Lorenzo

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Casa L, 1988

"Cosa dovrei fare?" chiedi alzando le spalle
"Sei un coglione, posso dirtelo?" dice il tuo amico.
Lo guardi divertito.
"Hai ragione" sussurri solo, afferri la birra e ne bevi un sorso generoso.
"Cosa ti ha fatto cambiare idea?" chiese
Ci pensi, ci rifletti.
"La chiamata" dici poi di getto.
"L'ho risentita e ho capito cosa mi avesse colpito la prima volta. La sua lingua, il suo carattere" dici pensando
"Quante te ne sei scopate Lorenzo?" domanda poi
Lo guardi perplesso.
"Da quando l'hai lasciata?" riprova alzando gli occhi al cielo
"Un po, ho perso il conto" affermi
"Ti sembra il modo di dimenticarla?"
"Non pensavo di doverla dimenticare"
Ammetti
"Sinceramente per me era stata solo una cosa da poco, però forse..."
"Forse cosa?"
"Non so, ho continuato a pensarci. A come in realtà avesse qualcosa che continuava a farmi rimuginare che forse poteva essere lei" mormori.
"Appunto, sei un coglione" ribadisce il ragazzo divertito.
"È stata la chiamata o il fatto che adesso ha un altro?" prosegue.
Butti fuori l'aria di getto.
L'avevi scoperto qualche giorno prima, quando era entrata nella sala dei medici per andare a teatro col tuo capo.
"Beh non si può dire che non ha buon gusto" sussurra l'altro.
Sbuffi adirato.
"Con quello?" scuoti il capo, tra tutti proprio con lui?
"E se l'avesse fatto per ripicca?" domandi pensoso.
Lui ride.
"Non penso proprio, Lorenzo è ora di svegliarti. Se la vuoi valla a prendere, se non la vuoi lasciala andare"
Sospiri passandoti la mano tra i ricci spettinati.
Poi ti alzi, di scatto, dirigendoti verso la camera da letto.
"Ora dove vai?" domanda l'amico dal salotto.
"Al galá" urli.
Non senti risposta.
"La vado a riprendere".

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