Anna

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Anna pensava di averla superata, pensava di essere andata oltre. Pensava di aver già vissuto il peggio, quando quattro mesi prima Lorenzo aveva scelto un'altra ragazza al posto suo.

Pensava di aver toccato il fondo quando si era riempita le  braccia di tagli ed era tornata a non voler mangiare.

Ci aveva messo mesi per riprendersi per capire che in fondo la vita aveva ancora qualcosa da offrirle.

Poi in realtà aveva avuto degli sporadici contatti con Lorenzo, ma solo dopo alcune conversazioni si era resa conto che non lo avrebbe più potuto avere.

Anna si era resa conto che in fondo lui era davvero andato avanti, nonostante ancora la desiderasse, era davvero riuscito a svoltare pagina cosa che invece lei, non era ancora riuscita a fare.

Sapeva che in realtà lei aveva idealizzato Lorenzo nella sua testa, che non aveva nulla di che, che ne avrebbe trovati altri mille uguali se non migliori eppure... qualcosa le impediva di andare oltre.

Non voleva chiudere nonostante Anna, sapesse che portare avanti quella farsa stava diventando per lei deleterio.

Anna era tornata a contare le calorie in maniera compulsiva, la sensazione che più la infastidiva era la fame. Una sensazione perenne che le attanagliava lo stomaco e le offuscava la mente.

Controllava meticolosamente le ossa, passando ogni momento libero della giornata a guardarsi allo specchio.

Aveva paura di ingrassare, faceva sport, andava a correre cercava di tenersi impegnata.

Poi le ultime settimane le aveva trascorse da sola, senza i suoi genitori e alla fine si era cibata di relativamente poche cose.

Adorava mangiare ma aveva allo stesso tempo paura del cibo, così, come una volta, aveva trovato di nuovo un buon compromesso nel mangiare e poi sputare senza ingoiare nulla.

Si preparava la sua cena, una piadina cotta in padella insieme al burro poi meticolosa come era, aggiungeva il formaggio e il prosciutto.

Preparava il tutto in un piatto poi si spostava davanti alla televisione portandosi dietro sempre dei pezzi di scottex.

Mangiava, faceva un grumo in bocca e poi lo sputava.

Alla fine la stessa bocca della ragazza doleva tanto che gli ultimi bocconi erano difficoltosi quasi come se avesse avuto lo stomaco pieno.

Ma in realtà la fame era così acuta da svegliarla di notte.

Come quella volta che aveva saltato per due giorni il mangiare, si era dimenticata e aveva riempito ogni spazio della sua giornata con qualche attività in modo da non pensare a Lorenzo e alla fine si era trovata a digiuno per 48h.

Peccato che la terza notte la sua testa fosse talmente tanto affamata da non riuscire a farla addormentare.

Alla fine era riuscita a chiudere occhio per qualche ora sognando di potersi mangiare un panino poi alle 5 di mattino si era alzata, rassegnata a mangiare qualcosa.

Aveva bevuto dell'acqua, poi qualche biscotto e infine aveva sospirato.

"Sei contento?" aveva chiesto rivolgendosi al suo stomaco che aveva brontolato in assenso.

Anna non credeva possibile che fosse rimasta invischiata così tanto con quel ragazzo.

Doveva lasciarlo andare ma la sua testa la tratteneva.

Doveva solo voltare pagina e accettare che prima o poi sarebbe arrivato un ragazzo migliore che avrebbe fatto quasi sfigurare Lorenzo e tutte le sue qualità.

Eppure Anna era poco fiduciosa, pensava che non avrebbe trovato nessuno. Che anche se lo avesse trovato sarebbe stato chissà fra quanto tempo e lei ne aveva bisogno ora.

Si guardava attorno e vedeva le sue amiche più strette che condividevano la loro vita con delle persone che le amavano, mentre lei arrancava a fatica nella sua solitaria vita.

Aveva la necessità che qualcuno si prendesse cura di lei, la sollevasse dai pesi che si portava tutti i giorni sulle spalle. Qualcuno che la capisse e le facesse passare le milioni di paranoie che si faceva. Qualcuno che le facesse dimenticare quanti biscotti stava mangiando.

Quello, si diceva Anna, era il suo obiettivo, quando a colazione la persona seduta di fronte a lei fosse riuscita a distrarla dal contare i biscotti, ecco, quella sarebbe stata la sua vittoria.

La sua felicità.

Anna però sapeva che non sarebbe arrivata facilmente quella persona.

Se non fosse mai arrivato? Si domandava spesso Anna, se lei non si fosse meritata l'amore? Se lei fosse stata condannata a vivere una vita solitaria senza nessuno accanto, destinata a non poter sperimentare la felicità?

Quello preoccupava Anna, il fatto che ormai alla veneranda età di 23 anni non aveva ancora trovato nessuno, ma oltre a quello, era che non era mai stata in una relazione. Non sapeva cosa dovesse fare, non aveva mai sperimentato tante cose, si sentiva indietro e ormai, quasi fuori tempo.

Le piacevano i ragazzi più grandi perchè Anna era più grande per la sua età, era dovuta crescere troppo in fretta quindi andava d'accordo con persone che avevano trenta e più anni. Eppure, come lei spesso, si ricordava, quei ragazzi erano già tutti occupati, se non fidanzati,  erano sposati o addirittura con figli. Era raro trovare un ragazzo che le andasse bene e fosse libero.

Anna lo sapeva, eppure quelli della sua età erano troppo immaturi e poi non sembravano mai davvero considerare Anna come potenziale partner.

Anna per quello aveva iniziato a puntare ragazzi più adulti, perchè almeno sembravano considerarla di più rispetto ai suoi coetanei.

Aveva avuto una discussione un pomeriggio con sua zia, che spesso la andava a trovare: la donna le aveva rinfacciato che fosse un'idealista, che credesse all'amore quello dei film e dei libri, cosa che secondo la zia era qualcosa di irreale. Anna ogni volta si sentiva sempre più esclusa da un mondo che secondo lei stava andando a rotoli. Come si faceva a non credere all'amore? Si domandava, per lei era una cosa così scontata. Era stata cresciuta con quegli ideali e lei stessa ne andava fiera, era orgogliosa di come i suoi genitori l'avessero fatta crescere piena di ideali e di romanticismo. Credeva nell'eternità, nel dire un ti amo che fosse un giuramento, che fosse un per sempre. Invece evidentemente era lei fuori dal mondo e non gli altri.

Sospirava e un po' si deprimeva, perchè in fondo quella era un po' una sua ansia: quella di non riuscire a trovare nessuno che riuscisse ad amarla.

Eppure Anna aveva trovato Lorenzo, e nonostante non avesse condiviso così tanto con quel ragazzo era rimasta intrappolata nei ricordi.

Non riusciva più a capire cosa ci avesse trovato di così ammaliante in Lorenzo, eppure qualcosa aveva trovato per rimanere così tanto invaghita di quel ragazzo.

Anna, scacciava quel pensiero, cercava in ogni modo di non pensare che lui fosse andato oltre e lei invece ancora dopo mesi, scrivesse che gli mancava. Si sentiva ridicola mentre pensava a lui, perchè sapeva che Lorenzo stava sicuramente pensando ad altro e non stava sicuramente rimuginando sui loro ricordi condivisi, sicuramente, secondo Anna, Lorenzo non dedicava neanche un piccolo pensiero a lei.

Si crogiolava per cercare di dare conforto alla sua mente ai complimenti che quel giorno sua nonna le aveva fatto: l'aveva vista in costume ed era rimasta scandalizzata dalla eccessiva magrezza della nipote. Anna viveva per quei momenti, viveva per far notare agli altri quanto stesse dimagrendo.

Spariva sotto gli occhi di tutti, eppure pochi davvero le chiedevano il motivo. Sembrava che tutti dessero per scontato che stava dimagrendo per un ragazzo quando la verità era che lei stava dimagrendo per cercare di essere felice di nuovo.

Forse un giorno...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora