18. Fottuto

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      !!!Contenuti espliciti!!!      


Xavier


Il tempo passava in fretta, sebbene stessimo entrambi rinchiusi in quelle quattro mura. Fino ad allora la polizia non era riuscita a trovare me, né la piccoletta. Probabilmente era stanca di stare rinchiusa in quella casa, costretta ad indossare i miei vestiti e a privarsi di ciò che le piaceva, ma non lo dimostrava, anzi era brava a nasconderlo.

In quei due mesi trascorsi assieme avevo imparato a conoscerla, ad apprezzare i suoi difetti e a capire cosa le piaceva.

Cocò era fragile e forte al tempo stesso. Spesso mi incantavo ad osservarla, mentre leggeva o giocava sul mio cellulare, combattendo la noia mortale che aleggiava tra quelle pareti. Era cambiata, sebbene fosse trascorso poco tempo.

Aveva messo peso ed era ancora più bella di prima... ero abituata a vederla senza trucco, con le lentiggini a costellarle il viso e un velo di occhiaie perenni causate dagli occhiali.

Non sapevamo cosa ci fosse tra di noi, ma era un legame profondo che si era instaurato solo grazie a lei. Avevo scoperto che dietro la sua corazza di bambina viziata, si nascondeva una donna di umili valori, distanti da quelli che la sua famiglia gli aveva insegnato.

Sebbene avesse cercato di concedersi a me più volte io l'avevo respinta, a malincuore.

Vederla mezza nuda in casa o semplicemente con i miei vestiti addosso costituiva per me un doloroso colpo al cuore... e alle parti basse. I miei sei anni di prigione si facevano sentire e forse avrei ceduto se fosse stata una qualunque. Ma lei non lo era per niente.

Non volevo toglierle la cosa più preziosa che aveva. Lei meritava molto più di me e se ne sarebbe accorta presto.

La sua era solo un'infatuazione passeggera e farla mia avrebbe solo peggiorato le cose.

Erano tante le volte in cui stavo per cedere ma cercavo di uscire da quelle situazioni con delle carezze e dei baci. Vedevo la sua frustrazione negli occhi e pensavo avesse intuito il motivo per il quale non la toccassi. Lei tuttavia non cedeva; mi torturava con i suoi modi di fare, le pose maliziose, gli sguardi languidi che mi rivolgeva. Nonostante fosse vergine, Cocò ci sapeva fare.

Chissà quanti uomini erano caduti ai suoi piedi, chissà come aveva fatto a non cedere neanche lei.

Avevo il computer sulle ginocchia, stravaccato sulla poltrona della cucina. Lei invece se ne stava a pancia in giù sul divano, gomiti puntellati sulla stoffa morbida e un libro aperto davanti a lei.

Probabilmente in quel momento non la stava facendo apposta, ma risultava tremendamente sensuale: reggeva tra la mano destra i suoi occhiali e giocava con l'asticella di essi mordicchiandola con i denti. Le labbra morbide la avvolgevano talvolta, portandomi a compiere scenari impudici e poco consoni a quella situazione.

I miei occhi non riuscivano a staccarsi da quella visione e solo quando il suo sguardo incontrò il mio, riuscii a darmi una svegliata.

"Tutto bene?" mi chiese crucciata, notando l'intensità del mio sguardo.

Scossi lievemente la testa, per riprendermi.

"Si... tutto bene"

Sorrise teneramente e ritornò a leggere, senza darmi troppo peso.

Cristo ero fottuto, dovevo andarmene di là subito...

"Io... vado a fare una doccia"

Feci per alzarmi ma la sua voce mi bloccò nuovamente e sentii i suoi occhi posarsi sulla mia schiena.

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