Capitolo 32

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ALESSANDRO

Marco; So quanto tu sia incazzato e me ne rendo conto. Mi dispiace davvero Ale. Non pensavo che l'avresti scoperto così. Sono stato egoista e mi dispiace. Io continuo ad aspettarti come ho sempre fatto. "

Non so quante volte mi sono soffermato a leggere il suo ultimo messaggio..forse troppe.

Il mio umore peggiorava ad ogni concerto che affrontavo.
Forse il motivo era che speravo che tra la folla ci fosse proprio lui, era una mia piccola speranza che mi balenava ad ogni post che pubblicava, ma ciò moriva all'istante ogni volta che salivo sul palco. Forse i suoi post erano soltanto coincidenze. Sicuramente mentre stavo sopra a quei palchi lui si stava divertendo con qualcun altro e forse proprio con quel ragazzo. Sospirai.

"Allora ragazzi, pronti? Finalmente tra non molto si torna a casa." Disse Stefano entusiasta.

"Sai che gioia." Dissi guardando la mia home di Instagram.

"E dai Ale. Stai diventando Mercoledì Addams adesso." Disse Filippo scocciato per la mia uscita.

Lo guardai storto e lui sorrise divertito.

"Sei davvero..." Iniziai a dirgli e lui concluse la mia frase "..un rompi palle" disse ridendo.

Filippo, mi aveva convinto in tutti modi ad andare con lui e gli altri miei amici a Disneyland Paris prima di partire nuovamente stavolta verso Amsterdam. Secondo lui, almeno sarei riuscito a pensare ad altro che a Marco Mengoni.
Cercai davvero di divertirmi. Ma i miei pensieri non la pensavano cosi.

"Allora io torno a Roma per qualche giorno Ale. Ci vediamo direttamente a Berlino. Mi raccomando non fare cavolate." Disse Stefano premendo le sue mani sulle mie spalle.

"Stai tranquillo. A che ora è il mio aereo?" Dissi con disinvoltura guardando da un'altra parte.

Mi sorrise " Pensavo che ti sarebbe piaciuto viaggiare in bus con Marcello, Kekko e tutti gli altri. Che te ne pare?" Disse dandomi una pacca sulla spalla "Ragazzi! È tutto vostro. Mi raccomando. Per qualsiasi cosa chiamatemi."

Dopo averlo salutato raggiunsi gli altri del gruppo sul bus.

"Allora Ale. Chi è che ti sta facendo tenere quel muso spiaccicato in viso?" Chiese Arya divertita.

"Un coglione" dissi semplicemente.

"Avete nuovamente litigato?" Chiese Marcello.

"Ci siamo lasciati.." dissi semplicemente.

"In che senso zi?" Chiese Kekko porgendomi una birra.

"Nel senso che è in quel senso" dissi accettando la birra.

"Severo ma filosofico." Disse Arya perplessa.

"E una storia lunga. E non ho voglia di parlarne." Dissi guardando la lattina tra le mie mani.

"Non so cosa sia successo..ma penso che dovresti parlarci, no?" Chiese Debora.

"È complicato" dissi finendo di bere la mia birra.

Non so qualche birre avevo bevuto durante il tragitto, ma finalmente mi sentivo rilassato. Il letto non era granché e non sapevo come facevano i ragazzi a dormirci in quei così, però ero veramente felice di fare almeno questo viaggio con loro.

Il concerto andò alla grande. Il mio umore era un po' instabile, ma per fortuna andò tutto bene.

Appena arrivammo a Berlino incontrai
Slim Soledad, che era sempre più bella ogni volta che la vedevo, ero strafelice che finalmente avremmo fatto il nostro pezzo dal vivo.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora