Capitolo 44

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"Sì, certo, ma cosa dovrò esattamente fare" Chiedo.

"Nulla di che, per iniziare verrai affiancata ad un nostro dipendente, poi fra poco ci sarà la settimana di Sanremo quindi tutto girerà introno a quello, quindi partiremo, e seguiremo da vicino il festival con le interviste ai cantanti e l'annuale festa che organizziamo prima del festival" Mi spiega la donna. Tempo qualche giorno che mi ritrovo davanti alla tv con Amadeus che annuncia i nomi che parteciperanno quest'anno.

"Primo cantante a Sanremo... Fiorella Mannoia" Dice il conduttore.

"Vado in bagno tu controlla i nomi e scrivili" Dico a mio padre che è con me sul divano; ma può essere mai che mi deve scappare mentre Ama annuncia? Appena torno sul divano lo sento, un nome che non nominavo da tanto.

"Irama" Dice e per un momento il mio cuore si blocca.

"Lori cazzo" Dico chiamando il mio amico.

"Ciao anche a te"

"Non fare il finto tonto, lo sapevi, certo che lo sapevi"

"Cosa?"

"Filippo è a Sanremo" Rimane in silenzio, ha capito di aver fatto la cazzata.

"Perché cazzo non me lo hai detto" Continuo cercando di farlo parlare.

"Vale ha scritto come un matto da quando voi... non si è mai fermato"

"Ma vai a fare in culo Lori!" Dico chiudendogli il telefono in faccia. Inizio a piangere dal nervoso, e non solo, credevo di essere andata avanti, sto con Chri, ho un nuovo lavoro, che cazzo devo fare per dimenticarti Filippo Maria Fanti?! Come da contratto la prima settimana di febbraio parto verso Sanremo; in questo mese tutti mi davano coraggio, e per di più Lori mi tartassava di messaggi, cosa devo fare per avere un periodo tranquillo? Entro in hotel, grazie al cielo tutto pagato dall'azienda, tranne i vestiti quelli li ho dovuti comprare da sola. Subito incontro il mio mentore.

"Buongiorno, sono Alessandro" Dice l'uomo sulla quarantina, un po' in carne, barba lunga e occhiali spessi, con una camicia stropicciata da boscaiolo e jeans consumati, ma un sorriso davvero gentile.

"Piacere Valentina" Dico stringendogli la mano.

"Per iniziare oggi faremo le prime interviste poi stasera ci sarà la festa annuale, e lì ci potremmo anche divertire, ma rimane tra noi" Dice ridendo.

"Il primo è Irama" Dice, che culo.

"Non so se lo conosci ma dovresti sei molto giovane"

"Sì, ho ascoltato qualche canzone" Dico mentendo palesemente. La macchina dall'hotel ci porta davanti ad un edificio, ed entrando ci investe un gran fermento, poi lo vedo, con il suo solito cappotto nero, pantaloni di pelle, stivali e un maglioncino bianco; l'unica cosa cambiata sono i capelli, per il resto è lo stesso ragazzo di cui mi sono innamorata.

"Ciao Irama, piacere Alessandro, e lei è la mia assistente Valentina" Dice, il cantante alza lo sguardo dal telefono, e appena mi vede una luce gli si accende negli occhi, diventando leggermente lucidi.

"Piacere" Dice stringendomi la mano guardandomi fissa negli occhi, e come allora non riesco a sostenere il suo sguardo, mi sembra quasi di essere ritornata a quel giorno in classe.

"Inizierei subito con l'intervista" Dice il mio mentore.

"Di cosa parla la canzone?" Appena formula la domanda arrivano anche Ale, Lori e Giuse; non lo so qualcun altro che non mi faccia piangere c'è? Rivederlo mi ha completamente spezzato il cuore, sento come se il mondo mi sia crollato addosso ancora una volta.

"Tratta di temi come la distanza, la mancanza, la fine di una storia, di un amore" Dice guardandomi, non lo ha fatto, ditemi che non lo ha fatto. Non riesco più a trattenere le lacrime e corro velocemente in bagno. Grazie a dio è completamente libero.

"Vale aprimi" Sento dietro la porta, è Lori. Lo faccio entrare solo per sapere, devo saperlo.

"Dimmi solo una cosa" Dico allontanandolo prima che mi abbracci.

"Parla di voi" E no cazzo, non può farlo. Appena esco torno vicino ad Alessandro il mio mentore, come se nulla fosse successo.

"Stai bene?" Mi chiede il giornalista.

"In realtà un po' di nausea, sarà stato per il viaggio"

"Ne soffri?" Mi chiede il cantante.

"Sì, abbastanza" Rispondo senza nemmeno guardarlo in faccia. Sono incazzata, triste, ho voglia di urlare, piangere, non so nemmeno io come gestire tutto questo. Vengo riaccompagnata in hotel, e dopo due anni mi ritrovo sempre nello stesso posto, dove è iniziato tutto. Appena chiudo la porta dietro le mie spalle sento una voce.

"Vale aprimi per favore" Dice e rimango ferma, come per non fargli sapere che sono dentro, anche se probabilmente mi avrà vista entrare.

"No, non posso"

"Voglio dirti solo una cosa ti prego" Mi avvicino lentamente alla maniglia e la apro. Madonna se è bello, quanto vorrei abbracciarlo di nuovo, anche solo un'ultima volta.

"So già tutto" Dico fredda. Lui mi prende per le spalle facendomi alzare lo sguardo.

"Ti prego, ti chiedo solo di ascoltarla domani sera"

"Ascolterò tutte le canzoni"

"Che fila sarai" Insiste serio.

"No Fil, basta, non sono qui per te, sono qui per lavoro"

"Lo so, ma io sono qui per te" E no, mica me le può dire ste cose, bastardo.

"Vai" Dico staccandomi dalla sua presa. Con tutti i cantanti che ci sono in Italia, proprio lui si doveva presentare a Sanremo?! Esce dalla stanza deluso. Mi preparo per la festa annuale di - Tv, sorrisi e canzoni –mettendo un vestito bianco attillato, lungo con lo spacco sulla gamba sinistra, tacchi bianchi e i capelli tirati in uno chignon. Appena entrata nella sala, trovo Emma, Alessandra Amoroso e Mr. Rain che parlano.

"Ciao, tu sei la ragazza di cui Alessandro parla sempre vero?" Mi chiede Emma. Strano, davvero strano che Alessandro parli di me, e non pensavo fosse così famoso tra gli artisti.

"Parla di me?" Chiedo leggermente in imbarazzo.

"Sì, in realtà si vanta della sua nuova aiutante, dice che fai domande interessanti e intelligenti" Mi risponde Alessandra.

"Perciò non vediamo l'ora di farci intervistare da te!" Dice Mr. Rain.

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora