Infili le chiavi e giri, entri nell'appartamento deserto, le luci della sera si riflettono tra le vetrate, sospiri perché ormai abiti più in quella casa che nella tua.Ti ritorna in mente la conversazione di qualche sera prima:
"vieni a vivere da me" aveva detto baciandoti la spalla, ti stava dolcemente tamponando i capelli con l'asciugamano, tu l'avevi guardato attraverso lo specchio, uno sguardo confuso che l'aveva fatto preoccupare, "è troppo presto?" aveva domandato facendoti voltare.
Tu eri rimasta interdetta, "perché da te?", avevi chiesto solo, lui ti aveva guardato, "se vuoi anche da te" aveva sostenuto lui.
Gli avevi sorriso e poi la conversazione era morta così come era nata.
Sbuffi accendendo le luci del salone, appoggi la valigia a terra, non sai come prenderà nel vederti voler trascorrere l'intera settimana insieme.
Ti schiarisci la gola e poi inizi nello smontare le tue cose, ti infili in doccia e poi con ancora i capelli umidi cerchi nel suo armadio una maglietta, trovi la tua preferita quella con quel grosso orso polare stampato dietro, la indossi e poi ti dirigi verso la cucina.
Apri il frigorifero e noti che è pieno, sorridi quello a casa tua non succede mai, apri la dispensa e la trovi colma di pasta, riso, farina, ringrazi in quel momento che lui sappia cucinare.
Guardi l'ora e vedi che manca ancora del tempo prima che finisca il turno, così decidi di sederti vicino al caminetto a scrivere.
Ti arriva un messaggio, è una tua compagna di università, ti chiede se quella sera hai voglia di raggiungerli in centro, rispondi che ci pensi e le fai sapere.
Schiocchi la lingua potrebbe essere una buona occasione per presentare il tuo ragazzo di cui solo una ragazza sa dell'esistenza.
Ti alzi e inizi a camminare avanti e indietro davanti a quell'albero tutto illuminato.
Non sai cosa fare, lui è decisamente più grande, hai paura che si annoi, che poi noti la distanza tra lui e i tuoi amici e che questo abbia un riflesso nella vostra relazione.
Sbuffi rumorosamente poi senti i soliti passai sul pianerottolo, ti schiarisci la gola; lui entra voltandosi subito verso di te.
"Non pensavo venissi" dice sorridendo,
"sorpresa" affermi tu poco convinta,
"noto che ti piace tanto il mio armadio" dice indicando col mento il tuo indumento,
"il nostro" precisi.
"Mi fermo", inizi "ecco pensavo di fermarmi qua per tutta la settimana, se ti va" affermi schiarendoti più volte la gola, lui lascia cadere la borsa e ti afferra per i fianchi facendoti roteare,
"altroche, sono contentissimo" dice con gli occhi che brillano.
Gli dai un rapido bacio, delicato, e lui ti posa a terra.
Ti guarda prima di baciarti nuovamente, le vostre labbra si scontrano e tu perdi il senso del mondo, lui ti rende così felice.
Gli circondi il collo strattonandogli i capelli mentre lui ti circonda i fianchi facendoti aderire a lui.
"Hai fatto la doccia senza di me" afferma offeso,
"sono arrivata col treno" ti giustifichi ridacchiando come una bambina.
"C'è qualcosa che ti turba?" domanda continuando a depositarti leggeri baci attorno alla linea della mascella.
"Mi hanno chiesto se volessi uscire sta sera" dici cauta,
"bene no?" domanda lui,
"volevo chiederti se ti andasse di venire con me?". Lasci che la domanda aleggi nel salone d'ingresso.
"Certo" afferma lui, staccandosi per osservarti,
"perché non vorrei venire? Così finalmente conosco il tuo gruppo", dice euforico.
"Ma siamo piccoli" ammetti, lui sbuffa, "lo so che ti turba la questione dell'età" inizia,
"aspetta" dice interrompendoti, tappandoti la bocca con un dito proprio mentre eri pronta a ribattere.
"Lasciami finire, so che a te turba, non perché io noti la differenza, perché sei matura anche più di persone che conosco della mia età, ma perché hai paura che invece i tuoi amici non lo siano abbastanza"
Rimani interdetta, "non è così?" domanda lui divertito,
"sì" affermi baciandogli il dito ancora posato sulle tue labbra.
"Ma?" dice lui scuotendo il capo ridendo,
"ma ho paura che poi vedi me come piccola" butti fuori di getto.
Sospiri abbassando lo sguardo.
"Non succederà mai, lo sai che io ci tengo a te, io ti..."si blocca, "guardami" dice dopo e tu alzi lo sguardo,
"io ti amo Anna e niente cambierà questa cosa".
"Io..." inizi, tu non ti aspettavi che ti dicesse quelle cose, così presto, in effetti è quasi un anno... era forse l'ora pensi.
Sorridi perche in cuor tuo sai di aver trovato la persona con cui condividere la tua eternità
Lui deglutisce, sposta una mano dal tuo fianco ai suoi capelli spettinandoli, si schiarisce la gola.
"Ti sto torturando?" domandi divertita, lo sguardo furbo di una ragazzina, lui sospira,
"sì, studentessa mi sta facendo penare in effetti".
Ti stringi più a lui, gli accarezzi la guancia leggera, lasci che lui chiuda gli occhi sotto il tuo tocco,
"io ti amo" dici baciandogli il contorno delle labbra,
"l'hai sempre saputo" affermi strofinando il tuo naso contro il suo.
Lui riapre gli occhi di scatto, le pupille dilatate,
"ah Anna cosa ti farei in questo momento", afferma stringendoti a se.
"Abbiamo del tempo prima di uscire" dici,
"bene sfruttiamolo al meglio" afferma tirandoti su senza alcuno sforzo e trascinandoti verso il bagno.
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Forse un giorno...
RomanceSe è destino vi reincontrerete, così diceva sempre mia nonna. Peccato io stia ancora aspettando. Galeotto il tempo che ci ha visto innamorati.