Capitolo 33

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"Non so che dirti, magari tra i vari impegni si è scordato pure lui stesso di dover partire"

"No Chri, lo conosco e so che quando un posto inizia a stargli stretto deve andarsene, però ho paura che mi dimentichi, che trovi una modella che ovviamente sarà perfetta per lui; se non mi considera adesso figuriamoci in un altro stato" Dico rassegnata. La sera, dopo un'intensa giornata di shopping e discorsi apparentemente seri, Christian mi riaccompagna a casa. Poco dopo mentre preparo le cose per la scuola, sento suonare la porta, apro e c'è Filo con gli occhi rossi, che continua a strizzare probabilmente per il bruciore.

"Tutto bene?" Gli chiedo facendolo entrare. Lui si butta tra le mie braccia e nonostante sia arrabbiata non riesco a vederlo così.

"Che è successo?" Gli chiedo confusa.

"Volevo vederti" Dice con la voce rotta.

"Io no sinceramente, pensavo di abituarmi alla tua assenza già da adesso" Rispondo secca, e sento il suo cuore spezzarsi.

"No Vale ti prego" Dice prendendomi le spalle.

"Cosa dovrei fare eh? Aspettare che torni probabilmente con delle corna che non entro nemmeno più dalla porta?" Gli dico sputandogli in faccia tutta la realtà.

"Tu non ti fidi di me?"

"No Filo, che ne so io che un giorno parti e ti dimentichi di me come stavi facendo oggi, magari ti trovi una modella spilungona come piacciono a te" Dico dandogli le spalle.

"Parti con me e ti dimostro che puoi fidarti e che io tornerò sempre da te"

"Non posso ho la maturità" Rispondo ma lui mi abbraccia da dietro.

"Ti prego" Dice

"Ma è domani il volo e io devo preparare tutto"

"Quindi è un sì?" Mi chiede mostrando un mezzo sorriso. Allora, non posso lasciare la scuola così di punto in bianco, però Miami è uno dei miei viaggi proibiti da sempre. Annuisco e mi bacia.

"Non sei perdonato, sei in prova" Dico allontanandomi per fare la valigia mettendo anche qualche libro per studiare. Ci sediamo sul mio letto.

"Com'è andata con Christian?" Mi chiede dopo un po' alzando lo sguardo verso il mio.

"Tutto bene, ci siamo ritrovati dopo tanto tempo, quindi sono felice, abbiamo parlato tanto..." Dico, e lui si alza di scatto.

"Parlato di cosa?" Mi chiede corrucciato.

"Ma di tutto, scuola, vita..."

"Perché con me non ti apri mai, e con lui sì" Mi chiede.

"No è che non voglio appesantirti con i miei problemi"

"Vale cazzo, ma basta con questa storia, io sono qui per te, non è solo unidirezionale questa relazione... parlami" Dice, proprio come faccio con lui.

"Ho ansia, paura, attacchi di panico, per uno stupido esame" Dico facendola sembrare una cosa da poco.

"E perché cazzo non me lo hai detto? "

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora