42. Animale

50 2 0
                                    

!!!contenuti espliciti!!!

(bollino spicy)


Xavier


"Ehi amico... che ti succede?" mi chiese Davil, stravaccato sul letto della camera d'hotel in cui eravamo.

Entrai, chiudendo la porta alle mie spalle e mi tolsi in fretta la felpa, gettandola sulla sedia.

Sentii lo sguardo del mio collega ripercorrere i miei movimenti. Sfilai le scarpe e i pantaloni, rimanendo solo con i boxer neri.

"Si può sapere che cazzo ti prende? Che è successo? Dovresti essere contento di averla vista"

"E' stata stuprata" sputai di getto, alzando la voce. Lo guardai in cagnesco, mettendolo a tacere. Davil sgranò gli occhi e si tirò a sedere.

"E' stato lui?"

"Casadei. Lo ha ucciso lei stessa dopo il matrimonio, con Steve al suo fianco" mi piegai, stringendo le nocche attorno al bordo della scrivania addossata al muro. Davil continuava a guardarmi, ma ciò che vedeva non era altro che il mio fondoschiena e la testa abbandonata a penzoloni a sé stessa.

"Che cazzo!? Stai scherzando?" esclamò con voce più acuta di non so quante ottave.

"Non gridare cazzo. E' già tanto se abbiamo trovato questo albergo da quattro soldi per non farci scoprire... vuoi che ci caccino?"

"Ti rendi conto di cosa mi hai detto? Quel nano da giardino ha ucciso Tiziano Casadei, l'intoccabile mascotte di Steve!" si gasò un po' troppo, muovendosi come una scolaretta eccitata sul letto.

"Davil vuoi mettere da parte la tua coglionaggine per un attimo? Sofia ha ucciso un uomo. Un uomo che l'ha stuprata..." raccontai ciò che mi aveva detto la piccoletta poco prima, quando avevo pianto come un bambino sulle sue cosce nude, mentre mi stringeva a sé con fare protettivo. Era lei a dover piangere cazzo, non io.

"E' una donna coraggiosa. Le violenze non sono facili da superare, specie alla sua giovane età"

"Io non c'ero... non c'ero cazzo" sbattei una mano sul legno del tavolo e mi allontanai frustrato, gironzolando alla ricerca di qualche oggetto da distruggere. Ma quella camera era più vuota della mia anima, merda.

"Non c'eri, per questo ha deciso di fare da sola. Mi stupisco di Steve..."

"E' riuscita a manipolarlo per bene da quanto vedo... pende dalle sue labbra quando si tratta di un suo capriccio. Allo stesso tempo però è possessivo e tossico come un cancro. Le sta incollato al culo quando sono insieme e si assicura che non le accada niente. Ha perso la testa per lei... e la piccoletta sta sfruttando questa cosa a suo vantaggio"

"E' scaltra"

"Non riesco a non pensarci, Davil... non riesco a non pensarci a quello che ha dovuto subire" mi sedetti al suo fianco, con i gomiti sulle ginocchia e le mani tra i capelli.

Il mio amico battè due colpi sulla mia spalla, come a confortarmi.

"Posso solo immaginare, Xavier. Un motivo in più per portare a termine ciò che siamo venuti a fare qui. Riprenderci Sofia e uccidere quel bastardo una volta per tutte"

"Devo dirlo a Mattia e a Rachel..."
"Non sei tenuto a farlo"

"Fanno parte della squadra, siete miei amici, mi state aiutando. Dobbiamo procedere con il piano il prima possibile. Mattia deve incentivare l'arrivo dei soccorsi... non possiamo aspettare altri giorni per un viaggio di dieci ore in aereo cazzo. Che li facesse venire con un jet privato o qualcosa di simile"

More and overDove le storie prendono vita. Scoprilo ora