Capitolo 35

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Cibo. Cibo. Cibo. Solo al pensiero il mio stomaco si chiudeva come un riccio e mi dava una sensazione di nausea mista a disgusto. Pensare qualcosa di solito che scendeva lungo la mia gola mi faceva salire i brividi. "Adesso cosa ho fatto?" Dissi scocciato prendendo il telefono fra le mani.

Mi fulminò con lo sguardo "Lasciamo perdere. Tanto parlare con te è inutile." Disse andando verso il divano. Cazzo. Non gli ho detto che ho avuto problemi a tal proposito.

Mi girai a guardarlo, mi dava le spalle, ma sapevo che dovevo trovare un modo per distogliere la sua attenzione sul discorso della mia alimentazione di queste settimane senza vederlo. Si è arrabbiato? Lo sa, che non deve insistere se non ho fame.

"E di cosa vorresti parlare sentiamo? Di come hai preso e mi hai mollato per messaggio?" La mia bocca parlò da sola, sputò il veleno che avevo dentro da settimane. Lui non si mosse di un millimetro dal divano, non si girò nemmeno per fulminarmi con i suoi occhi color cioccolato. Mi ignorò completamente. Volevo prendere le mie cose e andarmene.

Ma se vai via adesso Marco lo perderai definitivamente.

Non so per quanto tempo rimasi a guardare le sue spalle larghe e muscolose, era fisso a guardare lo schermo della TV come se io non fossi lì con lui. Cercai di fingere di tossire per cercare la sua attenzione, borbottò qualcosa di incomprensibile e si alzò subito dopo con il suono del campanello. "Finalmente" disse irritato e andando ad aprire al driver.

"Oh Alessà! Che bello vederti! Scusa il ritardo." Disse il driver consegnando il pacco.

"Ehi Liam! Da quanto tempo! tutto bene? Come stai?" Chiese Alessandro un po' troppo felice, forse era frutto della mia immaginazione?
Sicuramente era felice solo per il cibo, no? Mi azzardai a guardarli... Alla faccia del driver. Il ragazzo era bello piazzato.
Alto.
Moro.
Carnagione scura.
Tipico ragazzo che potrebbe piacere al ragazzino.

"Dai tutto bene, tu?" Disse il driver sporgendosi per dare due baci sulla guancia al ragazzo.

"Son contento, bene dai..un po' stanco per via del viaggio." Disse Alessandro sorridendo.

"Azz sei tornato oggi? Dobbiamo ancora organizzarci, sai? Per quanto tempo stai a Milano? E stavolta per favore non darmi buca." Disse il driver facendo l'occhiolino.

Come mai tutta sta confidenza?

"Non mi sono dimenticato, sta tranquillo zi e solo che sono molto impegnato in questi mesi. Te quand'è che sei libero nel caso?" Chiese Alessandro appoggiandosi allo stipite della porta.

"Praticamente domani." Disse secco il ragazzo speranzoso. Forse un po' troppo.

"Facciamo domani a pranzo? Solito posto?" Chiese l'altro.

"Si dai. Vengo a prenderti io?" Disse entusiasta.

"Mi faresti un favorone." Disse Alessandro ridendo.

"Allora a domani. Buona cena." Disse il driver prima di andarsene.

Chi cazzo era? Un amico? Giusto?

Il ragazzino chiuse la porta e appoggiò il suo cibo affianco a me con un sorriso di chi ha visto la sua crush del liceo. Dispose il suo cibo davanti a sé e lo guardò titubante, continuando ad ignorare la mia presenza di fianco a sé.

"Allora da dove inizio?" Domandò il ragazzino spezzando le sue bacchette.

"Te non cambi mai" dissi alzando gli occhi al cielo infastidito.

Mi guardò dopo aver messo un pezzo di salmone in bocca e scoppiai immediatamente a ridere. Come fa a rendere tutto così comico?  "Tocca passami gli Uramaki." Dissi rassegnato, sapeva come convincermi.

Mi guardò alzando un sopracciglio "Sono miei" disse serio allontanando il piatto.

"È tutto per te?" Mi girai sorpreso per osservare tutto ciò che stava sul tavolo.

Mi guardò divertito "Mo c'hai fame?" Disse prendendo proprio un Uramaki per vendetta.

"Si" dissi secco prendendogli le sue bacchette dalle mani.

Fece un gran sorriso e mi baciò sulla guancia "Così mi piaci Mengoni."

"Perché prima non ti piacevo?" Domandai ironico prendendo un pezzo di tonno.

Divenne serio. "Lo sai..che non sopporto quando non mangi." Prese un flacone di salsa di soia e lo rovescio su un coperchio di una delle confezioni.

Lo guardai sorpreso "Guarda che sto mangiando." Mentì alzando un Uramaki soddisfatto.

Mi guardò dubbioso "Son contento che tu stia mangiando con me." Disse dandomi un pizzicotto sulla guancia. Il suo modo di essere cosi protettivo nei miei confronti mi fecce sorridere.

"Ma dimmi un po' ..più tosto chi era il tipo di poco fa'?" Chiesi prendendo un altro pezzo di pesce.

"Chi? Liam?" Chiese tranquillo. "Mi pare si chiamasse così.." Dissi inzuppando un pezzo di sushi nella salsa di soia.

"Uno con cui scopavo" disse semplicemente senza vergognarsi.
"Ah.." dissi secco, ecco scoperto l'arcano.

"Perché me l'ho chiedi?" Domandò curioso.
Alla sua domanda rimasi un po' di stucco non sapevo se risponderlo o meno e cercai di perdere un po' di tempo prendendo un altro pezzo di Uramaki.
Lui mi guardò divertito e senza dire altro si alzò per andare verso la cucina. "Prima che ti affoghi mangiando prendo qualcosa da bere". Disse aprendo il frigo. "Ma va' non serve." Dissi incantato nel guardarlo inchinarsi per prendere quello che gli serviva. Ritornò poi al tavolo con due calici e una bottiglia di vino bianco.

"Io ho sete." Stappò la bottiglia con facilità e verso il contenuto nei rispettivi bicchieri. "Alla tua salute." Disse portandosi alle labbra il liquido fresco.

Quanto vorrei assaporare le tue labbra ora.

ALESSANDRO

Notai ché non distoglieva i suoi occhi dalle mie labbra, era come incantato su di esse. Volevo tanto accarezzarlo per fargli capire che volevo anche io. Mi mancava. Ma non volevo fare tutti i passi io.
Quindi decisi di insistere alla domanda. "Non mi hai ancora risposto." Dissi secco, appoggiando il mio calice sul tavolo.

Mi guardò perplesso e appoggiò le bacchette sul piatto. "Vi ho visto molto amichevoli.." Disse sorseggiando il suo bicchiere.

"E quindi?" Dissi quasi infastidito che stesse pensando a Liam in quel momento.
Mi guardò stranito "Niente..". Lo guardai infastidito, sul serio pensava che ci potessi scopare ancora? Fecci un respiro profondo. "Non ci vado a letto dall'estate scorsa. Forse prima.. intendeva che gli ho dato buca perché un giorno si è incavolato quando gli ho dato buca per te." Dissi sorseggiando nuovamente il mio vino.

"Gli hai dato buca per me?" Disse pensieroso cercando di capire.
"Quella volta che ci siamo beccati a Liverpool..ero con lui e alcuni suoi amici nel locale. Non c'ho fatto una bella figura." Dissi ricordando il fattaccio.

"Aspetta gli hai messo le corna con me? Perché non mi hai detto che eri con lui?" Disse sconvolto e incredulo. Mi venne da ridere "Te l'ho detto", lui mi guardò stranito, "mi hai risposto...'e a me ché me frega?' e poi praticamente mi hai baciato davanti a lui." Dissi ridendo nel ricordare la scena. "Ti giuro che non mi ricordo." Disse scuotendo la testa.

"Ci credo eri talmente sotto che per fortuna nostra mi ha creduto quando gli ho detto che eri un mio ex e stavi ancora sotto per me." Dissi ridendo.

"Gli hai detto la verità.." disse serio.

"Diciamo, almeno ho evitato che ti picchiasse e in più ho avuto la scusa per accompagnarti in Hotel." Dissi sorridendo.

"E poi che è successo?" Chiese pensieroso. Dovevo immaginarlo che non si ricordava più nulla.

"Quello che facevamo sempre." Dissi alzando le spalle.

Il suo volto divenne serio "Mi hai chiesto di cancellare il tuo numero..."

"Non mi pare che questo c'ha impedito di farlo altre volte." Dissi divertito.

"Ci sono rimasto male Ale.." disse guardandomi malinconico.

Gli sorrisi amorevolmente "L'importante è che non ci siamo mai detti veramente addio, no?" Gli accarezzai leggermente la guancia. "Siamo ancora qui."

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora