41. La maschera migliore

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!!!contenuti sensibili!!!


Sofia


"Io... pensavo che non ti avrei più rivisto" sussurrai a causa dell'assenza improvvisa di voce.

Stavo per piangere, mentre tremavo tutta dalla gioia. Tuttavia non riuscivo ad abbracciarlo, ma neanche lui lo fece.

Mi vergognavo di quello che avevo fatto, mi vergognavo di essere diventata la moglie di un criminale, di essermi lasciata toccare da lui e di aver ucciso senza rimorsi... ero diventata un mostro anche io.

"Credevi che ti avrei lasciata qui?"

Feci cenno di no con la testa, non riuscendo a parlare. Continuai a guardarlo negli occhi mentre i nostri corpi erano a pochi centimetri l'uno dall'altra. Bastava poco a sfiorarci.

"Non serve che tu dica niente, Sofia"

Il mio nome scivolò dalle sue labbra come la più bella sinfonia, una musica contemporanea che arrivò fino al centro dei miei pensieri più perversi.

"Posso immaginare cosa hai dovuto passare... ma tu non sei come credi di essere, adesso"

"Perché non mi abbracci?" gli chiesi. Una lacrima traditrice abbandonò l'occhio destro, arrivando fino al collo.

"Potrei farti la stessa domanda" con le dita sfiorò la pelle bagnata e raggiunse la guancia, chiudendo a coppa il mio viso nella sua mano grande. Non riuscii più a contenermi, così scoppiai in un pianto disperato.

"Mi faccio schifo, Xavier"

E lui non perse tempo ad avvolgermi tra le sue braccia, stringendomi forte al petto, non curandosi delle mie lacrime a bagnargli la maglia.

"Ho sempre saputo fossi in gamba Cocò. E sono sicuro che hai fatto ciò che era giusto fare" baciò la mia fronte dolcemente, non smettendo mai di accarezzarmi.

Mi sentii protetta e al sicuro, volevo che quel momento non smettesse mai.

"Sono... sono diventata sua moglie. Mi ha costretto a sposarlo" sussurrai, con estrema vergogna di me stessa.

Sentii il suo corpo farsi rigido per un attimo; Xavier stava cercando di contenersi da una rabbia repressa troppo a lungo.

"Non c'è niente che non si possa risolvere, piccoletta. Sono solo fogli di carta firmati che presto moriranno assieme a lui"

Mi spinse lievemente, obbligandomi con due dita sotto il mento a guardarlo negli occhi. Chissà che disastro che ero, con il trucco sbavato e gli occhi gonfi.

"Come hai intenzione di agire?"

"Te lo spiegherò in un altro momento. Verrò a trovarti... io e gli altri abbiamo un piano. Tu devi andare alla villa adesso, devi fare finta di nulla. Asciugati il viso e sistemati... non possiamo permetterci di sbagliare" il tono duro mi fece capire che era necessario che io fingessi ancora per un po'.

"Non voglio tornare a casa... lui..."

"Sofia ascoltami" avvicinò il mio viso al suo, trattenendomi per la nuca "lo so quanto è difficile, lo so. Tu non hai idea di come io mi senta a sapere che lui ti veda nuda, che lui..." la sua voce si incrinò e per un attimo mi sembrò che stesse per piangere, ma si riprese subito.

"Guardami, cazzo... e in quel momento pensa che ci sia io al suo posto in quelle coperte. Devi pensare al mio volto, alle mie mani, devi farlo, piccoletta"

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