Lorenzo

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Ti cambi indossi il camice e poi esci infilandoti qualche biro nel taschino.
"Oggi ci sono i nuovi studenti" ti dice la tua collega, sorridi.
Ti piace insegnare, ti piace avere qualcuno da torturare, ridacchi perché infondo cerchi sempre di aiutarli in tutti i modi.
"Rimangono per tre settimane, non farli scappare" borbotta lei e tu scuoti il capo divertito.
"Farò del mio meglio" bisbìgli.
"Sono un maschio e una ragazza, io prendo il maschio" afferma dandoti una gomitata e ammiccando nella tua direzione.
Tu alzi gli occhi al cielo ma non ribatti.
"Ci hai già parlato?" domandi e lei ridacchia.
"Dai!"
Fai il finto offeso, "raccontami"
Lei non si fa pregare troppo.
"Il ragazzo è molto carino, forse troppo piccolo ma bello. Peccato sembri un po' scemo, ci ho parlato tre secondi e già volevo dirgli di chiudere la bocca"
Tu scoppi a ridere
"Manu" le dici e lei ti guarda sorpresa "cosa c'è? Davvero deve rimanere con la bocca chiusa"
"Invece la ragazza?" domandi, questa volta è il tuo turno di ammiccare.
"Lei è...particolare. Penso sappia quasi più di noi e ne è perfettamente cosciente. Super saccente, super stronza e cosa ancora peggiore, super bella... potrebbe essere il tuo tipo. Ha un carattere" ammette alzando gli occhi al cielo e tu ridacchi.
"Dici?"
Lei sorride alzando solo le spalle.
"Quel genere di persona permalosa che non riesce a stare zitta. Affascinante ecco" sussurra.
"Potrei presentarla alla mia conqui" dice sovrappensiero.
"Chi?" chiedi confuso
"A Marta, si è appena lasciata con la sua ragazza, Adriana! Ma si che te l'avevo detto! Secondo me sicuro le da una svegliata" mormora.
Poi sentite delle voci e le porte che sbattono.
"Non fare facce" bisbiglia e tu ridacchi.
Entra prima lo strutturato che saluti cordialmente
"Vi porto due nuove reclute! Trattamele bene" dice ridacchiando.
Vedi il ragazzo, alto quanto te.
Biondino che ammicca subito verso la tua collega e poi vedi la ragazza.
Il cuore ti balza in gola.
Fai un passo indietro come se qualcuno ti avesse schiaffeggiato.
Certo che saresti andati d'accordo, certo che era il tuo tipo di ragazza.
Era lei.
Più bella, qualche anno in più. I capelli ancora più lunghi, buondì della stessa sfumatura che ancora rivedi ogni tanto nei tuoi sogni.
Vestita in maniera impeccabile con troppi chili in meno, noti.
Eppure su quel viso, era tornato il sorriso.
Ti guarda, ti fissa. L'aria di sfida.
Cosciente dell'effetto che ti fa.
Non ha più nulla della ragazzina timida di cui ti eri invaghito anni prima.
"Piacere, Anna" dice allungando la mano
La stringi come un automa.
"Lo so"

Forse un giorno...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora