!!!contenuti espliciti!!!
Sofia
Avvertii il posto del materasso al mio fianco abbassarsi e ciò mi portò in allerta. Aprii gli occhi di scatto e come un fulmine mi girai dall'altro lato del letto con in mano un coltello da cucina.
"Cazzo, sei impazzito?"
Alzò le mani con fare intimidito, vedendosi la lama tagliente a pochi centimetri dal naso.
"Io? Direi che è la seconda volta che cerchi di uccidermi, bambolina!"
Strinsi la mascella e abbassai l'arma, togliendola poi di mezzo. In realtà l'avevo presa quando mi ero svegliata e lui non era a casa... ero sola, non si sapeva mai...
Quando mi voltai nuovamente verso di lui mi presi del tempo per guardarlo meglio... aveva indossato una felpa nera con una stampa sul davanti, un paio di baggy fasciavano le gambe, si era tolto le scarpe, per stendersi al mio fianco.
"Potevi avvisarmi sai? Mi hai fatto prendere un colpo... che ore cazzo sono!?" sbraitai contro di lui.
"Quasi le cinque... e comunque non volevo svegliarti"
"Lo hai fatto ugualmente!"
Scostai le coperte e mi alzai, diretta verso la scrivania, per prendere un sorso d'acqua. Sentii il suo sguardo sul mio corpo quando bevvi direttamente dalla bottiglia.
"Beh com'è andata?" gli chiesi una volta finito.
"Non so se sia andata bene o meno... mi sa che l'ho infastidito"
"C'è per caso qualcuno che non riesci a infastidire?" alzai gli occhi al cielo e ritornai sul letto.
Mi misi a cavalcioni su di lui, che non tardò a stringere i miei fianchi con fare dolce.
"Per quanto possa essermi d'aiuto è pur sempre uno sbirro... è normale che non mi fidi" rispose dopo un po' di tempo con un'espressione pensierosa sul viso.
Accarezzai la sua guancia e mi sporsi maggiormente verso di lui. I capelli caddero a tendina intorno al suo viso e decisi di osservarlo, scoprendo cose del suo viso che mi attiravano ogni giorno di più.
"Ha detto che si occuperanno di cercare Steve e di catturarlo, per poi portarlo a sentenza. E' convinto di vincere"
"Come si chiama il commissario, hai detto?"
"Borghi... Mattia Borghi" sgranai gli occhi... io quel nome lo conoscevo... lui era stato uno dei commissari che aveva trovato discordanze negli affari di papà.
"Io... io credo di conoscerlo. Quando ero più piccola... mi ricordo un certo Borghi. Fu lui a portare mio padre davanti a un giudice, vinse anche la causa" sussurrai più a me stessa che a lui.
"Dici sul serio, Sofia?" si sollevò, mettendosi a sedere. Scivolai maggiormente su di lui, finendo quasi con le labbra sulle sue.
"Si... perché dovrei mentire? Non ricordo tanto, avevo circa tredici anni, so solo che era un cazzo di lottatore fiscale, penale e qualsiasi altro aggettivo inerente al suo mondo sbirresco!" esclamai ironica "Diede del filo da torcere a mio padre fino alla fine. Sono nemici, se così si può definire. Borghi... Mattia... è uno dei commissari più tosti di Milano. Chissà se ha ottenuto il posto in questura!" sbeffeggiai e feci spallucce.
Xavier mi stava ascoltando con due antenne al posto delle orecchie. Le iridi color ghiaccio erano completamente spalancate a causa della mia affermazione.
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More and over
RomanceIl serpente, l'inganno. Le manette, la costrizione. Il passato che perseguita, manipola il presente. Ma niente può ostacolare lo schiudere del primo uovo di una farfalla che si presta a volare, pronta ad essere seguita dalle sue simili, nel gergo co...