Capitolo 8

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"Me la cavo, vuoi il mio aiuto?" Le chiedo riappoggiando la giacca e sedendomi accanto a lei.

"Se proprio insisti" Dice facendomi ridere. Me ne sono andato dopo i compiti ed ora prima di andare a letto le ho scritto; lo so, sono proprio l'immagine dell'indifferenza.

- Hai già gli incubi per il film? –

- Credici – Mi risponde subito.

- Se hai paura posso venire lì da te –

- Non ne ho bisogno grazie – Risponde dopo alcuni minuti, si vede che ci ha riflettuto abbastanza.

- Se hai paura sognami, notte piccolina –

- Notte, ma non chiamarmi piccolina – Mi risponde facendomi addormentare con il sorriso.

POV VALENTINA

Sì, sono del tutto calma per il piccolina, per il buna notte, per la giornata stupenda che abbiamo passato, e per il fatto che mi abbia detto di sognarlo. Sono calmissima, ma nonostante questo non riesco a dormire, come al solito. Mi viene in mente di scrivergli, ma non posso, o sta lavorando oppure è una della poche volte in cui dorme. Alla fine mi addormento per sfinimento. La mattina dopo mi sveglio, esco dalla camera e trovo Irama e Lori, ovvero il suo fotografo e migliore amico, mangiare al mio tavolo, la mia colazione.

"Buongiorno?" Dico attirando l'attenzione dei due ragazzi, grazie al cielo non indosso uno di quei pigiami imbarazzanti, solo un leggins e una maglia larga bianca.

"Buongiorno, siamo arrivati presto e tuo padre ci ha visto fuori e ci ha fatto entrare, spero non ti dispiaccia" Spiega Filippo.

"Ah, nono, comunque piacere Valentina" Dico avvicinandomi a Lori porgendogli la mano, che lui scosta abbracciandomi.

"Finalmente vedo chi mi ha rubato Filo ieri" Dice e io imbarazzata abbasso lo sguardo.

"A mia discolpa posso dire che lui non mi aveva detto di avere impegni" Spiego prendendo una brioches al cioccolato.

"Non iniziate ad accusare me ora" Dice bevendo il suo caffè.

"Va be io vado a preparami e poi andiamo" Dico prendendo i vestiti dalla scrivania correndo in bagno. Mi trucco, profumo, vesto e sono pronta. Entriamo in macchina, ed è Lori a guidare mentre io sono nel sedile posteriore.

"Allora, oggi finiamo di lavorare alla canzone per Sanremo, e domani partiamo sperò che per te non sia un problema" Io lo ascolto sconvolta, prima cosa, sentirò la canzone sanremese in anticipo, e poi farò un viaggio con lui, ma ci crediamo?

"Nono" Rispondo.

"Quindi ora dove stiamo andando?" Chiedo.

"Ora a casa mia, poi magari a mangiare o ordiniamo, ti avviso ci passerò tutta la giornata, per domani deve essere perfetta" Dice serio, sinceramente non ho mai visto questo lato di lui, e vederlo lavorare sarà un onore enorme, finalmente potrò conoscere Filippo oltre ad Irama. Arriviamo ed entriamo in un palazzo molto silenzioso, prendiamo l'ascensore verso il quinto piano; ci si aprono le porte su un lungo corridoio largo, e camminiamo fino ad una porta con scritto Filippo Fanti. Entro e tutto è fatto in marmo nero e verde, tranne le pareti bianche. È tutto molto freddo, sembra esser stata abitata molto poco; all'entrata c'è una grande stanza che comprende salotto con un grande divano verde ad L, una tv a muro e qualche alberello, la sala da pranzo e la cucina con isola. Forse lo rispecchia per il suo aspetto esteriore molto freddo, chissà se nel privato è così veramente. 

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora