglia di ospitarmi?? Oppure sei con qualche tuo cosiddetto "amico"? Nel caso fa niente eh .. chiedo ad un mio amico di ospit...Raga ma siamo arrivati? È aperto? Vabbuò Marcolino fammi sapere.."

Mi strappò immediatamente un sorriso. Era ubriaco si, ma ero felice che oltre la sua rabbia volesse comunque passare la notte con me.

Io; Ma quanto hai bevuto? Comunque dimmi dove ti trovi che ti raggiungo. Non posso guidare che ho bevuto anche io.

Aspettai la sua risposta prima di rivestirmi.

Ale; "Non tanto..qualche birra. Ci sono le ragazze che dovevano andare in bagno. Tranquillo dieci minuti e arrivo." Disse serio.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora