"Posso prepararti qualcosa?" ti chiede dolcemente mentre tu ti accomodi sullo sgabello appoggiandoti coi gomiti sul bancone, ti schiarisci la gola,"hai fame?" ti chiede ancora,
"forse" dici sorridendo.
"Pizza?" ti chiede ricambiando il tuo sorriso.
"Sì" dici entusiasta, lui recupera il telefono e chiama la pizzeria. Ti sposti per guardarti intorno, il salotto pieno di oggetti a te non familiari.
Ti schiarisci la gola mentre la voce del ragazzo continua in sottofondo, ti vai a sedere sul divano, ringrazi di aver messo dei jeans così da poterti rannicchiare senza problemi.
Il caminetto che scoppietta proprio di fronte al tuo sguardo che si perde tra il rosso vivo delle fiamme.
"Hai freddo?" ti domanda cogliendoti alla sprovvista,
"no" rispondi sorridendogli, cercando il suo sguardo.
"Va tutto bene?" chiede ancora sedendosi accanto a te, si siede a gambe incrociate, guardandoti, allora tu ti volti per vederlo meglio.
"Sì" dici dubbiosa, lui ti guarda alzando un sopracciglio.
"So che c'è qualcosa che ti turba, si vede" dice lui appoggiandoti la mano sul ginocchio, rabbrividisci a quel contatto.
"Non riesco a capire cosa trovi in me" dici, "sono piccola" prosegui " e so cosa pensano tutti, come possono andare d'accordo due persone con una differenza di età così ampia" gli dici, gli esprimi i tuoi dubbi.
Lui scuote la testa,
"l'età è solo un numero" ti dice lui, "non vedo il problema se andiamo d'accordo, se riusciamo a parlare, a pensarla allo stesso modo non vedo dove sia il problema".
"In realtà" dici "a me non da fastidio, so di essere più matura per la tua età, aver frequentato gente più grande mi ha fatto crescere in fretta, il dolore che ho provato per anni mi ha fatto diventare grande in poco tempo.
La mia paura è che sia tu a non aver fiducia in me, a pensare di essere troppo distante, a dubitare della nostra differenza di età che verrà messa in dubbio da tutti".
"Smetti di preoccuparti" ti dice lui, "smetti di preoccuparti di cose inutili, io sono qua" afferma prendendoti il mento e guardandoti dritto negli occhi, "sono qua e non me ne vado".
Tu gli sorridi gettandoti addosso al ragazzo travolgendolo, facendolo cadere sul divano.
Ti trovi sopra di lui, le mani piantate contro il suo petto, il suo sorriso che si allarga.
Ti avvicini, vorresti troppo avvicinarti ancora, baciarlo, sentire le sue labbra contro le tue.
"Fallo" ti dice, come se avesse letto nella tua mente, le sue mani ti stringono i fianchi, tenendoti stretta a lui.
Il cuore che batte come un uccellino chiuso in gabbia, continui a passare lo sguardo tra le sue labbra e i suoi occhi.
Ti avvicini lentamente, lo sguardo fisso nei suoi occhi, le pupille dilatate dall'emozione.
Chiudi gli occhi cercando di schiarirti la mente, poi senti le sue labbra contro le tue, dolci, morbide.
Ti stacchi leggera, lui si avvicina, questa volta è lui a strattonarti ad avvicinarti.
Ti attira a sé, le mani che salgono dai tuoi fianchi fino al volto, le tue mani che gli circondano il collo.
Vi continuate a baciare, le bocche che si scontrano, le lingue che si incrociano.
Poi il rumore del campanello, vi fa staccare con riluttanza,
"non ho ancora finito con te" ti dice alzandoti come se non pesassi nulla, lui che muove nel salotto per andare a recuperare le pizze. Tu rimani sul divano molle, come una lumaca.
"Mangiamo?" chiede poi stupendosi di ritrovarti ancora nella stessa posizione, scoppia a ridere della tua espressione.
"Sì" dici scuotendo il capo.
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Forse un giorno...
RomansaSe è destino vi reincontrerete, così diceva sempre mia nonna. Peccato io stia ancora aspettando. Galeotto il tempo che ci ha visto innamorati.