Capitolo 6

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"Scusa" Rispondo.

"Volevo chiederti il numero" Mi dice e rimango un attimo imbambolata, in che senso vuole il mio numero!?

"Per la settimana, così mi mandi l'indirizzo e ci sentiamo se ci sono problemi" Ecco perché vuole il mio numero. Sì mi sono illusa per un attimo.

"Ehm sì, certo" Dico prendendo il suo telefono.

POV FILIPPO

Posso farcela, è troppo giovane per farsi rovinare la vita da me, anche se siamo molto simili e dopo quella lacrima l'ho sentito ancora di più.

"Alla fine non mi hai più risposto" Dico prima che lei si volti.

POV VALENTINA

"Ah già, sì abito molto vicino da qui" Dico sorridendo al pensiero che lui saprà esattamente la via di casa mia.

"Posso chiederti una cosa?"

"Spara" Dico ripetendo la stessa scena del giorno prima.

"Conosci un posto in cui mangiare tranquilli?" Mi chiede.

"Beh, c'è un kebab baro vicino alla piazza e zio Nico sotto i portici, ma non direi che siano dei posti tranquilli"

"Non ci sono altri posti un po' più isolati?" Prendo un bel respiro pensando, finché non mi si accende la lampadina di un'idea malsana.

"Potresti venire da me, so che non è un ristorante di quelli a cui sei abituato, però è tranquillo e circondato da prati" Dico ridendo, aspettandomi un palese rifiuto.

"Va bene, vieni andiamo in macchina" Mi dice e rimango non solo sorpresa, ma una leggera nausea mi pervade. Salgo dalla parte del passeggero.

"Hai la patente?" Mi chiede.

"Sì da poco" Dico e mi distraggo a guardare la sua siluette mentre guida, Gesù grazie.

"Qui gira destra poi è tutto dritto" Dico dandogli le indicazioni. Allungo la mano verso la radio e l'accendo. Ovviamente non lo becco mai e oggi che sono con lui è il primo a passare, che culo! Non riesco a resistere e inizio a canticchiare.

"Sai che puoi cantare vero?" Mi chiede sorridendo divertito dalla mia scena di camuffamento.

"Ma no, davanti all'autore, non posso" Rispondo ovvia, sono stonata come una campana che figura ci faccio.

"Ma smettila, va che anche io stono la maggior parte delle volte, ora o canti o ti lascio in mezzo alla strada decidi tu" Mi dice, e mentre vedo che inizia ad accostare alzo il volume al massimo, così che la mia voce si senta al minimo.

"Credi di essere furba?" Mi chiede abbassando il volume, poi io lo rialzo e tra le risate continuiamo finché le nostre mani non si incrociano dandomi la scossa. Le vene su quelle dannate mani.

"Scusa" Mormoro.

"Se canti tu canto anche io" Dico rassegnata. 

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora